A metà anni Ottanta, la direzione BMW decide di formare un gruppo di esperti per dare vita a un nuovo dipartimento isolato dal resto dell’azienda. Qui, ingegneri, tecnici e designer dovrebbero lavorare in totale autonomia, dando sfogo alla fantasia e concretizzando le proprie idee, seppur bizzarre.
All’inizio del 1985 tale dipartimento si materializza con la nascita di BMW Technik (internamente chiamato ZT) e appena sei mesi dopo il team composto da 60 persone delibera ciò che ci si aspettava: una concept car finita e marciante, disegnata per dare nuovo impulso alla Casa tedesca. Il tutto sotto l’ombrello di un progetto-pilota che prevede l’impiego di nuovi materiali, l’utilizzo di differenti tipologie di strutture e la diminuzione dei tempi di sviluppo.
Non trascorre molto tempo prima che questo progetto trovi anche un nome: Z1. Da questo momento, tutti i progetti di BMW Technik utilizzano la lettera “Z” come identificazione.
Un progetto che si rivela subito concretizzabile, quindi riproducibile in serie nonostante le caratteristiche atipiche. In pochi ci avrebbero scommesso, ma il management BMW dà il semaforo verde all’operazione. Dodici mesi dopo, il primo prototipo è già pronto per i test su strada.
Il 1° agosto 1986 BMW diffonde la notizia. Il neonato dipartimento BMW Technik ha portato a termine il suo primo progetto: la BMW Z1. Un veicolo di studio concepito sulla base di specifiche basate sulla tradizione BMW ma considerando i possibili scenari futuri della mobilità. In più, i clienti più affezionati alla Marca aspettano da anni una nuova sportiva che riprenda il legame con alcuni importanti modelli del passato come 507 e la ancor più datata 328.
Nella nota stampa diffusa poi al momento del lancio, viene spiegato che “BMW Technik era stata incaricata dal consiglio direttivo BMW di studiare e realizzare un veicolo che potesse soddisfare desiderio di libertà su quattro ruote, piacere di guida e performance”. Giovane, dinamica e aggressiva, questi sono gli aggettivi che descrivono la BMW Z1 insieme all’offerta di una “nuova dimensione della guida”.