Asta Bolaffi ad Arese: “top lot” l’Alfa Romeo 8C Pandion a 575mila euro

Protagonisti dell’incanto lo stile Bertone e… il ministero dei beni culturali, che ha vincolato numerosi lotti:
eserciterà il diritto di prelazione? Si spiega così il risultato di un terzo soltanto di lotti venduti
Alla Pista di Arese, davanti a oltre trecento spettatori, si è tenuta mercoledi 23 maggio scorso la prima asta di “Auto e moto classiche” firmata Aste Bolaffi: un vero e proprio evento dedicato ai motori a cui hanno partecipato collezionisti da tutto il mondo. Premiata la scelta, ben mirata, di proporre sia auto uniche o rare sia modelli più abbordabili: lo stesso applauso ha infatti accomunato la vendita della minuscola Isetta (lotto 47), aggiudicata a 38mila euro, e quella dell’Alfa Romeo 8C Pandion 2010. La spettacolare concept-car disegnata per celebrare i 100 anni di Alfa Romeo (lotto 64) è volata fino a 575 mila euro (inclusi diritti), acquistata in sala da un famoso collezionista dopo una lunga e accanita battaglia. È il “top lot” dell’asta. Al secondo posto la Bertone Nuccio 2012 con meccanica Ferrari 430F1 (lotto 65), aggiudicata a330 mila euro, sotto agli occhi del designer di Bertone, Mike Robinson, che ha commentato soddisfatto: “Con queste aggiudicazioni queste mie creature potranno presentare al mondo la magia del design italiano”.
Decine di rilanci anche per i disegni di stile provenienti dal Fallimento Bertone, testimonianza della lunga storia della carrozzeria torinese, acquistati a 62 mila euro come lotto unico -per un totale di cinquemila pezzi- a causa dell’avvio da parte della sovrintendenza del procedimento di dichiarazione di interesse culturale che ne ha impedito la vendita in singoli lotti.
Filippo Bolaffi, amministratore delegato Aste Bolaffi ha commentato: “Quest’asta ha avuto due vincitori, Bertone e il ministero dei Beni culturali che, a poche ore dalla vendita, ha avviato sette procedimenti notificando un milione e mezzo di valore di vetture. Una scelta difficilmente comprensibile che ha impedito l’acquisto all’estero di numerose auto e, allo stesso tempo, mortificante per il Made in Italy che così perde l’opportunità di essere mostrato al mondo degli appassionati. Dato l’importantissimo valore storico-culturale delle stesse, sono sicuro che a questo punto il ministero concluderà il procedimento ed eserciterà pure il diritto di prelazione, visto che questo ingente patrimonio economico non poteva proprio mancare nei musei italiani… sicuramente era indispensabile bloccare, tra le altre, un’auto carrozzata svizzera, la Gangloff, e una immatricolata in Inghilterra, la Isotta Fraschini 8B”.
Altri lotti molto combattuti dell’asta sono stati la Renault R5 Turbo del 1981, una delle opere d’arte di Marcello Gandini (lotto 83, 80 mila euro), la Peugeot Break 4x4 Dangel del 1985 (lotto 45, 27 mila euro), la deliziosa Mini Morris verde oliva (lotto 40, 10.350 euro) e, tra le moto, la Norton Manx del 1960 (lotto 13, 37 mila euro) e l’Aermacchi Ala D’Oro 250 del 1968 (lotto 9, 21 mila euro). “Il realizzo complessivo dell’asta -ha concluso Filippo Bolaffi- è stato di 1,6 milioni a cui contiamo di aggiungere oltre 1,5 milioni da parte dello Stato”.
Ben poco interesse invece per le numerose Porsche in catalogo, otto 911 e una 356: aggiudicate soltanto una 930 turbo a 56.000 euro più diritti e una 3.2 Carrera targa a 40.000 euro. In totale sono stati aggiudicati soltanto 30 lotti su 90
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