LA OPEL REKORD DIESEL COMPIE 50 ANNI

Cinque decenni di vita per un modello particolare, che aiutò il mondo ad avvicinarsi al concetto di Diesel

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Alte prestazioni, linea moderna e grande funzionalità d'uso fecero della prima Opel con motore Diesel un immediato successo. Nel 1972 la Opel Rekord-D2100 D inventò un nuovo segmento di mercato di cui divenne la reginetta indiscussa.

L'arrivo sul mercato italiano della Rekord Diesel, la prima autovettura a gasolio mai prodotta dalla Casa tedesca, fu il principio di un'autentica rivoluzione. Fino a quel momento il mercato delle automobili Diesel era una specie di "riserva di caccia" esclusiva di due soli costruttori che avevano una lunga tradizione e una grande esperienza con autovetture e motori a gasolio. Cinque o sei modelli in tutto si dividevano una nicchia che all’epoca contava solo 11.098 autovetture, pari a solo lo 0,75% dell'intero mercato nazionale.

Diesel più venduta in Italia

Ad agitare quelle acque tranquille ci pensò la Rekord-D 2100 D. Più brillante e veloce (135 km/h), ma soprattutto esteticamente più moderna e gradevole delle sue concorrenti, divenne immediatamente la regina di questa fascia di mercato. Nel 1973 ne furono consegnati 6.332 esemplari, all'incirca il doppio della sua rivale più vicina, che diventarono 7.503 l'anno seguente quando la Rekord Diesel si confermò l'automobile a gasolio più venduta in Italia.

Operazioni semplificate

La Opel Rekord Diesel (40.453 prodotte in cinque anni) contribuì non poco a far apprezzare le vetture a gasolio agli automobilisti italiani e a far cambiare loro opinione su di esse. Affidabili, economiche e robuste, ma anche lente, pesanti e rumorose, le automobili Diesel dell'epoca richiedevano complesse e prolungate procedure di avviamento e di spegnimento per le quali bisognava ricorrere a pomelli e levette.

Sulla Rekord invece tutto era stato semplificato al massimo: bastava girare la chiave dell'avviamento, come su una qualsiasi automobile a benzina, per mettere in moto o per spegnere il suo 4 cilindri di 2.068 cc. Un passo avanti in termini di praticità tutt'altro che trascurabile. Il propulsore poi aveva una potenza di 60 CV (44 kW) che all'inizio degli Anni '70 era di tutto rilievo per un propulsore a gasolio.

Record di velocità

Il suo sviluppo, iniziato nel 1968, aveva portato alla realizzazione di un propulsore estremamente moderno per quell'epoca con dimensioni interne superquadre, un asse a camme in testa mosso da catena e monoblocco in ghisa derivato direttamente dal motore della Rekord a benzina.

Un momento davvero spettacolare del suo sviluppo si ebbe nel luglio 1972 quando la Diesel GT conquistò 2 record mondiali e 18 internazionali di velocità e durata girando senza interruzione per tre giorni e due notti sulla pista privata della Opel a Dudenhofen. La vettura era dotata di una carrozzeria monoposto, direttamente derivata da quella della opel GT, ma resa ancor più aerodinamica e soprattutto con un 2100 turbodiesel da 95 CV (70 kW) che non era niente altro che il prototipo del motore Diesel poi impiegato sulla Opel Rekord. Alternandosi al volante della Diesel GT, i piloti Giorgio Pianta, Paul Frere, Sylvia Ísterberg, Henri Greder, Marie Claude Beaumont e Jochen Springer stabilirono ogni possibile record: da quello sul chilometro lanciato fino a quelli dei 10.000 chilometri e delle 52 ore (a 190,880 km/h).

Quando arrivò il momento del lancio sul mercato della Rekord Diesel, la casa poté vantare il fatto di avere costruito un motore non solo robusto, ma anche in grado di fornire prestazioni notevoli. Questo fatto servì a dare alla nuova berlina un'immagine decisamente moderna e brillante. La "Opel Rekord Diesel è anche veloce perché nasce da 20 record": così la presentava in Italia la pubblicità dell’epoca che peraltro non mancava di rimarcare il ridotto costo chilometrico (65 Lire)

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