In Italia le gare di regolarità si dividono in due grandi famiglie principali, ovvero Classica e Sportiva. Entrambe sono divise a loro volta per auto storiche o moderne, in cui la principale differenza è data appunto dall’anzianità dei veicoli. Tendenzialmente le due categorie sono in linea di principio abbastanza simili per quanto riguarda il tipo di prove da affrontare durante il percorso. Possiamo affermare che la Regolarità Classica si svolge generalmente con vetture in configurazione originale e adatte all’uso stradale, regolarmente targate, assicurate e revisionate. Si viaggia su strade pubbliche, ad eccezione eventualmente di brevi tratti, e le gare possono avere una componente turistica ed enogastronomica più o meno preponderante.
Gli eventi di regolarità sportiva hanno invece un carattere più marcatamente competitivo, possono svolgersi interamente in pista e su strade chiuse, con veicoli allestiti per le corse e quindi in grado di mantenere medie più elevate rispetto alle normali vetture stradali.
Le gare vengono ufficialmente organizzate da diversi enti, C.S.A.I., A.S.I., Alleanza Sportiva Italiana, U.I.S.P., C.S.I., ciascuno in base al proprio regolamento che può presentare differenze anche sostanziali rispetto degli altri,a partire dai requisiti richiesti per i partecipanti e, spesso, per le vetture: tessere di iscrizione per i partecipanti, certificati o fiche tecniche per le vetture. Prima di esaminare caratteristiche e diversità, e sottolineato che nulla può sostituire una lettura attenta dei suddetti regolamenti, chiariamo alcuni concetti e definizioni comuni che, nell’insieme, contribuiscono a disegnare lo schema principale di una gara di regolarità.
Anzitutto la definizione generale: per gare di regolarità classica s’intendono “quelle, riservate alle vetture storiche, in cui il rispetto dei tempi prestabiliti per compiere i diversi tratti del percorso costituisce il fattore determinante per la classifica”. Quindi una competizione di regolarità si svolge osservando una velocità media imposta che, semplificando, è al massimo pari a 50 km/h per la CSAI e l’UISP mentre per l’ASI non può superare i 40 km/h.
Ciò non significa che tale media vada osservata in ogni istante della gara, tenendo cioè fisso il tachimetro sui 40 o sui 50 km/h. Significa, bensì, che ci si dovrà presentare ai rilevamenti di passaggio che, come vedremo, costellano il percorso, alla scadenza esatta del tempo imposto, tempo che gli organizzatori avranno calcolato proprio applicando la media alla distanza. In altri termini si potrà accelerare, rallentare o anche fermarsi, purché si arrivi al punto di rilevamento al momento giusto.