di Dario Mella
14 June 2016

Un successo la prima edizione del concorso di eleganza di Venezia

Tenutosi a Mestre, ha richiamato una cinquantina di auto di varie epoche, dalla Ford T a una rarissima Alfetta GTV “sudafricana”. Presenti Munari, che ha presentato le Lancia da Rally, ed Ezio Zermiani

Un successo la prima edizione del concorso di eleganza di Venezia

Villa d’Este non è il solo concorso di eleganza in Italia: l’ultimo nato si è disputato a fine maggio a Mestre. Il 1° Historic Car Venice, organizzato da AC Venezia, ha richiamato oltre cinquanta veicoli di diverse epoche e Costruttori. Dalla più anziana, una Ford T Runabout del 1914, a una rara Alfa Romeo GTV6 3.0 del 1983, vettura costruita in soli 200 esemplari per il Sudafrica, ciascun auto in mostra ha reso palese al folto pubblico presente una parte della storia della motorizzazione e del costume. E anche dello sport, perché non sono mancate le regine dei Rally anni ‘70-‘80: una Lancia Fulvia HF 1600, una Strato’s in versione stradale, una 037 e una S4, ex-vetture ufficiali della squadra Lancia illustrate da una leggenda del rally come Sandro Munari, al quale è stato consegnato un premio alla carriera. Tra gli ospiti c’era Ezio Zermiani, che gli appassionati di F1 ricordano con affetto, il quale, microfono alla mano, ci ha fatto andare con la memoria alle dirette televisive dei GP, quando intervistava campioni come Piquet, Rosberg, Lauda e altri dalla griglia di partenza.

Come in tutti i concorsi, ci sono state vetture premiate: la Ford T Runabout che ha dato, con la prima catena di montaggio applicata alla produzione di automobili, una svolta al processo industriale. Il premio come modello che ha segnato un passaggio importante per la marca di appartenenza è andato a una Giulietta Sprint, che, con la versione berlina, permise all’Alfa Romeo il passaggio da realtà artigianale a industriale.

Il magnifico lavoro di restauro è valso il premio a una Jaguar Mk V cabriolet del 1949, mentre come miglior vettura conservata è stata eletta una Vauxhall S 20/60 del 1936, modello che presentava minimi interventi legati ad attività di manutenzione indispensabili.

Il riconoscimento al design è stato vinto da una Fiat Dino Spider Pininfarina del ’68, classico esempio di bellezza senza tempo intesa come valore universalmente riconosciuto.

Ma anche le vetture popolari hanno avuto il loro spazio: Fiat 500, Topolino, 500 Giardiniera e 508 “Balilla”, espressione ciascuna in tempi diversi dell’aspirazione popolare alla mobilità individuale, vista come traguardo per migliorare la propria condizione lavorativa e il tenore di vita. Tra tutto questo una nota di rilievo va alle Forze dell’Ordine, per l’impegno e la passione con le quali hanno esposto alcuni loro mezzi impeccabilmente conservati o restaurati. Dai Carabinieri alla Guardia di Finanza, dalla Polizia Stradale ai Vigili del Fuoco, alla Polizia Municipale, ciascuno ha fatto rivivere una parte della nostra e della loro stessa storia. Molto bella, ad esempio, la Bianchi S 9 autopompa dei Vigili del Fuoco, veicolo leggero e veloce con cui intervenire più tempestivamente. Significativa anche l’Alfetta 2000 della Guardia di Finanza, che evoca un periodo della nostra storia in cui lottare contro l’evasione fiscale significava anche rischiare la propria incolumità per atti di terrorismo.

Molto bella anche la panoramica di veicoli impiegati dal Carabinieri nelle diverse epoche, ivi comprese alcune biciclette risalenti alla Grande Guerra, con la presenza di uomini che vestivano le uniformi storiche.

Un plauso va alle Autorità, che, rappresentate dal Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, hanno voluto onorare l’impegno degli organizzatori con la loro presenza.

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