RALLYE MONTE-CARLO HISTORIQUE – ISTRUZIONI PER L’USO

Ci imbarchiamo con la Scuderia Grifone in quell'avventura che è il Rally Montecarlo storico, una prova di forza e talento per piloti e vetture

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Si sono appena spenti i motori delle nuove vetture ibride Rally1, che hanno dato vita alla 90.ma edizione del Rallye Monte-Carlo, e stanno già per accendersi quelli “tradizionali” delle auto storiche che nei prossimi giorni, a partire da oggi con esposizione e verifiche a Milano per la “pattuglia tricolore”, saranno impegnate nel XXIV Rallye Monte-Carlo Historique.

Una sorta di passaggio di consegne tra quelli che sono, innegabilmente, i due mondi della stessa specialità. Entrambi affascinanti, per carità, ma per i puristi dei rally non vi sono dubbi sul fatto che l’“Historique” sia quello che incarna la vera filosofia della specialità. E nonostante si svolga con la formula “a media”, resta il sogno nel cassetto di ogni appassionato di auto d’epoca, perché rimane il rally storico più affascinante e impegnativo. Affascinante perché quando dici “rally” pensi automaticamente al “Monte”. E impegnativo perché sia per la formula che si rifà alle edizioni epiche della gara monegasca, con un lungo trasferimento da varie città europee e diversi giorni di gara per un totale di circa 3.000 km distribuiti di giorno e di notte, sia per le condizioni sempre critiche e mutevoli del fondo, con neve e il temibile verglas sempre pronti a tradire i piloti alla minima disattenzione o eccesso di confidenza. Ma bando alle ciance, ormai è tempo di partire. Nel vero senso della parola, perché in questa occasione saremo “ospiti” della rinata Scuderia del Grifone (ufficialmente ripartita a febbraio 2020) per l’intera gara, potendo vivere direttamente tutti gli aspetti legati a questa autentica avventura. Peccato che, causa problemi legati alla pandemia, sia stata cancellata la spettacolare partenza da Piazza Duomo, ma il fascino rimane intatto e per gli appassionati vedere partire, domani sera dalle 18.00, una novantina di macchine da Corso Venezia (davanti alla sede ACI Milano) sarà, comunque, tanta roba. Perciò un appuntamento da non perdere!

Intanto, per saperne di più su cosa aspettarci chiediamo lumi a Nicola Manzini, che oltre al ruolo di vice presidente e responsabile comunicazione della Scuderia del Grifone ha collaborato con Marianna Ambrogi all’organizzazione della spedizione e condividerà con la stessa, che sarà in gara a fianco di Alberto Bonamici con una Fiat 124 Abarth del 1975, la direzione sportiva durante tutto l’evento.

Cosa significa per un appassionato partecipare al Rallye Monte-Carlo Historique?

“Credo che questo, sia nella versione moderna che storica, si possa considerare il rally più importante al mondo – spiega Manzini -. Basti dire che vanta una storia lunga 90 anni, mentre la versione storica è arrivata alla 24.ma edizione. Quest’anno poi cade il 50.mo anniversario della magica vittoria di Munari. Quindi un’altra pagina importante che ha fatto la storia del rallismo, e mi piace sottolineare che il mitico #14 di Munari-Mannucci sarà nuovamente portato in gara da una “Fulvietta”, dei nostri Marco Leva-Salvatore Carbone. Perciò il fatto di poter partecipare a questa gara, di oltre 3.000 km transitando sui luoghi storici del rallismo, ha certamente un fascino unico. Inoltre, anche le condizioni in cui si svolge solitamente, con tanta neve, rendono queste strade ancora più affascinanti, di giorno e soprattutto di notte. Insomma, qualcosa di unico. Quest’anno forse non ci sarà tanta neve, ma non mancherà di sicuro il temibile verglas”.

Il percorso del rally storico ricalca quello tradizionale?

“Certamente. Il programma dell’Historique riprende le modalità con cui si correvano i rally 50 anni fa. Se vogliamo, l’unica differenza è che quest’anno, per le problematiche legate alla pandemia, ci sono solo tre città di partenza per le tappe di avvicinamento: Reims, Bad Hamburg e Milano. Ma per il resto la tipologia di gara rimane la stessa: una lunga tappa di avvicinamento, poi le giornate di prove da effettuarsi per lo più lungo il tragitto Monte Carlo – Valance, e poi intorno a Valance che è il cuore del Monte-Carlo Historique, per un totale di quasi 500 km di PS e 17 ZR, le prove di Regolarità”.

Perciò disputarlo con auto storiche non è proprio una passeggiata, vero?

“Assolutamente no. Basti pensare che le auto più recenti sono del 1982, ma molte sono più datate. Ad esempio tra le nostre auto ce n’è una tra le più anziane, l’Alfa Romeo 1900 del 1955”.

