Cento “Leggende” a Bassano, tra Sport e buon vivere

La “Leggenda di Bassano” richiama moltissimi stranieri che si godono le bellezze dolomitiche con alcune delle più belle auto della storia. Come la Ferrari 166 Touring, la prima “barchetta”, e la Jaguar XKSS. Con la complicità di Eberhard & Co
Cento tra le più belle auto della storia si riuniscono anche quest’anno dal 21 al 24 giugno con partenza da Bassano del Grappa in occasione de “La Leggenda di Bassano - Trofeo Giannino Marzotto”, una gara di Regolarità unica perché riservata a sole vetture Sport-Barchetta costruite fino al 1960, inserita nel calendario internazionale FIVA (Fédération Internationale des Vèhicules Anciens) e ASI (Automotoclub Storico Italiano) e che per il terzo anno si è aggiudicata il premio “La Manovella d’Oro” quale migliore manifestazione internazionale dopo i successi del 2015 e 2016.
Lo spettacolo delle Dolomiti, equipaggi provenienti da 16 diversi paesi, auto di 37 marche diverse dal valore storico inestimabile: “La Leggenda di Bassano” anche per l’edizione 2018 si preannuncia un appuntamento imperdibile, in particolare per quel clima di amicizia e di festa che rende questa gara unica nel suo genere.
Eberhard & Co. si riconferma Partner e Official Time Keeper di questo bellissimo evento organizzato da Circolo Veneto Automoto d’Epoca “Giannino Marzotto”: i prestigiosi orologi che la Maison mette in palio per i vincitori sono il premio più ambito per i partecipanti (ai vincitori andranno in questo caso due orologi “Tazio Nuvolari Solo Tempo”).

Biasion e Taruffi
È confermata e attesissima inoltre la presenza del campionissimo “di casa”, Miki Biasion, che formerà un equipaggio speciale insieme all’amministratore delegati di Eberhard Italia, Mario Peserico.
“La Leggenda di Bassano” rappresenta per Eberhard uno degli appuntamenti più importanti all’interno del calendario di eventi legati alle auto d’epoca. La speciale collezione di cronografi “Tazio Nuvolari”, ideata e realizzata in base a una filosofia progettuale che ha come riferimento la strumentazione delle auto da corsa dell'epoca, si rinnova continuamente e si arricchisce di preziose referenze anno dopo anno. La novità più recente è rappresentata da “Nuvolari Legend”: cronografo automatico dal sapore retrò caratterizzato da un nuovo quadrante nero con scala tachimetrica centrale a chiocciola in Km/h, un cinturino in cuoio anticato che conferisce all’orologio un particolarissimo look “vissuto” e un fondo trasparente in vetro zaffiro che permette di ammirare il movimento.
Il parterre di assoluto prestigio della gara comprende anche Prisca Taruffi, giornalista e campionessa italiana di Rally, figlia del celebre pilota e collaudatore Piero Taruffi, la “Volpe argentata”, di cui proprio quest’anno ricorrono i 30 anni dalla scomparsa. Presenti anche il Conte Paolo Marzotto, Presidente del Comitato d’Onore della manifestazione che annovera, oltre allo stesso Biasion, anche il Presidente del Museo “Bonfanti-Vimar” Massimo Vallotto e il famoso storico e curatore della “Galleria del Motorismo, Mobilità ed Ingegno Veneto” Nino Balestra. Gradito ritorno quello dell’attrice Francesca Cavallin, bassanese di nascita che ha recitato nella fiction televisiva RAI “Di padre in figlia”, ambientata anche nelle Distillerie Poli, che saranno la location del pranzo finale anche nel 2018 dopo il grande successo della scorsa edizione.

