a cura della Redazione - 13 January 2020

“EVA AL VOLANTE”, evento per sole donne

Torna la manifestazione dell’ASI dedicata alle appassionate: organizzato per il fine settimana del 13-15 marzo in Toscana

Dal 13 al 15 marzo il mondo delle auto storiche si tingerà di rosa grazie all’evento ASI intitolato “Eva al volante”. Una manifestazione con sole donne alla guida delle vetture, che quest’anno andranno alla scoperta della Toscana viaggiando sulle favolose strade tra Firenze e Siena. Il programma offre un bel mix di piacere “on the road”, cultura e benessere. L’evento farà base al Resort Borgo la Bagnaia, sulle colline senesi, da dove gli equipaggi partiranno alla volta di Siena, Firenze e Greve in Chianti. Sono previste visite guidate nei centri storici delle città e anche al Museo Gucci. Per aggiungere un po’ di pepe ai trasferimenti in auto saranno allestite alcune prove di precisione cronometrica.

“Eva al volante” celebra il rapporto tra donne e automobili che risale alle prime pioniere che si cimentarono alla guida negli ultimi anni del 1800 e all’inizio del 1900. Un legame via via consolidatosi nei decenni successivi grazie alle competizioni, nelle quali si sono espresse con successo molte intraprendenti e battagliere signore. Non si può ignorare, infine, l’aspetto più “glamour” e di costume che ha sempre unito i due mondi: anche in questo caso si tratta di un matrimonio lungo e fortunato che ha coinvolto tutti gli aspetti della società, in tutto il mondo.

Anche l’automobile ha sempre amato la donna, celebrandone “la grazia, la snellezza, la vivacità, la disinvolta levità nel superare ogni scabrezza”, come scrisse Gabriele d’Annunzio nel memorabile messaggio inviato il 18 febbraio 1920 al Senatore Giovanni Agnelli, dopo aver provato una Fiat 509 e aver quindi definito, per la prima volta, l’automobile al femminile.

Le pioniere italiane

La storia delle automobiliste italiane è ricca di figure quasi leggendarie. Ad esempio, la contessa veneziana Elsa Albrizzi, grande appassionata di fotografia e delle nuove tecnologie di fine ‘800: prima donna patentata d’Italia, organizzò raduni automobilistici nella sua residenza estiva di Este, ma soprattutto, nel 1899, fondò il Club Automobilisti Veneti diventandone la prima presidente e ideando la “Prova di resistenza per veicoli automobili, province venete”: una sorta di gara su un percorso di ben 172 km tra Padova, Vicenza, Thiene, Bassano e Treviso.

Altra appassionata fu niente meno la Regina Margherita di Savoia, sul trono d’Italia insieme a Re Umberto dal 1878 al 1900, poi incoronata Regina Madre dopo l’uccisione del consorte per mano dell’anarchico Bresci. Sua Maestà ebbe una vera e propria scuderia di automobili, per tutte le occasioni e soprannominate una ad una: “Palombella” per i servizi ufficiali a Roma, “Stornello” per la dama di servizio, “Allodola” per i reali principi, “Alcione” per le brevi passeggiate, “Passero” per la real corte. La sua marca preferita era l’Itala, ma il “garage reale” comprendeva anche Fiat, Rapid e Talbot.

Dalle nobildonne si passa alle sportive, tra cui la prima donna della F1, Maria Teresa De Filippis che debuttò al GP del Belgio nel 1958 su Maserati 250F. Altre note pilotesse italiane sono state Ada Pace e Lella Lombardi (l’unica ad aver terminato a punti un GP iridato di F1, Spagna 1975), Prisca Taruffi e Giovanna Amati.

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