di Tommaso Ferrari - 20 July 2021

Il progettista della Land Rover Defender compie 100 anni

Arthur Goddard - l'uomo che diede vita al bozzetto sulla sabbia di Maurice Wilks - raggiunge il secolo di vita e ricorda ancora perfettamente i motivi del successo delle Land Rover Series

Arthur Goddard è un uomo piuttosto alto, sorridente, addirittura centenario oramai, ma soprattutto è colui che progettò il primo Land Rover di sempre. Il rivoluzionario e famoso bozzetto disegnato sulla sabbia da Maurice Wilks non poteva animarsi da solo, ed ecco che entra in scena Goddard: nel 1947 un piccolo team inizia a pensare al telaio, alla carrozzeria, alle motorizzazioni, alla trasmissione… tutto per far nascere l’antenato del Land Rover Defender, una delle pietre miliari dei fuoristrada, nonché assoluta icona inglese. Arthur ricorda modestamente: “non ho fatto assolutamente tutto da solo, potevo avere qualcuno della Rover che mi consigliasse per le sospensioni, qualcuno per lo sterzo, altri per i materiali… e così via. Creammo qualcosa di fantastico, dando al pubblico ciò che voleva, rendendo felici moltissime persone negli anni. C’è da dire che alcune cose non sapevamo nemmeno le volessero le persone! Il problema più grande – letteralmente la base di tutto – fu il telaio, e il primo di essi (insieme alla carrozzeria in allumino) fu realizzato da Gordon Bashford e Olaf Poppe; poi assemblammo tutto e con quello particolare mezzo squadrato andai al Motor Show di Amsterdam del 1948”.

Il Land Rover doveva poter essere utilizzato in fuoristrada, o per caricare fieno, o per affrontare la neve, ma anche per andare a fare brevi commissioni in paese se necessario. Ovviamente un’idea così pratica e all’avanguardia fu un successo clamoroso per l’epoca, e continuò ad esserlo per i decenni a venire fino al 2016 quando si interruppe la produzione del Defender per sostituirlo con il modernissimo modello attuale. La rivista australiana “Engage 4x4” ha pubblicato un servizio completo riguardante la brillante storia delle Serie Land Rover per celebrare i 100 anni di Goddard, ma anche per festeggiare lo sbarco della rivista in Gran Bretagna, patria di quella spiaggia dove oltre 70 fa venne tracciata una forma leggendaria nella sabbia.

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