640 chilometri
La partenza è prevista per venerdì 22 giugno alle ore 12.30. La prima tappa, di 180 km, farà sfilare le vetture per Bassano prima di raggiungere la stupenda Asiago. Da qui si passerà poi in Trentino, attraverso un panoramico tratto per poi raggiungere Bolzano dove la prima tappa si concluderà nella stupenda piazza Walther. Il giorno successivo la seconda tappa di 320 km metterà alla prova auto e piloti e toccherà la Val Badia e Dobbiaco sconfinando in Friuli Venezia-Giulia, un percorso durissimo che si concluderà ad Alleghe in serata. La terza e ultima tappa toccherà le Dolomiti Bellunesi, Feltre e Monte Grappa, la carovana scenderà poi verso Bassano del Grappa per la tradizionale sfilata fino a Piazza Libertà, dove le vetture sosteranno per farsi ammirare in tutto il loro splendore.

Le più belle in gara
- Ferrari 166 MM Touring del 1950, inconfondibile nella sua livrea blu con le fiancate verde acqua. Questa vettura, che per 46 anni ininterrotti è appartenuta a Jacques Swaters, pilota belga e fondatore della
famosissima “Scuderia Francorchamps”, fu la prima Ferrari di Gianni Agnelli, a cui si deve la particolare
colorazione, e originò anche l’uso del termine “Barchetta”. Fu proprio lo stesso Agnelli che, vedendola per la prima volta al Salone dell’Automobile di Torino, dichiarò “Ma questa non è una macchina, è una barchetta!”, riferendosi evidentemente alle eleganti linee dei lussuosi scafi da diporto. Questa affermazione, raccolta dal giornalista Giovanni Canestrini, diventerà poi la denominazione tecnica di questa tipologia di auto.
- Due dei sedici esemplari mai prodotti di Jaguar XKSS del 1957, portate in Italia da alcuni piloti della nutrita
truppa inglese presente. È la versione stradale della D-Type, prodotta sullo stesso telaio dopo il ritiro dalle
competizioni della scuderia britannica. Inizialmente ne furono costruiti 25 esemplari, di cui però 9 rimasero
distrutti il 12 febbraio 1957 in un incendio divampato negli stabilimenti Jaguar di Browns Lane.
- Ferrari 750 Monza del 1955. Questo gioiello della scuderia di Maranello proveniente dalla Spagna è uno dei 31 esemplari costruiti. La linea della sua carrozzeria con il caratteristico muso ribassato, realizzato dalla carrozzeria Scaglietti su disegno di Dino Ferrari, sarà poi ripresa nella mitica 250 GTO.
- Kieft Climax 1100 del 1954. Un raro esemplare di questa vettura della scuderia britannica Kieft, motorizzata Climax e prodotta solo per un anno, il 1954, prima della cessione della compagnia da parte del suo fondatore.
- Talbot 105 Sport del 1931. Evoluzione sportiva della Talbot 15/45HP, da cui erano già nati i modelli 75 e 90. Nel 1931 questo esemplare arrivò al terzo posto assoluto con la squadra ufficiale Talbot nella 24 Ore di Le Mans.
- Alfa Romeo 8C 2300 Le Mans del 1932, proveniente dai Paesi Bassi. Forse una delle più famose vetture
prodotte dalla casa del Biscione, questo modello cannibalizzò la 24 Ore di Le Mans tra il 1931 e il 1934.
L’esemplare che sfilerà sulle strade de “La Leggenda di Bassano” è proprio uno dei quattro modelli vincitori di quegli anni, portato al successo nell’edizione del ’32 della gara francese da Luigi Chinetti e Raymond Sommer.
- Maserati 300S proveniente dalla Germania. Uno dei 26 esemplari prodotti dalla casa del tridente e considerata come la più bella vettura sport di sempre.
- Cisitalia 202 SMM “Spider Nuvolari” del 1948, il modello con cui Tazio Nuvolari arrivò 2° alla Mille Miglia del 1947 e che da allora prese il suo nome.
- Come ogni anno saranno inoltre presenti i “Bentley Boys” dal Regno Unito, un gruppo sempre più nutrito che porta sulle strade delle Dolomiti le mastodontiche Bentley d’epoca.
www.laleggendadibassano.com - www.eberhard-co-watches.ch
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