Sappiamo che c’è una grande domanda di partecipazione rispetto ai posti disponibili, perciò come vengono selezionate le auto ammesse al via?

“A dire il vero, anche dopo vari anni, non l’ho ben capito. Le iscrizioni si aprono ad agosto e si chiudono a novembre. Entro dieci giorni da questo termine vengono indicate le macchine ammesse e, a loro volta, sempre entro 10 giorni gli equipaggi devono indicare la squadra con la quale parteciperanno. Squadre che possono essere composte da un massimo di dieci equipaggi. Noi siamo un gruppo di 18 macchine, ma sotto due insegne diverse, che poi sono quelle dei nostri sponsor: Grifone Commodore e Grifone Classic Car Charter. Diciamo che la precedenza va alle vetture che hanno corso il Rally di Monte Carlo, ma è pur vero che questa è una platea piuttosto ampia perché negli anni al “Monte” hanno partecipato le auto più disparate. Io ritengo che ci siano macchine “immortali” che ci saranno sempre, ad esempio Mini, Fulvia HF e Alpine A110, ma poi ogni anno al via si trovano, ad esempio, anche delle improbabili Falcon”.

Ci sono delle auto che possono essere considerate ideali per questa gara?

“In linea di principio l’ideale potrebbe essere un’auto agile e con trazione anteriore, dato che le strade sono spesso innevate. Perciò Mini Cooper, Lancia Fulvia HF ma anche Alpine A110, che d’altronde sono quelle che hanno vinto al Monte all’epoca. Infatti presenti in gran numero, probabilmente sia per il valore storico legato a questa gara ma anche perché sono le più facili da utilizzare. Ma ora hanno accesso anche auto costruite fino al 1982, come le Audi Quattro, che hanno maggiore potenza e pure la trazione integrale, perciò sono decisamente più performanti. Va segnalato che egli ultimi anni tanti concorrenti hanno optato per la Lancia Beta Coupè, una macchina con buona trazione e un buon motore, quindi performante, specialmente sulla neve”.

Ci sono accorgimenti particolari da seguire per la preparazione della vettura, anche in funzione del fondo che si ipotizza di trovare?

La scelta delle gomme è fondamentale. Gomme chiodate secondo il codice della strada francese. Certamente ci sono dei tipi di pneumatici più “aggressivi” che aiutano moltissimo. Quindi pneumatici e… cavalli, che in una macchina da corsa aiutano sempre. Quest’anno ci saranno anche delle Daf, che non hanno molti cavalli ma si dice siano molto performanti sulla neve grazie alla trasmissione con variatore. Poi c’è da dire che con una bella trazione posteriore ci si diverte un sacco”.

Come si preparara una gara come questa, soprattutto se si punta a fare risultato?

“Per tutti è essenziale avere una macchina affidabile, e comoda, che ti permetta di starci per 12 ore al giorno e percorrere 3000 km. Questo è fondamentale. Certamente i regolaristi possono essere avvantaggiati, perché in fondo si tratta di una gara a media, ma alla guida deve esserci comunque un buon pilota. Infatti negli ultimi anni chi ha vinto aveva buone doti di velocità. Poi è fondamentale che ci sia un feeling perfetto tra chi guida e il navigatore, che con tutti gli strumenti a disposizione detta il ritmo di gara. Perciò se si vuole puntare ad un buon risultato l’ideale è mettere insieme un equipaggio composto da un buon pilota navigato da un buon regolarista, con tutta una serie di strumenti specifici. Ma ci sono anche tanti equipaggi di rallisti oppure di appassionati che si vogliono principalmente divertire e vivere un’esperienza comunque unica”.

Ma in una gara così impegnativa non c’è solo l’aspetto sportivo, ci sono tante altre cose da organizzare, facciamo qualche esempio?

“In effetti si parte da metà di agosto, quando si deve decidere se inviare l’iscrizione. Nel frattempo si verifica che la macchina sia in ordine, oppure si preventivano i lavori da fare. Poi si devono acquistare almeno due/tre treni di gomme. Naturalmente c’è chi monta quattro chiodate e via, neve oppure no, ma per fare una buona gara sono fondamentali almeno 4/6 pneumatici chiodati e altrettanti invernali. Altro aspetto non di secondaria importanza è quello di prevedere un abbigliamento che possa garantire calore e scarpe comode. Quindi si comincia a studiare il percorso, quando esce alla fine di novembre. Peraltro Monaco non fornisce il road book ma semplicemente un elenco delle strade interessate e dove più o meno inizierà la prova e dove finirà. Per fortuna ci sono due persone che si occupano di realizzare un road book che può essere acquistato”.

Oltre ad un equipaggio completamente femminile, voi schierate anche altre figure femminili, come siamo messi a “quote rosa” nell’ambiente?

