Automobilismo d'epoca

AUTOMOBILISMO D’EPOCA - FEBBRAIO 2023 ISSN 1723-4549 p.i. 17/01/2023 CLASSIC TRADER 120 occasioni da non perdere! WWW.AUTOMOBILISMODEPOCA.IT ATTUALITÀ • Il MuseoNicolis EVENTI •MilanoAutoClassica • ASI in Pista a Varano SPORT • Campioni di ieri / HowdenGanley • Daytona 1968, la tripletta dell’Alfa Romeo 33/2 • Formula Junior / Gran Prix Cortina • Rally / “Biche” racconta la vittoria al Monte-Carlo 1973 • Rally / Skoda 130 LRGruppo B ANNI SESSANTA • Renault Dauphine Gordini • CitroënMéhari Euro 7,00 in Italia - Mensile - Anno 21 - N. 2 FEBBRAIO 2023 Porsche 968 Club Sport nel segno della leggerezza

SOMMARIO AUTOMOBILISMO D’EPOCA via Polonia, 7 - 20157 Milano - tel. 02-40321101 - www.automobilismodepoca.it - redazione@automobilismodepoca.it Coordinamento tecnico ALBERTO ORIGGI Servizio grafico SABRINA BRAMBILLA Stampa: TIBER Spa - Brescia Distributore: SO.DI.P., via Bettola 18 20092 Cinisello Balsamo (Milano) tel. 02/660301 Distributore per l’estero: SO.DI.P. SpA, Via Bettola 18 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel +3902/66030400 Fax +3902/66030269 e-mail: sies@siesnet.it www.siesnet.it Poste Italiane Spa Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, LO/MI Per abbonamenti e arretrati: vedi pagina interna ©Copyright 2023 Sportcom Srl - Milano Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Registrazione del Tribunale di Milano n.394 del 23/06/2003 - Registrazione al R.O.C. n. 56401 SPORTCOM S.R.L. via Felice Orrigoni, 4 - 21100 Varese tel. 333-5633002 Amministratore unico Noemi Tedeschi Direttore Generale Enzo Lucibello COMEDI S.r.l. via Polonia, 7 - 20157Milano - tel. 02-87175030 www.comedi.it - info@comedi.it PER LAPUBBLICITÀSU a 2 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | FEBBRAIO 2023 LETTERE E CONSULENZA LEGALE 4 IN LIBRERIA 6 FATTI & NOTIZIE 8 LE RUOTE DEL TEMPO 12 UN CAFFÈ CON… 14 STORIA DEL DESIGN 16 PILLOLE DI STORIA 18 PERSONAGGI DEL NOSTROMONDO / DANIELE ZUCCON 20 IL MUSEO NICOLIS 24 MILANO AUTOCLASSICA 2022 30 RENAULT DAUPHINE GORDINI 36 CITROËNMÉHARI 44 PORSCHE 968 CLUB SPORT 52 SPORT / QUELLA VOLTA CHE... 60 CAMPIONI DI IERI / HOWDEN GANLEY 62 24 ORE DAYTONA 1968 / ALFA ROMEO 33/2 72 FORMULA JUNIOR / GRAN PRIX CORTINA 80 RALLY / “BICHE” RACCONTA IL MONTE-CARLO 1973 86 RALLY / SKODA 130 LR GRUPPO B 88 EVENTI / ASI IN PISTA A VARANO 96 RESTAURO / FIAT X1/9 (TERZA PUNTATA) 104 ELENCO PROVE & RIEVOCAZIONI 108 AGENDA D’EPOCA 116 GLI ANNUNCI DI CLASSIC TRADER 123 I LISTINI DELLE AUTO DA COLLEZIONE 132 36 72 ANNO 21 - N. 2 - FEBBRAIO 2023 Direttore responsabile FEDERICO ALIVERTI Direttore ALBERTO PASI Hanno collaborato ANTONIO BIASIOLI - MASSIMO CAMPI DANILO CASTELLARIN - LUIGI CORBETTA MICHELE DI MAURO - VITTORIO FALZONI GALLERANI TOMMASO FERRARI - ALBERTO GEROSA DARIOMELLA - GIACOMOMONTANARI FEDERICO SIGNORELLI - RODOLFO SOLERA Fotografie ACTUALFOTO - MASSIMO CAMPI - LUIGI CORBETTA MICHELE DI MAURO - TOMMASO FERRARI ALBERTOMANSERVIGI - ARCHIVI BIASIOLI - CASTELLARIN CITROËN - GANLEY - McLAREN - MELLA - SKODA - SPORTCOM

24-25-26 Marzo 2023 Per informazioni e iscrizioni: Tel. 0532 200183 www.officinaferrarese.it info@officinaferrarese.it

