Automobilismo d'epoca 8/9-2018

M olti conoscono la storia dell’Alfa Romeo “Matta”, scartata dall’Esercito italiano in favore della più economica Fiat “Campa- gnola”. Concepita agli inizi degli anni ‘50 per partecipare al bando indetto dal Ministero del- la Difesa riguardo un mezzo per l’esercito e per le forze di polizia (definito dal Ministero AR/51, “Auto- vettura da Ricognizione 1951”, poi sigla identificati- va sia dell’Alfa sia della Fiat), e pensata per affronta- re i terreni più impervi, laMatta in realtà nasce per… perdere. Prova di forza Alla base del suo sviluppo c’è infatti la volontà di dare puro sfoggio delle capacità tecniche della Casa mila- nese, in realtà mai interessata alle forniture militari. Fino all’autunno del 1950 in Alfa Romeo mai nessu- no ha pensato di progettare e costruire un’automobi- le così lontana dai canoni produttivi abituali; ben più di attualità è invece l’accesa rivalità, tecnica e com- merciale, coi colleghi torinesi del Lingotto. Così, quando al Portello scoprono che già da diversi mesi gli ingegneri Fiat sono alle prese col progetto di un veicolo a quattro ruote motrici destinato a sosti- tuire le ormai stremate Jeep residuate di guerra, de- cidono di controbattere. Giuseppe Busso, brillante tecnico proveniente dalla Ferrari, è quindi incarica- to di realizzare, in meno di un anno, una fuoristrada senza badare a spese e con piena libertà progettuale, purché soddisfi due condizioni: segua le caratteristi- che richieste dal Ministero e…siamigliore della Fiat! Sviluppo ibrido Dati i tempi ristretti, in Alfa, dove i tecnici sono a digiuno di 4x4, si pensa di partire prendendo come esempio “il” fuoristrada per antonomasia, ovvero la Land Rover 80, acquistata furtivamente tramite la fi- liale svizzera della casa milanese; il codice di proget- to interno è “1900M”, dove 1900 indica l’auto di serie da cui arriva il motore, mentre “M” sta per Militare. All’inizio quindi si spoglia la “Land” per rivestirla con una carrozzeria provvisoria, con modifiche a fronta- le e parafanghi, e per effettuare i primi test usando la meccanica originale (guida a destra inclusa) abbina- ta al motore 1900. Aquesto prototipo ibrido ne segue un altro, ancora conmeccanica inparte inglesema su telaio progettato dall’Alfa Romeo, con le sospensio- ni anteriori a ruote indipendenti, come richiesto dai militari a seguito della prima revisione del progetto Fiat, assieme al bloccaggio manuale al 100% sul dif- ferenziale posteriore. A maggio 1951 questo esem- plare è impiegato per le prime prove comparative or- ganizzate in un’area militare a Serravalle in Chienti (Macerata), in seguito alle quali si apportano modi- fiche alla lubrificazione (carter secco con serbatoio separato) e al cambio (accorciamento dei rapporti), Giallo F IGLIA DI UNA SFIDA ALLA RIVALE DEL L INGOTTO , LA FUORISTRADA MILANESE OGGI È UN PEZZO AMBÌTO Q UESTO ESEMPLARE FINÌ “ RECLUTATO ” DALL ’AGIP T ESTO E FOTO DI M ICHELE D I M AURO 55 a sei zampe

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