“Cominciamo con il dire che noi siamo anche guidati da una donna come direttore sportivo, MariannaAmbrogi, e posso garantire che questo è un punto di forza. Poi ci saranno Nunzia del Gaudio, Patrizia Italiano ed Elena Solomatina nel ruolo di navigatrici. Infine mi piace sottolineare che schiereremo l’unico equipaggio femminile italiano in gara: Alexia Giugni affiancata da Ornella Pietropaolo. La prima è già esperta di questa gara, avendo partecipato a sette edizioni, di cui quattro da pilota. Nel nostro ambiente non sono alte percentuali “rosa”, ma ci tengo a dire che quelle che ci sono brave. Almeno per quanto riguarda il nostro team”.

Pare ci sia sempre maggiore interesse anche dei giovani per le gare storiche, com’è la situazione?

“Per quanto ci riguarda possiamo dire di essere un team mediamente giovane: sui 50 anni, che parlando di motorismo storico non mi pare male. Peraltro con noi c’è Carlo Merenda, che a 33 anni è il più giovane Campione Italiano, mentre il più anziano della spedizione al “Monte” è Maurizio Verini, a quota 75. Al Monte-Carlo Historique non ci sono molti giovani, soprattutto nelle squadre italiane, però ci sono vari equipaggi composti da papà e figlio. Il che mi pare una cosa decisamente bella. Per completezza, diciamo pure che una partecipazione a questa gara è piuttosto impegnativa sotto il profilo economico, quindi spesso non alla portata soprattutto dei giovani”.

Proviamo a dare un’idea, premesso che la forbice può essere ampia per tipologia di macchina e obbiettivi?

“I conti sono presto fatti. L’iscrizione costa circa 5000 euro. Poi, per disputare una discreta gara, quindi con le dotazione adeguata di gomme e un minimo di assistenza pronta a intervenire per cambio gomme ed eventuali imprevisti, va prevista una cifra aggiuntiva che può variare dai 3.000 ai 5000 euro. Quindi intorno ai 10.000euro di costi, con la propria macchina. Consideriamo che con un budget del genere, anche qualcosa meno, si può disputare tranquillamente un Campionato Italiano media di sei prove, compreso Elba e Costa Smeralda. D’altronde, come detto, è una gara a sé, unica e importante. Non a caso vi partecipano circa 300 macchine, provenienti da tutto il mondo, credo con più di 30 nazioni rappresentate. Questo può dare l’idea dell’evento di cui stiamo parlando”.

Aspettative?

“Intanto va detto che c’è una simpatica e amichevole rivalità con l’altra grande scuderia Milano Autostoriche. Noi vantiamo 60 anni di tradizione nei rally, loro hanno vinto almeno quattro edizioni del Monte-CarloHistorique negli ultimi 20 anni. In ogni caso spero vinca un italiano. Anzi, il massimo sarebbe un podio tutto italiano. Noi abbiamo qualche freccia che può puntare al bersaglio grosso, come peraltro sarebbe bello puntare alla vittoria di scuderia. Un obiettivo importante, perché sono 32 le scuderie in gara”.

Equipaggi e vetture della Scuderia del Grifone

#14 Marco Leva-Salvatore Carbone, Lancia Fulvia Hf del 1971

#23 Maurizio Aiolfi-Carlo Merenda, Lancia Beta Coupè del 1975

#24 Alberto Bonamini-Marianna Ambrogi, Fiat 124 Abarth 1975

#26 Ermanno Keller-Maurizio Verini, Audi Quattro del 1981

#28 Claudio Mosconi-Andre Fawaz, Zastava 1100 del 1979

#35 Tony Rossi-Massimo Liverani, Renault 5 Alpine del 1979

#43 Alberto Scuro-Nunzia Del Gaudio, Fiat 131 Abarth del 1978

#183 Marco Gandino-Danilo Scarcella, Saab 96 V4 del 1971

#192 Marco Corbetta-Alessandro Moretti, Audi Quattro del 1981

#193 Angelo Pasino-Patrizia Italiano, Opel Kadett GTE del 1981

#197 Sergio Mibelli-Gianfranco Sequi, Ford Escort MK2 del 1980

#199 Luciano Marchina-Paolo Giafusti, Alpine Renault del 1971

#206 Riccardo Garosci-Rudy Briani, Ritmo 60 del 1978

#258 Gianmario Fontanella-Roberto Ricci, 128 Rally del 1972

#260 Francesco Liberatore-Paolo Calabresi, Alfa Romeo Giulia Super del 1955

#262 Christian Bonnet-Elena Solomattina, Giulietta TI del 1961

#269 Alexia Giugni-Cristina Biagi, Alpine Renault A110 del 1971

#275 Pietro Tenconi-Nicola Manzini, Innocenti Mini Cooper del 1972

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