Una donna al timone del Museo Nazionale dell’Automobile

Presentato il nuovo direttore del Mauto: si chiama Mariella Mengozzi e arriva dal Museo Ferrari di Maranello
La sua “mission” sarà quella di incrementare il pubblico di visitatori, in quantità e qualità
Il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino ha presentato il suo nuovo direttore, anzi, la sua nuova direttrice. È la romagnola Mariella Mengozzi, selezionata tra le decine di candidature inviate al Mauto negli ultimi mesi per sostituire il direttore uscente Rodolfo Gaffino Rossi. Un personaggio, quest’ultimo, che ha fatto crescere il Museo fino a renderlo uno dei più apprezzati a livello internazionale; un vero “car guy”, come direbbero gli americani, che ha contribuito in maniera determinante al rilancio di un’istituzione votata alla custodia e alla valorizzazione della storia e del design dell’automobile.
Mariella Mengozzi, introdotta ufficialmente nella presentazione di oggi, martedì 8 maggio, dal presidente del Mauto Benedetto Camerana, è stata designata con l’obiettivo di «dare un nuovo impulso alle strategie del Museo, atte a consolidare il riconoscimento di Torino come centro di valore internazionale assoluto e a formare competenze di rilievo grazie alle attività del Centro di Restauro».
Mengozzi arriva da esperienze professionali di alto livello, dalla Walt Disney al Museo Ferrari di Maranello: «L’auto è di tutti -ha sottolineato la nuova direttrice del Mauto- per questo lavoreremo per coinvolgere, in modo più efficace e mirato, target diversi di pubblico implementando gli strumenti utili alla pianificazione della visita, i servizi di intrattenimento e le iniziative pensate ad hoc per ciascuna categoria. In questo senso non ci rivolgiamo soltanto agli appassionati di motori, ma alle famiglie, alle scuole e ai gruppi organizzati. Dobbiamo mirare a maggiori risorse per rafforzare tutte le attività che rappresentano un fiore all’occhiello del Museo, come il Centro di Documentazione e il Centro di Restauro. Continueremo a lavorare sulle grandi mostre temporanee, che svilupperemo con altre istituzioni museali, in primis con i “Big Five”, la rete costituita dai cinque più importanti musei europei dedicati alle quattro ruote».
Le premesse della Mengozzi sono sembrate molto “marketing oriented”, quindi caratterizzate da una visione aziendale nella gestione del museo: risorse, profitto e target sono state le parole più citate. Ben vengano, ma ci auguriamo senza snaturare l’essenza del Mauto.

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