Automobilismo d'epoca

25 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |DICEMBRE 2021-GENNAIO2022 niversità: fermata Curva della Stazione (poi Loews, oggi chissà). Siamo alla fine degli anni Cinquanta, lui è ventenne ed è abbastan- za fortunato da possedere già la sua prima auto, una Fiat 600 con “lamarmitta Abarth”, è quasi inutile dirlo. All’epoca si mette su fa- miglia da giovani e in brevissimo tempo serve più spazio a bordo: la prossima fermata è un altro gran classico, il Maggiolino che di- spone anche di un discreto bagagliaio con cui fare le gite fuori por- ta con la famiglia che si è già ingrandita. Nel frattempo si compie la rivoluzione delle auto “tutto avanti”, la Mini fa proseliti e un ap- passionato di automobili come il nostro non può non essere atti- rato dall’idea di provare. E quale occasione migliore della prima Fiat progettata secondo questi nuovi dettami? Ecco allora arriva- re in famiglia la 128, moderna, pratica e piacevole da guidare con quel bel 4 cilindri monoalbero dal carattere vispo. Ma non scocca la scintilla, soprattutto per la scarsa affidabilità dell’auto, proba- bilmente un esemplare “nato male”, all’epoca capitava, la “qualità totale” era un concetto di là da venire. Nel frattempo Mario ha co- minciato la carriera da giornalista, nel 1967 è diventato professio- nista poco dopo la morte di Lorenzo Bandini, e proprio sullo sfor- tunato pilota della Ferrari ha redatto la prova dell’esame di Stato, sostenuto con Paolo Valenti come esaminatore, il futuro condut- tore di 90° Minuto. Serve spazio Fare il giornalista a fine anni Sessantametteva di fronte a numero- si eventi complicati e in generale il clima in Italia andava peggio- SCUDETTO STRETTO Il frontale con quattro fari di uguali dimensioni e la calandra nera solcata da tre filetti cromati è un tratto distintivo dell’Alfetta. Lo “scudetto stretto” centrale identifica la prima serie con motore da 122 Cv-Din.

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