di Attilio Facconi - 26 March 2020

Oggi, 93 anni fa, la prima Mille Miglia

In occasione della ricorrenza riportiamo uno stralcio dell'articolo pubblicato su Automobilismo d'epoca nel 2017, in occasione dei novant'anni della corsa

Attesa e curiosità aumentano e finalmente arriva il giorno delle verifiche dove auto e piloti diventano realtà della corsa. Fra i cento equipaggi iscritti, tutti composti da due piloti, alcuni rappresentano ufficialmente le Case automobilistiche, altri piccole scuderie per finire con i concorrenti privati.

Le squadre ufficiali sono la bresciana O.M, Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Peugeot, Diatto, Itala, Amilcar, Ceirano e privatamente corrono pure Bugatti, Bianchi, Isotta Fraschini, Sam e Salmson. Anche l’Ansaldo, che costruisce auto, ma non per correre, presenta tre equipaggi ufficiali. Sedici marche per i cento iscritti tra cui spiccano i nomi di piloti affermati come Brilli Peri, Minozzi, Cattaneo, Minoia, Strazza e Cortese. Aymo Maggi, uno degli ideatori e buon pilota, è in gara con Bindo Maserati, uno dei sette fratelli fondatori della celebre Casa. E’ in gara pure Tazio Nuvolari su Bianchi, ma è considerato ancora solo un buon motociclista.

Il giorno tanto atteso arriva. All’alba di sabato 26 Marzo 1927 in viale Rebuffone, alle otto precise, Augusto Turati, l’influente uomo di stato che ha sostenuto la manifestazione, abbassa la bandiera dell’Isotta Fraschini 8ASS torpedo (Carrozzeria Sala) pilotata dal giovane Aymo Maggi in coppia con Bindo Maerati: inizia la grande scommessa.

Partono 77 vetture, al primo controllo di Parma già si intuisce che il ritmo è elevato, Brilli Peri sull’Alfa Romeo è in testa. Al controllo di Roma il pilota fiorentino fa segnare un tempo da brividi, correndo alla media di 88 chilometri orari, ma dopo Spoleto si ferma. Passano al comando Minoia-Morandi su OM, che a metà percorso godono di un vantaggio di mezz’ora sugli inseguitori. Non c’è lotta per la prima posizione, ma il duello è incandescente per la piazza d’onore tra Danieli (Timo)-Balestrero e Danieli (Mario)-Rosa.

Ferdinando Minoia con Giuseppe Morandi, su OM 665 Sport, vincono la prima Coppa delle Mille Miglia alla media di 77 chilometri orari percorrendo in poco più di ventuno ore (21 4’ 48’’) il percorso Brescia-Roma-Brescia. Sono partite 77 vetture e ne ritornano a Brescia 54: la grande scommessa è vinta.

Alla prova dei fatti la Mille Miglia è un successo per tutti. Trionfano le auto e trionfa l’uomo che le guida, si esaltano i valori dello sport, straripa l’entusiasmo popolare, lo stato rafforza l’idea di efficienza e gioiscono i quattro moschettieri perché il loro sogno è diventato una grande realtà.

Sono passati 90 anni da quella grande scommessa e da allora le due parole Mille Miglia evocano un solo significato: “la corsa più bella del mondo”.

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