di Tommaso Ferrari - 22 June 2022

Pronta la prima Turbo Study di Singer

Gli specialisti Porsche oltreoceano hanno una nuova reinterpretazione moderna della 911, stavolta la famigerata 930 Turbo

Oggigiorno siamo abituati a turbolag quasi impercettibili e a cavallerie spaventose anche per le hot hatch sovralimentate, ma andando indietro nei decenni anche 250/260 cavalli erano più che sufficienti per farsi male. In quel caso un motore turbocompresso erogava più o meno così “nulla…nulla…panico!” per poi proiettarvi verso l’orizzonte come un sasso scagliato da una fionda visti i pesi di molto inferiori rispetto ad oggi. Era il caso della 930 Turbo, prima 911 a fregiarsi di tale glorioso appellativo che da sempre identifica le versioni più potenti e inarrestabili della coupé di Stoccarda. Potevate averla con delle tenere 215/60 da 15 pollici al retro oppure – se lo richiedevate – addirittura con delle 225/50, misure che oggi si faticano a trovare anche sulle monovolume.

Tutta questa atmosfera è stata rinchiusa da Singer nella Turbo Study, un restomod che stavolta omaggia proprio la 930 Turbo, sempre basandosi sulla 964. Il progetto è stato presentato qualche mese fa ed ora è pronto il rendering della vettura del primo cliente: colorazione in Ivory White e strisce longitudinali verdi palesemente ispirate alla 911 R (classica o moderna che sia), cerchi in stile Fuchs che riprendono la tinta delle strisce, rollbar, assetto specifico e un cambio manuale a sei marce. Esteticamente riprende tantissimi dettagli della 930 originale (dall’ala utilizzabile come veranda alle prese d’aria che imitano le decals nere della Turbo), di conseguenza il flat six ha ricevuto un grosso e scorbutico turbocompressore per arrivare a 510 cavalli, su un peso che scommettiamo sarà inferiore ad una moderna Panda. Le premesse per un restomod notevole ci sono tutte, resta sempre l’indecisione tra sacrilegio e omaggio ben riuscito.

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