Alfa Romeo GTV/Spider
Intro
quale scegliere
Pur non potendosi affermare che quella di una quattro cilindri, soprattutto per una Spider, sia una scelta sbagliata, consigliamo di cercare una V6 per godere delle doti uniche di questo propulsore; e questo anche se, è ovvio, la maggior potenza non fa altro che enfatizzare l’inadeguatezza della trazione anteriore. Già il due litri è molto gradevole (e anche facilmente elaborabile) perché i normali difetti dei turbo benzina qui sono molto attenuati dalle doti del V6 “Busso” (dal nome del progettista); la scelta migliore però, Agenzia delle Entrate permettendo, sono i 3.0 e i 3.2.
Magari preferiremmo i primi nella configurazione a ventiquattro valvole perché li possiamo avere su carrozzerie ante restyling, godendo di migliore aspetto e di paradiso fiscale più vicino; è anche vero però che il 3.2 è una vera “bestia” che non può non far innamorare i più esigenti tra i potenziali clienti di queste auto. L’interno in pelle riteniamo sia irrinunciabile, come le ruote in lega: a questo proposito, ove possibile, consigliamo di limitarsi a quelle da 16”, più armoniose nel complesso dell’estetica e, essendo calzate con pneumatici a profilo meno ribassato, dal miglior comfort di marcia rispetto alle 17”. Queste si rivelerebbero di importanza fondamentale qualora si potessero realmente sfruttare in pieno le prestazioni dei motori ma il limite all’azione viene molto prima dalla “dannata” trazione anteriore che dalle dimensioni delle ruote, salvo che non si ricorra ad irrigidimenti tali dell’assetto da rendere l’auto inadatta alla circolazione stradale.
Per noi è meglio considerare le “916” quelle Super GT che in effetti sono, per di più adornate da uno dei più evocativi stemmi della storia dell’automobile, senza velleità agonistiche. Per fortuna sono state offerte con colori magnifici: consigliamo il giallo e il verde metallizzato sulle Spider e per tutte il già citato rosso Proteo e i magnifici “perlati” optional. Sono comunque sofismi perché l’auto è talmente bella che sta bene con tutto: se fosse una donna sarebbe Audrey Hepburn.
cosa controllare
Il mercato è invaso da centinaia di esemplari offerti a prezzi irrisori a partire, addirittura, da 1.500 Euro; pur non escludendo affatto che anche attorno ai 2500-3000 Euro si possa trovare, agendo con la massima cautela, una buona occasione in ambito quattro cilindri, riteniamo che l’ambito più ragionevole per trovare un ottimo esemplare debba restringersi tra i 4 e gli 8mila Euro.
Quotazione meno risibile, ma sempre di straordinaria convenienza che possiamo ritenere valida sia per le GTV sia per le Spider, con i valori maggiori per le sei cilindri di maggior cilindrata, qualora si riescano a trovare avendo esse preso in massa la via del nord Europa. Vetture di ottima affidabilità e prive di difetti congeniti, il consiglio è quello di escludere gli esemplari esausti (osservare lo stato dei rivestimenti), di esaminare con grande attenzione la regolarità delle geometrie delle sospensioni, in particolare nella poco rigida Spider, ragguagliandole con l’aspetto degli pneumatici che non devono mostrare usure anomale. I postumi di un sinistro sono la peggiore sorpresa che vi possa capitare su queste auto che non arrugginiscono.
Siate cauti in presenza del V6 turbo, facile da elaborare manomettendo la centralina: chi ha eseguito questa operazione non è andato a passeggio e quindi aspettatevi usure superiori alla media. In assenza di documentazione certa di intervento eseguito occorre mettere in conto la sostituzione della cinghia di distribuzione che l’Alfa Romeo raccomanda ogni 100.000 km.
su strada
Abbiamo avuto modo di guidare due GTV: una 2.0 Turbo e una 3.2 24V e ne siamo scesi impressionati entrambe le volte. Il comportamento è diverso: la due litri è piacevolissima da guidare, ha prestazioni maiuscole ma ci è parsa alla portata di un buon guidatore medio soltanto se non portata al suo massimo limite ove, peraltro, le reazioni non sono esageratamente scomposte. Ci sono piaciuti in particolare l’allungo imperioso e l’ottima maneggevolezza nel misto veloce. Diverso il discorso per la 3.2, su cui l’ampio sorriso provocato dal motore può trasformarsi in una smorfia qualora in piena accelerazione si dovessero incontrare avvallamenti o peggio si aprissero sconsideratamente le cateratte del motore su asfalto umido: sono questi due casi in cui, per non creare situazioni di pericolo, alla guida è meglio che ci sia un vero manico perché il volante rischia di sfuggire al controllo del pilota, sovrastato com’è da un’ondata di CV esagerata per due sole povere ruote anteriori.
Non è una critica: chi è appassionato di auto ama le vetture che si fanno dare del lei (vedi il sempiterno successo della Porsche 911) e quindi questa può facilmente fargli perdere la testa; ma è un avvertimento: prima di affidare l’auto a moglie e figli neopatentati è meglio prendere bene loro le misure: non è per tutti. Detto questo, entrambe si segnalano per un comfort sicuramente più che adeguato, con un rumore di fondo che vi indurrà a tenere spesso spento lo stereo; l’abitacolo, poi, è un posto molto carino con parecchi tocchi pieni di personalità e buon gusto: impagabile la pelle Momo presente sulla “nostra” 3.2. Il cambio, sia a cinque sia a sei rapporti è ben manovrabile e i freni adeguati all’uso stradale. Insomma, è l’ennesimo pezzo di bravura dei tecnici Alfa Romeo, pur se costretti dall’ostinazione Fiat a non rendere motrici le ruote posteriori.
schede tecniche