Opel GSi, molto più che un semplice logo

Trent’anni anni fa la commercializzazione in Italia della prima Corsa con la sigla sportiva della Casa di Russelsheim. In precedenza fu usata sulle versioni sportive di Manta e Kadett, oggi torna sui nuovi modelli

Il logo GSi che quest’anno, dopo una pausa quasi ventennale, è tornato a marchiare le versioni ad alte prestazioni di Insignia e di Corsa fa parte della storia e della tradizione Opel. Utilizzato per la prima volta verso la metà degli Anni Ottanta su una speciale versione sportiva della coupè Manta, il marchio GSi (scritto con la “i” minuscola) è l’acronimo dell’espressione Grand Sport injection e all’epoca voleva sottolineare il fatto che il motore non era alimentato a carburatori, bensì a iniezione.

Da questo punto di vista, la Corsa GSi, introdotta 30 anni fa, nel 1989, in Italia al prezzo di 14.946.000 Lire, rappresentava una specie di rarità tra le vetture del segmento B e, proprio grazie al suo 1.600 da 98 CV (72 kW) a iniezione Bosch LE Jetronic a gestione elettronica, non solo aveva le carte in regola per qualificarsi come un’autentica sportiva, ma anche per porsi al vertice della gamma Corsa.

Disponibile solo con carrozzeria a 3 porte per sottolinearne la vocazione sportiva, la prima generazione di Opel Corsa GSi si distingueva dalle altre versioni per l’assetto e l’impianto frenante modificati, nonché un allestimento esclusivo. Gli spoiler anteriore e posteriore, i paraurti, gli specchietti retrovisori erano in tinta con la carrozzeria. L’allestimento interno comprendeva sedili avvolgenti in tessuto specifico, volante a tre razze e strumentazione con contagiri, manometro dell'olio e voltmetro.

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Opel Corsa GSi

Non solo Corsa, anche Kadett

A rendere ancora più popolare il marchio GSi ci pensò la quinta generazione di Opel Kadett, equipaggiata dapprima con un 1.800 a iniezione elettronica da 115 CV (85 kW), presto affiancato da un 2.000 da 130 CV (96 kW), e quindi da una versione a 16 valvole da 150 CV (110 kW) dello stesso 2 litri. Alla piccola Corsa GSi invece il compito di coniugare l’immagine sportiva con la responsabilità ambientale e smentire quella che allora era un'opinione diffusa, mostrando che il catalizzatore si adattava a motori di piccola cilindrata e perfino ai modelli sportivi. Entrambe furono grandi protagoniste nello sport, con due trofei frequentatissimi nei rally nazionali, spesso monopolizzando la propria classe in Gruppo N (la Kadett spesso risultò vincente anche in Gruppo A).

Con l’introduzione, nel 1993, della seconda generazione di Corsa il motore 1.600 della versione GSi ricevette una testata a 16 valvole con la quale la potenza superò la soglia dei 100 CV. Questo motore alimentato a iniezione elettronica multi-point Multec-S era il più piccolo componente della famiglia di propulsori ECOTEC (Emission Consumption Optimization Technology) e soprattutto il primo bialbero a 4 valvole per cilindro di meno di 1,6 litri mai realizzato dalla Casa tedesca.

All’arrivo del nuovo secolo il marchio GSi fu abbandonato e per contraddistinguere le versioni ad alte prestazioni dei modelli della Casa tedesca si utilizzò quello dell’Opel Performance Center (OPC). Le radici e la tradizione hanno però il loro valore e oggi l’allestimento GSi torna alla ribalta per sottolineare il comportamento dinamico di alcuni particolari modelli Opel dagli elevati contenuti tecnologici.

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Opel Kadett GSi Gruppo A

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