Una Formula 3 domina al "colle della velocità"

La 36^ edizione della Cesana-Sestriere ha visto prevalere Emanuele Aralla, alla prima vittoria
in questa gara, su una Dallara del 1990. La corsa resa più difficile dalla pioggia intermittente
1/25 Alfredo Altavilla in gara
La 36^ edizione della Cesana-Sestriere, cronoscalata dell’Automobile Club Torino valida per i campionati Europeo ed Italiano autostoriche, si è conclusa con il miglior tempo assoluto di Emanuele Aralla, che sulla monoposto di Formula 3 Dallara F390 Alfa Romeo (1990) ha fermato il cronometro a 5’36”34.
Per Aralla è stato il primo successo personale sul Colle del Sestriere.
La pioggia caduta ad intermittenza proprio durante la gara ha mischiato le carte in tavola e i “top driver” partiti nel finale hanno dovuto giocarsi il tutto per tutto nella scelta dei pneumatici.
La maggior parte di loro ha puntato sulle coperture intermedie, ma gli ultimi a partire (quelli con le vetture più potenti, in lizza per i migliori tempi) avrebbero dovuto montare le “rain”. Come lo specialista toscano Uberto Bonucci, più veloce alla Cesana-Sestriere nel 2007, 2011 e 2012, che ha sfiorato il poker per una manciata di centesimi (5’36”75) perché la sua biposto sport Osella PA9/90 (1990) non è riuscita a scaricare tutta la potenza sull’asfalto bagnato dei 10,4 chilometri del percorso.
Terzo miglior tempo (5’47”56) per Tiberio Nocentini su Chevron B19 Cosworth (1971). I tre piloti si sono imposti rispettivamente nel 5°, 4° e 1° Raggruppamento; il 2° e il 3° Raggruppamento sono stati appannaggio di Guido Vivalda (Porsche Carrera RS) e Mario Massaglia (Porsche 935 Turbo).
La Cesana-Sestriere 2017 non è stata solo velocità, perché a contorno della competizione si sono svolte altre iniziative come la “Experience”, concorso d’eleganza dinamico nel quale si è aggiudicata il Best of Show la Fiat 8V del 1954, vettura che fa parte della Collezione FCA Heritage.
Altri riconoscimenti sono stati assegnati alla Fiat 124 Spider Mole del designer Umberto Palermo, guidata dall’organizzatore del Salone dell’Auto Parco del Valentino, Andrea Levy (Best car of road), all’Alfa Romeo 33T del 1967 di Marco Cajani (Expert sport car), alla Fiat 501 Corsa del 1923 di Alessandro Ciapparelli (Vintage story car), all’Abarth 750 Coupé di Angelo Miniggio (Best Abarth), alla Saab 94 V4 di Franco Uberti (Best rally car), all’Austin Mini Cooper dell’inglese Nicholas Evans (Best guest car). Miglior Dama Roberta Miniggio su Abarth 595.

Un alto livello tecnico ma...

Si può evidenziare quanto il tradizionale evento piemontese abbia raggiunto un elevato livello tecnico, soprattutto nell’allestimento e nella messa in sicurezza di un percorso bello (molto bello) e veloce (molto veloce). In una parola: spettacolare.
La conformazione del territorio, poi, sembra fatta apposta per ospitare una gara in salita: Cesana offre una zona paddock praticamente perfetta, con il pubblico che può ammirare da vicino le auto da corsa e gli stand collaterali (quest’anno FCA Heritage ha animato l’area con stile e contenuti); Sestriere è immersa in un paesaggio mozzafiato e ha tutte le carte in regola per un’accoglienza turistica a 360°. Anche la logistica è ad hoc, perché le due località sono collegate da due strade praticamente parallele e, anche durante la chiusura del tratto che ospita il percorso di gara, il normale traffico non subisce alcuna penalizzazione.
Purtroppo, però, manca un po’ di attenzione per il pubblico. La gara dovrebbe diventare un’occasione di festa, e se a Cesana batte il cuore dei motori, Sestriere potrebbe ospitare le attrazioni per i più piccoli (giochi gonfiabili, piste per go-kart a pedali, e chi più ne ha più ne metta) e per gli adulti (mercatini, stand gastronomici, ecc…). Invece l’atmosfera è un po’ mesta, rumori e colori arrivano solo insieme alle auto al termine delle prove e della gara, per poi sfumare nuovamente quando queste ridiscendono a valle.
Ultima cosa: sarebbe così complicato predisporre due o tre navette per portare il pubblico nei punti più belli del percorso? Magari con passaggi anche durante la gara, in modo da potersela gustare da più prospettive senza dover stanziare per ore sullo stesso angolo di prato. Giustamente ci sono decine di cartelli che segnalano le zone vietate al pubblico, metri e metri di bandelle per inibire lo stazionamento nelle aree pericolose, però nessuno predispone dei posti da dove si possa godere lo spettacolo dei motori con una certa comodità. Montare delle tribune sarebbe forse troppo, ma almeno un servizio di trasporto per riavvicinare le persone ad uno sport che dovrebbe ancora essere uno spettacolo. Oggi più di ieri.
Siamo sicuri che non sia solo una questione di budget, per questo auspichiamo che il messaggio possa arrivare fin lassù, nella famosa stanza dei bottoni.

Le classifiche

1° Raggruppamento
1. Nocentini (Chevron C19 Cosworth) in 5’47”56
2. Froetscher (Austin Mini Cooper) a 9”48
3. Mossler (Steyr Puch Bergspyder) a 15”16

2° Raggruppamento
1. Vivalda (Porsche Carrera) in 6’16”52
2. Palmieri (De Tomaso Pantera) a 4”40
3. Gigliotti (Fiat 128 Rally) a 10”98

3° Raggruppamento
1. Massaglia (Porsche 935 Turbo) in 6’15”84
2. Tessore (Porsche 911) a 2”72
3. Guerra (Porsche 911 SC) a 8”16

4° Raggruppamento
1. Bonucci (Osella PA 9/90 BMW) in 5’36”75
2. Marelli (Lucchini SN) a 28”09
3. Sonnleitner (Volkswagen Rallyegolf) a 32”82

5° Raggruppamento
1. E. Aralla (Dallara F390 Alfa Romeo) in 5’36”34
2. G. Peroni (Martini MK32) a 11”91
3. M. Aralla (F. Renault Europe) a 14”99
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