In copertina l’Alfa Romeo Giulia “TI”, in rappresentanza delle berline del Biscione con prestazioni superiori: protagoniste anche 1900, Giulietta e Alfasud.
La Mercedes W113, meglio nota come “Pagoda”, è protagonista della guida all’acquisto di questo mese: una vettura usabile tutti i giorni e dalla quotazione accettabile.
Da metà anni ‘60 Lancia non ha più prodotto una cabrio, nonostante la Fulvia coupé si prestasse benissimo; a sorpresa, dopo il passaggio a Fiat, fu disponibile la versione aperta della Coupé, ma soltanto a… richiesta. E, curiosamente, realizzata da Zagato, mentre il disegno era di Pininfarina.
La “8 Sport” servì alla Simca di Pigozzi per avere un modello con cui, nel dopoguerra, fare un po’ di cassa. E ci riuscì… usando come base la Fiat 1100 Cabriolet “Stabilimenti Farina”.
L’Aurea 400 del 1925 ci riporta al periodo in cui, dopo la prima guerra mondiale, molte fabbriche con competenze siderurgiche e meccaniche si riconvertirono al civile costruendo automobili.
La Porsche 936 è uno dei tanti prototipi leggendari con cui la Casa di Zuffenhausen ha legato il suo nome a quello di Le Mans: nel 1977 vinse la 24 Ore rimontando dalla 42a posizione!
A inizio anni ’60 Vittorio Jano e Stanguellini, insieme ad altri due tecnici amici, realizzarono una F. Junior ispirandosi alle monoposto inglesi a motore posteriore. La BJC rimase esemplare unico e non gareggiò mai, ma adesso un appassionato italiano vi porrà rimedio...
Nella sezione dello sport: i reportage da Le Mans Classic, Stella Alpina e del Raduno Internazionale delle Lancia Strato’s a Biella; poi il racconto della vittoria Peugeot a Indianapolis nel 1913 e di come il suo motore ispirò l’Offenhauser che dominò per 40 anni la 500 Miglia e le gare americane.
Nella tecnica, l’uso e manutenzione è dedicato questo mese alla Fiat Dino e poi i consigli per un check-up corretto per evitare sorprese se si va in vacanza con la “storica”.
Infine, nella sezione riservata a eventi e attualità, i resoconti di Ticino Classic e Circuito del Te e il racconto dell’esperienza di tre giovani al Mongol Rally: da Londra a Ulan Bator, oltre 17.000 km in Fiat 127!
