Quella volta che Lando Norris guidò una supercar fatta di…Lego | Gira meglio di una monoposto Ferrari (ed è tutto dire)
Lando Norris guida una McLaren Lego @automobilismodepoca
Lando Norris al volante di una McLaren P1 fatta di Lego, in pista a Silverstone, sembra la fantasia di un bambino: invece è successo davvero, con una hypercar costruita con oltre 340.000 mattoncini.
Il video ha fatto il giro del web: il pilota inglese della McLaren che esce dal box non su una F1, ma su una McLaren P1 in scala 1:1 tutta Lego Technic, pronta a girare sul leggendario circuito di Silverstone. Non è un modellino spinto a mano, ma un’auto vera e propria, capace di muoversi, sterzare e completare un giro intero sfruttando un sistema di motori elettrici nascosti sotto la “carrozzeria” di mattoncini.
Sui social qualcuno ha scherzato che “gira meglio di una monoposto Ferrari”, esagerando per ridere sulle difficoltà del Cavallino e sull’incredibile fluidità con cui Norris porta in pista questo oggetto unico. Battute a parte, l’impresa è un colpo di genio di marketing e ingegneria: un modo spettacolare per lanciare il set Lego Technic dedicato alla P1, mostrando fin dove ci si può spingere quando si gioca sul serio con i mattoncini.
Oltre 340.000 pezzi e 8.000 ore di lavoro per una P1 “di plastica”
La replica è stata progettata e costruita da un team congiunto di tecnici Lego e McLaren Automotive: più di 340.000 elementi Lego Technic, oltre 8.000 ore di lavoro e 23 specialisti coinvolti tra ingegneri, designer e costruttori. Il risultato è una P1 a grandezza naturale, dal peso di circa 1.200 kg, con struttura interna rinforzata e carrozzeria fatta solo di mattoncini, senza fibra di carbonio.
La vera magia, però, è che non si tratta di una scultura statica: la McLaren P1 di Lego ha sterzo funzionante e un powertrain elettrico composto da centinaia di piccoli motori Lego, alimentati da una batteria “vera”, che le permettono di muoversi da sola fino a circa 60 km/h e di affrontare le curve del circuito inglese senza farsi demolire al primo cordolo. Norris, alla fine del test, ha commentato divertito che “si guida abbastanza bene”, lasciando intendere che anche per un professionista abituato a oltre 300 all’ora non dev’essere stato un giro qualsiasi.

Dal sogno di bambino alla pista vera: perché questa McLaren di Lego ci conquista
Guardare Lando Norris che affronta Silverstone con un’auto fatta di Lego è come vedere il sogno di ogni appassionato diventare realtà: la fantasia infantile di far “funzionare” davvero il modellino preferito, portata alle estreme conseguenze da due marchi che sul gioco e sulle prestazioni hanno costruito la propria identità. Ogni curva, ogni rettilineo è un promemoria del confine sempre più sottile tra giocattolo e oggetto da collezione, tra marketing e spettacolo puro.
Il paragone scherzoso con la Ferrari, “battuta” da una supercar di Lego, funziona proprio perché questa operazione è tutto tranne che improvvisata: dietro c’è ingegneria vera, calcoli strutturali e una cura maniacale dei dettagli. Alla fine resta l’immagine più potente: un pilota di Formula 1 che sorride come un bambino mentre guida una P1 fatta di mattoncini, dimostrando che, a volte, il modo migliore per parlare di auto è tornare esattamente lì dove tutto è iniziato: sul pavimento, circondati dai Lego.
