Hojlund odia il codice della strada italiano | Quella volta che il carro attrezzi gli rimosse l’auto parcheggiata male
Hojlund @automobilismodepoca
Ben prima di diventare una stella della Premier League, Rasmus Hojlund ha conosciuto a sue spese il rigore del codice della strada italiano: auto rimossa dal carro attrezzi per un parcheggio sbagliato.
Per i difensori di Serie A è stato un incubo in campo, ma fuori dal rettangolo di gioco Rasmus Hojlund ha dovuto imparare in fretta che in Italia il rispetto delle regole non si ferma al fuorigioco. Ai tempi dell’Atalanta, il giovane attaccante danese si è trovato faccia a faccia con uno dei tormenti quotidiani degli automobilisti: la rimozione forzata dell’auto parcheggiata dove non doveva stare.
L’episodio, raccontato da un quotidiano sportivo, è di quelli che fanno sorridere solo a distanza di tempo. Hojlund esce tranquillo, convinto di trovare la sua macchina dove l’aveva lasciata. Invece, al posto dell’auto, trova il vuoto. Nessun furto, niente criminali all’orizzonte: semplicemente il carro attrezzi aveva fatto il suo dovere, portandosi via il veicolo per un divieto di sosta ignorato con troppa leggerezza.
La “lezione italiana” di Hojlund: parcheggi creativi e multe salate
Per un ragazzo arrivato dalla Danimarca, abituato a ritmi e regole diverse, il primo impatto con il codice della strada italiano non poteva essere più diretto. Parcheggio “creativo”, magari in una zona vietata o in uno spazio riservato, e intervento immediato dei vigili. Nessun trattamento di favore per il bomber di Serie A: il regolamento vale per tutti, anche se la domenica segni gol decisivi sotto la curva.
Il momento in cui realizzi che la macchina non c’è più è un classico: prima il panico, poi la telefonata alla società, quindi la scoperta che non è stata rubata, ma semplicemente trasferita in deposito. Una trafila che Hojlund ha vissuto come qualsiasi comune automobilista: informazioni, modulo, pagamento della sanzione e dei costi di rimozione. Una “tassa” extra sulla vita da professionista, pagata per non aver dato il giusto peso a un semplice cartello.

Dal carro attrezzi alla Premier: la storia che fa ridere lo spogliatoio
Col senno di poi, la disavventura è diventata una di quelle storie da spogliatoio che si raccontano ridendo. Ma per il danese è stata anche una lezione accelerata su come funziona davvero la quotidianità italiana: qui non bastano talento, gol e applausi, serve anche imparare in fretta dove si può e dove non si può lasciare la macchina. L’episodio ha rafforzato la fama di Hojlund come ragazzo normale, uno che si trova a combattere non solo con i difensori, ma anche con divieti di sosta e rimozioni improvvise.
Oggi, mentre il suo nome circola tra i protagonisti del calcio europeo, quell’auto finita sul carro attrezzi resta un promemoria perfetto: in Italia, se sbagli parcheggio, il risultato è sempre lo stesso, che tu sia uno studente, un impiegato o un attaccante di Serie A. E forse, ogni volta che torna nel nostro Paese, Hojlund un’occhiata in più alla segnaletica la dà davvero.