36 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | FEBBRAIO 2023 Nel 1957 inizia la collaborazione tra la Casa francese e il già noto preparatore di origine bolognese Gordini. L’intenzione è quella di dare “pepe” alla nuova berlina Dauphine di 850 cc che difatti migliora le sue prestazioni andando addirittura a vincere il Rally di Monte-Carlo nel 1958 di Vittorio Falzoni Gallerani – foto di Alberto Manservigi Gordini Lacuradi RENAULTDAUPHINEGORDINI

37 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |FEBBRAIO 2023 La Renault, dopo la Seconda guerra mondiale, ricomincia a produrre auto partendo da un’utilitaria che di più non si poteva; parliamo della 4 CV: una specie di Volkswagen Maggiolino a quattro porte con cilindrata ancora più ridotta. Nonostante questa impostazione del tutto tranquilla, non dimentica però di allestirne una versione destinata all’impiego sportivo: quella R1063 del 1951 capace, nel corso della Mille Miglia del 1954, di produrre quella scintilla di passione che portò Jean Rédélé che la stava guidando a dare vita in seguito alla Alpine. Non ci fu quindi da stupirsi se l’idea di fornire alla clientela una versione più brillante della sua erede, la Dauphine del 1956, era presente nella dirigenza della Renault fin dal giorno della presentazione. D’altronde la nuova utilitaria dimostra subito ottima stoffa in quanto, a fronte di quattro iscrizioni allaMilleMiglia del 28 e 29 aprile 1956, porta a casa i primi quattro posti della classe Turismo fino ad 1 litro di cilindrata con al volante Gilberte Thirion, Maurice Trintignan, Louis Rosier e Paul Frère. Siamo d’accordo che i piloti erano di alta ed altissima levatura, ma ciò non può togliere il giustomerito alla piccola Renault che, in seguito, fu spesso criticata per una tenuta di strada non eccezionale; evidentemente il suo comportamento sbarazzino non era per tutti un problema. Ed oltre a queste rosee premesse, a rendere ancora più appetibile l’operazione rispetto ai tempi della 4 CV, vi era la disponibilità di Amédée Gordini, lasciato libero dalla Simca vista l’impossibilità di continuare con il programma di competizioni nel quale le leggendarie Simca Gordini avevano così ben figurato. Un accordo in tal senso tra il “mago” di Bazzano (BO) naturalizzato francese e Pierre Dreyfus, amministratore delegato della Règie Renault, viene siglato già i primi giorni del 1957 e la prima Renault Dauphine portatrice della “cura” di Gordini vede la luce al Salone di Parigi il 16 ottobre 1957 con la denominazione di progetto R1091; esteticamente si distingueva per il profilo cromato sulle fiancate e per la scala tachimetrica portata a 150 km/h. In quell’anno era possibile ai giornalisti accreditati provare le novità sul circuito di Montlhéry alle porte di Pari-

44 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | FEBBRAIO 2023 1968 MAGGIO CITROËNMÉHARI PRESERIE LaMéhari vienepresentataallastampaal campodagolf di Deauville il 16 maggio1968, lontanodallecontestazioni studenteschechenegli stessi giorni si svolgonoaParigi. In fotounodei 12esemplari di preserieassemblati dallaSEABdi Rolandde laPoype, l'imprenditorecheha l'ideadi concepire l’auto. Ci sonoalcuni particolari nondefinitivi come i fanalini posteriori e le ruoteconcoppacromata, entrambi di derivazione2CV. LeprimeMéhari nonmontanoancora leportiere rigide; inizialmentesono in telaeplastica trasparente, asportabili come il restodellacopertura.

45 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |FEBBRAIO 2023 Nata con le contestazioni studentesche e per vent’anni simbolo di libertà, spensieratezza e anticonformismo, la coloratissima francese dalla carrozzeria di plastica e dal nome ispirato a un dromedario è oggi una classica apprezzata e piacevole da usare. E ci fa sognare l’estate di Michele Di Mauro

52 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | FEBBRAIO 2023 La 968, come tutte le Porsche a motore anteriore degli anni precedenti, non è stata baciata dal successo. Però c’è una versione, la Club Sport, che le ha dato una certa notorietà e oggi è un bel pezzo da collezione. Ne ripercorriamo la storia e soprattutto andiamo a scoprire le sue doti dinamiche. Sarà pure una delle sportive di Stoccarda meno note ma – sorpresa – è anche una delle più brillanti testo e foto di Tommaso Ferrari RoadRacer PORSCHE968CLUBSPORT CHEMERAVIGLIA! In apertura uno degli scorci più suggestivi del Maniva, una parete di roccia che incombe sulla strada e precede il famoso punto d’osservazione dei radar. Nonostante l’asfalto rovinato, la 968 è stata fantastica per tutta la salita, brillando più di quanto ci saremmo aspettati.

