a cura della Redazione - 19 May 2022

16 MAGGIO 1968: CITROËN MÉHARI, LA FRANCESE AVVENTUROSA, VIENE PRESENTATA ALLA STAMPA SUI CAMPI DA GOLF DI DEAUVILLE

Una vettura unica, inimitabile, simpatica e inarrestabile, presentata in un periodo dove svagarsi era davvero utile

A Parigi, il maggio del 1968 era caldo, caldissimo, ma non in termini climatici bensì sociali e politici con disordini molto gravi. Un clima certamente non ideale per organizzare un evento, ma Citroën aveva deciso una data per il lancio della sua “Dyane 6 Méhari”, e nulla avrebbe cambiato questa decisione. Così, di buonora, alla stazione di Parigi, i giornalisti dell’auto invitati all’appuntamento furono fatti accomodare su un treno riservato diretto alla stazione di Trouville-Deauville, in Normandia, dove sarebbe avvenuta la presentazione ufficiale della nuova vettura.

Quel maggio era insolitamente freddo e la mattina del 16 non faceva eccezione: la colonnina del termometro raggiunse i 10 gradi di temperatura massima solo nella seconda metà della mattinata, ma le venti ragazze dell’agenzia Catherine-Harlé erano abbigliate adeguatamente alla presentazione di una “spiaggina”: le più fortunate indossavano una tuta di pelle rossa, le restanti si proteggevano dal freddo solo grazie ad un minimo bikini! L’evento prese il via nella tarda mattinata e metteva in scena otto delle circa venti Méhari di preserie (l’auto sarebbe stata omologata solo nel successivo mese di luglio), che rispetto alle vetture di serie erano verniciate con colori sgargianti come il blu elettrico, il rosso vivo, il turchese ed un inedito grigio metallizzato.

Com’era consuetudine per gli eventi organizzati da Jacques Wolgensinger, all’epoca Direttore della Comunicazione Citroën, la presentazione fu un successo e la carriera del piccolo “cammello di plastica” (il nome Méhari è mutuato da quello di una razza di cammelli da corsa e da combattimento) cominciò nel migliore dei modi: con una giornata divertente e fuori da ogni schema, che aveva offerto ai numerosissimi giornalisti presenti una pausa dalla dura realtà parigina, alla Citroën un ottimo ritorno in termini di consenso ed alle povere venti ragazze … un discreto raffreddore.

Citroën Méhari l’auto trasformista: da pick-up a berlina 4 posti

Quando De la Poype immaginò la Méhari, pensò alla possibilità di costruire una vettura adatta a molti usi diversi, dal divertimento al trasporto di cose o attrezzi da lavoro; il designer Jean-Louis Barrault aveva come unico vincolo le misure della piattaforma AK, quella del piccolo veicolo commerciale Citroën. Dal progetto uscì la vettura base che era una cabriolet a due porte e due posti, sulla cui parte posteriore era possibile ricavare una “buca” per le gambe dei passeggeri da sistemarsi su un sedile pieghevole che quando non utilizzato formava un piano di carico unico dal paraurti posteriore sino agli schienali dei sedili anteriori. Il parabrezza (abbattibile) conteneva gli ancoraggi per due ferri che si univano ad un arco (smontabile) che sormontava i sedili di conducente e passeggero anteriore.

Su questa struttura si poteva montare un tettuccio in tela che creava un abitacolo per i passeggeri. Nel mezzo, infinite combinazioni con porte in tela o rigide, pannellature laterali in tela o anche carrozzerie in plastica rigida totalmente modulabili, disponibili nei colori della Méhari. Una vettura per fare tutto, ovunque, con qualunque clima, con passeggeri o senza, sulla strada asfaltata, quella sterrata o… senza alcuna strada! A suo agio a Saint -Tropez o nel centro di Parigi, la Méhari è stata prodotta in quasi 150.000 unità per circa vent’anni: dal 1968 al 1987, comprese le straordinarie 4x4 che hanno servito l’esercito francese, anche in versione “paracadutabile” e svolto il ruolo di “ambulanze veloci” alla Parigi-Dakar del 1980, dove diedero prova di incredibile efficacia, capaci di andare e tornare facilmente tra le dune, senza insabbiarsi.

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