Al Circuito di Pescara vince ancora Mauro Giansante

Si è chiusa con un successo l'edizione 2017 della rievocazione ispirata al GP iridato nel 1957:
45 auto su un percorso di 130 km. Primo, per la terza volta consecutiva, Mauro Giansante
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Si è chiuso il sipario sull’edizione 2017 del Circuito di Pescara. Una manifestazione rievocativa, organizzata dall’Old Motors Club d’Abruzzo presieduto dal giovane Fabio Di Pasquale, che ha visto sfilare e competere per 130 chilometri 45 splendidi modelli d’epoca. Il trionfatore è stato Mauro Giansante, a bordo della sua Ermini 1100 Sport del 1946.
Quello di Pescara è un evento che ogni anno tenta di raccontare, ma soprattutto far rivivere, quelle che erano le scene di un passato fatto di gloria. Pagine di storia che ancora oggi con nostalgia vengono ricordate da chi ha qualche capello bianco in più, da chi c’era in quelle foto in bianco e nero, da chi in questi giorni si è piazzato lungo le strade del Circuito ad ammirare le meraviglie giunte da ogni parte d’Italia con il loro rumore e con il loro profumo inconfondibile.
All’interno di un programma importante, fatto di tanti momenti unici ed eleganti, merita menzione il ricordo e i saluti a Sir Stirling Moss, colui che esattamente sessanta anni fa trionfò nell’unico Gp di Formula Uno corso a Pescara e che sarebbe dovuto essere il grande protagonista di questa edizione. Purtroppo le non buone condizioni di salute lo hanno tenuto lontano dalla manifestazione, ma i suoi saluti e il suo abbraccio sono giunti direttamente al pubblico e ai partecipanti dal giornalista inglese Richard Williams, giornalista del The Guardian.
Di prestigio il Paddock allestito sulla centralissima Piazza Primo Maggio, a due passi dal mare, costantemente affollato da tanti appassionati in cerca di una foto o di un selfie con le protagoniste della scena. Tutte belle, tutte di gran prestigio, a formare una lunga fila (tutte categoria sport aperte fino al 1961) con a capo quella con il numero uno.
Emozionante veder arrivare, dalla lontana America, dopo ben 93 anni di assenza, l’Alfa Romeo RL, la stessa con cui nel 1924 un certo Enzo Ferrari vinse la prima edizione della Coppa Acerbo. E altrettanto emozionante è stato anche il momento in cui, a pochi minuti dalla partenza del sabato mattina, la stessa è arrivata al monumento di Spoltore, eretto nel 2004 e raffigurante proprio il gioiello con il quadrifoglio, con il massimo esponente dell’Asi, Roberto Loi, pronto a omaggiare il driver e proprietario dell’auto con una corona d’alloro.

Un podio tutto abruzzese

Da lì in poi un percorso che tutte le quarantacinque iscritte hanno affrontato con caparbietà, divertimento e una buona, ma misurata, dose di competizione.
Circa 130 chilometri più o meno impegnativi, attraversando bellissimi comuni e splendidi panorami offerti dalle colline del territorio abruzzese, con la pausa di Cepagatti e con l’intero paese in festa pronto ad accogliere e salutare i partecipanti, prima di rientrare nel pomeriggio a Pescara.
Richard Williams, autore del testo “L’ultima corsa su strada” (in cui tante pagine sono dedicate al Circuito di Pescara), è stato protagonista di una tavola rotonda sulla storia automobilistica pescarese, sulle auto e i tanti piloti che in quei tempi frequentavano l’Adriatico.
Al calar della notte il via con il tradizionale Circuito cittadino notturno, tortuoso, impegnativo, spettacolare, con migliaia di persone dietro le transenne ad attendere il rombo, e le corse dei bolidi di un tempo.
Il podio è stato tutto abruzzese: primo, per la terza volta consecutiva, l’avv. di casa Giansante; il secondo posto è andato all’altro pescarese Sandro Brozzetti (navigatore il Presidente dell’ACI Pescara Giampiero Sartorelli), alla guida della O.M S.S. M.M. del 1930; terzo Claudio Paradisi, pinetese, su Austin Healey del 1954.
Premi speciali a Ervin Botzner da Bolzano per aver riportato a Pescara la Lancia Aprilia Barchetta del 1938 che ha corso a Pescara in quegli anni, a Venanzio Fonte per aver riportato dopo 93 anni l’Alfa Romeo RL, a Nicola Sculco, da Milano, proprietario della Maserati 6C M e a Emma Chicco “capitano” a bordo di una Triumph Sport Moss del 1961 dell’equipaggio più giovane del Circuito.
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