15 October 2014

Epoca, la Fiat 850

Nel 2014 la Fiat 850 compie 50 anni. Ne son rimaste poche, ma gli Italiani non l’hanno dimenticata. Ne fecero oltre 2,2 milioni tra il ’64 ed il ’71, ed era la berlina per tutti. Cosa controllare se...

Epoca, la Fiat 850

Nel 2014 la Fiat 850 compie 50 anni. Ne son rimaste poche, ma gli Italiani non l’hanno dimenticata. Ne fecero oltre 2,2 milioni tra il ’64 ed il ’71, ed era la berlina per tutti, derivata dalla 600, da qualcuna definita definito “anticongiunturale” per la piccola cilindrata che conteneva i costi di gestione. “Normale” o “Super”, a seconda della benzina, il motore era lo stesso per entrambe, con messa a punto e potenza differente (34 o 37 CV).

Benché motore e disposizione fossero gli stessi della 600, c’erano soluzioni tecniche raffinate: il raffreddamento a circuito chiuso con vaso di espansione; riscaldamento con radiatore interno sotto la plancia; e poi c’era un dispositivo di recupero dei gas di sfiato, che testimonia una primordiale attenzione all’ambiente. Poi nel ’68 arrivò la “Special”, con ben 47 CV grazie al rapporto di compressione più alto, il carburatore doppio corpo, quattro collettori di scarico. Stefano Bombardieri, commerciante bergamasco di 45 anni, ha una “Special” di famiglia da tre generazioni. Pur avendo superato i 170mila km, è in buone condizioni.

 

Negli anni i principali lavori sono stati: la sostituzione della pompa dei freni (due volte) e della scatola guida (una volta); il rifacimento della testata con sostituzione delle valvole (con l’occasione, precisa il proprietario, “ho preferito le sedi valvole inox”); la sostituzione della pompa della benzina e dell’elemento radiante. Una meccanica resistente insomma. La carrozzeria ha dato qualche grattacapo a causa della ruggine affiorante, e ogni tanto si è reso necessario intervenire.

Comunque, afferma il proprietario, “nessun componente o lamierato è stato sostituito per la ruggine”. Semplice ma con poco spazio La manutenzione ordinaria è semplice. Aprendo il cofano motore, si nota a sinistra il bocchettone di rifornimento benzina: una soluzione non inusuale ai tempi, che richiede qualche precauzione per evitare incendi; comunque c’è una vaschetta di raccolta attorno al bocchettone.

Abbastanza agevole il controllo di livello dell’olio motore, l’astina si trova alla sinistra del monoblocco vicino ai tubi di scarico. Meno agevole invece accedere al filtro dell’aria, al carburatore ed alle candele: il corto cofano motore limita lo spazio di lavoro. Così per effettuare gli interventi meccanici è spesso necessario smontare il pannello porta targa: l’operazione è semplice, ci sono quattro bulloni da svitare. Nel vano motore sul lato destro troviamo il serbatoio di recupero del liquido di raffreddamento. Il livello è facilmente verificabile attraverso il vaso di espansione trasparente: a motore freddo il liquido non deve essere sotto il minimo; in caso di necessità si aggiunge liquido per circa 7 cm sopra tale livello. Dato il motore posteriore e il tipo di impianto, è bene controllare spesso il radiatore, che va smontato e pulito. La sostituzione del filtro dell’aria a cartuccia si compie senza smontare il pannello, basta sollevare i ganci e, con un po’ di pazienza, togliere il coperchio.

La presa d’aria ha una regolazione stagionale estate - inverno, che si ottiene spostando l’apposito pomello. Normali le operazioni di messa in fase dell’accensione e controllo e regolazione delle puntine, bisogna però ricordarsi periodicamente (ogni 10mila km secondo il libretto di manutenzione) di lubrificare lo spinterogeno con alcune gocce di olio motore da introdurre nell’apposito foro. Nessun problema per eseguire il controllo e l’eventuale registrazione del gioco delle punterie (la distribuzione è ad aste e bilancieri). La frizione è monodisco a comando meccanico ed è registrabile.

La sostituzione dell’olio motore è facilitata dal filtro centrifugo che però necessita di un’accurata pulizia almeno ogni 30mila km. Per la sostituzione sono necessari 3,25 litri di olio. Il gruppo cambio e differenziale richiede ben 2,1 litri di lubrificante; le operazioni di controllo e scarico si effettuano attraverso appositi tappi. La sostituzione è prevista ogni 30mila km. La vettura ha due punti di ingrassaggio, nei montanti dei fusi articolati delle ruote anteriori. Il cofano del bagagliaio è incernierato anteriormente e si apre controvento. Aperto il cofano vediamo il serbatoio del liquido freni, il cui livello è facilmente verificabile. Nel bagagliaio troviamo la ruota di scorta collocata verticalmente con relativo martinetto e il serbatoio del lavacristallo. La batteria invece è alloggiata in apposito vano sotto il piano di carico, accanto si scorge la pompa dei freni.

L’impianto frenante delle 850 non ha servofreno, la Special ha i dischi anteriori. Un punto a favore della Fiat 850 è la disponibilità di ricambi della meccanica. Più problematico è sostituire i pezzi di carrozzeria. Bombardieri dice di non aver trovato finora particolari difficoltà.

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