Alfa Romeo 33 Q.V. e Permanent4
L’erede dell’Alfasud mantenne l’impronta di berlina sportiva da famiglia. Prestazioni e tenuta di strada di riferimento trovarono lo zenith nella versione a trazione integrale
La meccanica è di alto livello tecnico e può essere usata ancora a lungo. È casomai l’estetica a risentire degli anni trascorsi dal 1971, quando l’Alfasud è presentata al pubblico. Dall’esigenza di rinnovare la produzione di Pomigliano d’Arco prende avvio presso il Centro Stile Alfa Romeo il lavoro di Ermanno Cressoni, che sfocia nella nuova Alfa Romeo Alfa 33.
Quadrifoglio verde
Sincera e fruibile
Su strada la 33 Q.V. ripropone le apprezzate caratteristiche di guida delle Alfa Romeo a carburatori, fatte di accelerazioni rabbiose a cui si aggiunge il tipico rumore dell’aspirazione abbinato all’inconfondibile sonorità del motore boxer. Le doti del propulsore, che “prende i giri” con facilità, trovano riscontro nella notevole tenuta di strada, dove l’assetto, volutamente non esasperato né troppo rigido, rende facile e sicura la guida. Forse uno sterzo più pronto e po’ di sottosterzo in meno non avrebbero guastato, anche se quest’ultimo aspetto contribuisce a rendere agevoli ai meno esperti le eventuali correzioni.
L’accoglienza del pubblico è molto buona, anche perché la carrozzeria a quattro porte concilia sportività e famiglia.
Sarebbe perfetta se avesse qualche CV in più e una cilindrata maggiore per affrontare le rivali più agguerrite del segmento.
Aumentano cilindrata e potenza
Detto fatto, durante il 1986 la cubatura del quattro cilindri boxer aumenta da 1.490 a 1.712 cc, così la potenza cresce da 105 a 118 CV-DIN che spingono la rinnovata Q.V. a sfiorare i 200 km/h, con una progressione vivace anche dai bassi regimi nei rapporti superiori e un’accelerazione entusiasmante. Il comportamento stradale resta di base quello della precedente 1.5.
Sul piano estetico i cambiamenti seguono l’aggiornamento della gamma: i trasparenti degli indicatori di direzione sono bianchi, la griglia del radiatore è uguale alle altre versioni, rispetto alla precedente 1.5, scompare la filettatura grigia che percorre la fiancata all’altezza dei paraurti e, soprattutto, all’estremità del portellone è applicato uno spoiler in tinta. Nuovi sono anche i cerchi in lega leggera.
Anche all’interno ci sono numerose modifiche: la grafica del cruscotto, dove il tachimetro ha fondo scala a 240 km/h, il volante ridisegnato, la posizione degli interruttori dei servizi, i poggiatesta schiumati e la decorazione dei sedili in panno rosso e nero,.