23 December 2016

“Cuore Sportivo” per gli appassionati: i cofani aperti delle Alfa Romeo

Il Museo di Arese ha compiuto 40 anni e per festeggiare ha esibito le automobili esposte in modo da permettere al pubblico di ammirarne i mitici motori - Di Roberto Motta
 

“Cuore Sportivo” per gli appassionati: cofani aperti all’Alfa Romeo

Festa grande lo scorso 18 dicembre al Museo Storico Alfa Romeo di Arese per i festeggiamenti del 40° anniversario della sua inaugurazione.
Circa trecento splendide vetture hanno offerto per la prima volta alla sguardo curioso degli appassionati i propri potenti motori, con i cofani aperti, perché si ammirassero non solo le splendide carrozzerie, ma anche la meccanica e il “cuore sportivo” che pulsa in ogni vettura del Biscione. Tra le sorprese che hanno caratterizzato la giornata, definita “cofani aperti”, la Carabo con le portiere aperte verso l’alto, i motori vincenti della 158 e 159 di F1, i favolosi motori alimentati a iniezione delle GTA e GTAm, e gli enormi cofani delle Tipo 33, alzati a ricordare una fantastica avventura vissuta con propulsori a 8 e 12 cilindri.
Per la prima volta dal 1989, i visitatori hanno potuto entusiasmarsi davanti al telaio in fibra di carbonio della fantastica 164 ProCar con il suo V10, la vettura realizzata per partecipare al Campionato Fia Production Car, spinta dal propulsore Tipo V1035 a 10 cilindri con bancate aperte di 72°, caratterizzato da una cilindrata di 3,5 litri, in grado di erogare 620 CV a oltre 13.000 giri e di sviluppare una coppia di 383 Nm a 9.500 giri. La 164 Pro-Car raggiunse i 340 km/h nei test sul circuito di Balocco e fu in grado di percorrere il quarto di miglio in 9”7 e il chilometro in 17”5. L’unica sua apparizione ufficiale è quella “mitica” di Monza. Al GP del 1988, fu condotta per alcuni giri da Riccardo Patrese il quale la fece sfrecciare a 329 km/h, velocità superiore a quella delle vetture di F1 che avrebbero preso parte al GP d’Italia. Dopo quel giorno, la 164 ProCar e il suo fantastico V10 caddero nell’oblio per ricomparire solo diversi anni dopo in alcune importanti occasioni e solo per fare sfoggio della propria bellezza. Il suo cofano ha sempre mantenuto segreto il suo “cuore sportivo”, almeno fino ad oggi quando, per la gioia degli appassionati, lo ha mostrato a tutti.
Tra le altre meraviglie da ammirare, le 33 TT 12 e 33 SC 12 turbo vincitrici del Campionato Mondiale Sport nel 1975 e 1977.
Gli appassionati possessori di una Alfa Romeo del 1976, anno in cui il Museo fu inaugurato, hanno partecipato alla sfilata sul tracciato di prova all’interno della struttura.
Inaugurato il 18 dicembre 1976, il Museo Storico Alfa Romeo nacque per ricordare e conservare la storia dell’azienda milanese. A farsene promotore fu Orazio Satta Puliga, capo della Progettazione dalla fine della Seconda guerra mondiale, il quale trovò un grande alleato nel presidente Giuseppe Luraghi. Successivamente, fu Luigi Fusi a riordinare la collezione e organizzarne l’esposizione in un edificio creato appositamente all’interno del Centro Direzionale.
Negli ultimi anni, il museo è stato chiuso al pubblico per un complesso progetto di rinnovamento curato dall’architetto Benedetto Camerana. Ha poi riaperto i battenti il 24 giugno 2015. Battezzato “La Macchina del Tempo”, è una struttura moderna che nel suo primo anno di apertura ha attratto oltre 100mila visitatori grazie a un percorso espositivo affascinante, che racconta la storia dell’Alfa Romeo non soltanto agli appassionati “alfisti”, ma anche a un pubblico più ampio che comprende le nuove generazioni.
Il museo è situato ad Arese (Milano), in viale Alfa Romeo; è aperto tutti i giorni, escluso il martedì, dalle 10 alle 18.
Per info: sito web www.museoalfaromeo.com; telefono: 02-44425511   
 
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