a cura della Redazione - 31 May 2019

Peugeot 309 GTI-16: tanta potenza, pochi fronzoli

Estetica semplice, ma 160 Cv su 975 kg. Spesso considerata come un “mostro”, una 205 con la coda, in realtà è stata una delle sportive più valide della sua epoca, come dimostra l’intensissima attività agonistica

Sentirsi piloti

La Peugeot 309 è un’auto che ha dimostrato grandi doti sia come auto per la famiglia sia nelle corse, dove fu un’auto da battere nei rally nazionali, portata in gara anche dall’undici volte campione italiano rally Paolo Andreucci nel 1991. Forte del motore della 405 Mi16 da ben 160 CV e 220 km/h, ha stregato molti appassionati dell’epoca che badavano alle doti stradali più che all’estetica. Un connubio perfetto tra agilità e reattività ai comandi, ha fatto la felicità di diversi proprietari e piloti.

Doveva essere Talbot

Il progetto 309 non nacque sotto il Marchio Peugeot, ma era un modello che sarebbe dovuto entrare nella gamma Talbot dell’epoca. La storia andò però diversamente e 309 entro a pieno diritto nella gamma della Casa del Leone, tra la più piccola 205 e la berlina di medie dimensioni 405. Nata come vettura di classe media, la 309 ha avuto un grande percorso anche nelle competizioni, grazie anche alle versioni sportive che sono state presentate nel corso degli anni. Molti sono i piloti, infatti, che nel corso degli anni si sono avvalsi di questo modello per le gare e le hanno sempre riconosciuto ottime doti di motricità e bilanciamento generale, definite come decisamente non comuni all’interno del segmento di appartenenza.

Inoltre, il fatto di trovarsi inserita nella gamma del Leone tra la 205 e la 405, contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, non ha rappresentato un ostacolo ma, anzi, le ha consentito di attingere alle migliori componenti sia dell’uno che dell’altro modello.

La 309 GTI, presentata due anni prima con motore 8 valvole da 130 CV, pur facendosi apprezzare per doti di stradista e le ottime potenzialità del telaio, era tuttavia penalizzata dai quasi 55 kg di peso in più rispetto alla “sorella minore” 205. Rispetto a quest’ultima vantava però un comportamento più facile ed efficace, sia nell’uso normale che sportivo.

Potenza e leggerezza

È così che, nel luglio 1989, alla 309 nel frattempo riutilizzata, si applica il motore della 405 Mi-16, creando una vera “bomba”: la 309 GTI-16, dove “16” era il numero delle valvole del 4 cilindri 1905 cc; un’auto che ha fatto parlare molto di sé, sia nell’uso quotidiano, che nelle competizioni grazie ai suoi 160 Cv.

Un altro aspetto molto apprezzato dagli acquirenti di questa versione sportiva della 309 è la sobrietà: niente appendici vistose o cerchi esagerati ma, solo guardandola da vicino, è possibile scorgere la scritta sul cofano posteriore che consentiva di distinguere la 309 GTI-16 dalla 309 GTI. Scompare, rispetto a quest’ultima, anche la sottile linea rossa lungo il perimetro dei paraurti, in favore di un profilo scuro. Aprendo il cofano si è subito colpiti dal motore tipo D6C (in parte verniciato in nero opaco) che rispetto alla 405 Mi16, sulla 309, grazie alla scocca a tre porte più rigida e al peso inferiore diventa ancora più prestante.

Catalizzata

Internamente, i sedili sportivi e avvolgenti sono dotati di regolazione lombare e rivestiti al centro di tessuto “quartet blu” con i fianchetti in velluto. Nell’autunno del 1992 vi è la prima modifica di rilievo: con l’introduzione della nuova normativa contro l’inquinamento denominata Euro 1, a partire dal gennaio del 1993, viene installato il catalizzatore e questo determina un calo della potenza di 12 cavalli, arrivando a 148 complessivi. Questa nuova versione catalizzata della 309 GTI-16 si distingue dalla precedente anche per i fianchetti in pelle dei sedili che vanno a sostituire quelli in velluto.

La 309 GTI-16 nasceva con un buon equipaggiamento di serie e questa è la ragione delle poche opzioni disponibili all’epoca: vernice metallizzata, tetto apribile, aria condizionata e interni integrali in cuoio.

La produzione cesserà nel giugno del 1993 con un totale complessivo di 8.664 esemplari costruiti in quattro anni.

Oggi le quotazioni della 309 GTI 16 V sul mercato delle auto d’epoca sono in forte crescita soprattutto a causa del ridotto numero di esemplari rimasti in buone condizioni di originalità visti i numerosi passati agonistici di molti dei telai realizzati.

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