53 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |FEBBRAIO 2023 Sono le 19.30, abbiamo terminato il servizio fotografico e ci stiamo godendo il comodo abbraccio dei sedili a guscio della Club Sport, mentre la nebbia fa scomparire e riapparire il paesaggio davanti a noi. La mattinata è stata tersa, ora invece della suggestiva foschia nasconde a tratti la bianca carrozzeria della 968. Il Maniva, una regione montana in provincia di Brescia, è fatto così: due curve prima siete baciati dal sole e le due successive vi sembra di essere finiti per sbaglio dentro l’armadio delle Cronache di Narnia. Oggi l’imprevedibile meteo ci ha graziato, e anche se alcune cime visibili dal passo sono imbiancate la nostra giornata è stata limpida come sperato. Il Maniva non è solo noto per i suoi panorami brulli e selvaggi, ma anche per strade fantastiche apprezzatissime dagli amanti della guida, l’ideale quando avete a disposizione le chiavi di una Porsche 968 Club Sport del 1995, quindi una delle ultime prodotte. Dire che fossi curioso a riguardo è come dire che darei solo un buffetto sulla guancia a quelli che mettono l’ananas sulla pizza, tanto più che la CS in Italia è quasi introvabile. La 968 sulla quale si basa nacque in un periodo complicato e poco fiorente per la Porsche; a fine anni Ottanta la 944 è ormai datata e anziché presentare l’ennesimo restyling la Casa di Stoccarda conia una nuova sigla, sperando di tracciare una netta demarcazione col passato e di portare una ventata d’aria fresca. Di conseguenza la 968 ha un design inedito, più morbido e moderno, ispirato alla 928, e un’altissima percentuale di componenti è riprogettata o migliorata. Primo su tutti il motore, il cui 3.0 litri ora sviluppa 240 CV di potenza e 305 Nm di coppia con sistema di fasatura variabile VarioCam e cambio manuale a 6 marce, la prima ad averlo dopo la sofisticatissima 959. Nonostante l’impegno i risultati sono deludenti, e tra il 1991 e il 1995 le vendite della 968 non si avvicinano nemmeno per sbaglio alle previsioni (in tutto saranno solo 11.248 le 968 prodotte). Dopo il primo anno un’infastidita Porsche decide che la 968 – se proprio non può essere un successo commerciale – debba almeno lasciare un segno nella storia. Ed ecco spuntare la Club Sport. Presentata nell’ottobre del 1992 al Salone di Parigi, la CS è un bel grattacapo per le sportive dell’epoca: il 4 cilindri 3.0 litri resta invariato, tutto il resto no. L’assetto viene irrigidito e rivisto, oltre che ribassato di 20mm, i sedili posteriori vengono eliminati e quelli anteriori sostituiti con dei Recaro a guscio, spariscono il tergicristallo posteriore, il climatizzatore, la radio, la chiusura centralizzata, buona parte del materiale fonoassorbente, la copertura del propulsore e i vetri elettrici tornano a manovella. Al posto dell’ingombrantevolante a quattro razze ne arriva uno a tre razze senza airbag, la batteria è sostituita con una più leggera, il radiatore ha una ventola di raffreddamento anziché due e i cerchi sono da 17 pollici con canale più largo. Infine la Porsche aggiunge un differenziale autobloccante con bloccaggio al 40%, una barra duomi e gomme più larghe, da 225/45 all’anteriore e da 255/40 al posteriore. Potevate optare per riavere alcuni lussi come il climatizzatore e i vetri elettrici, così come potevate scegliere di eliminare le stupende scritte sulle fiancate, ma si sarebbe sbiadito il significato della Club Sport.

62 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | FEBBRAIO 2023 Arrivato in Inghilterra dalla Nuova Zelanda sulla scia di Bruce McLaren, Ganley è stato protagonista in F.1, in F. 5000 e nell’Endurance. Oggi ci racconta delle sue esperienze agonistiche, testimone di un motorsport che non c’è più di Danilo Castellarin – foto Archivio Ganley e McLaren Il volo del kiwi CAMPIONI DI IERI / HOWDENGANLEY

ANTIPODI Un giovane Howden Ganley controlla una candela sotto lo sguardo vigile di BruceMcLaren che lo aiutò ad inserirsi nelle corse inglesi dopo essere partito dagli antipodi, inNuova Zelanda. A lato, Ganley al GP di Spagna 1971 su BRMprecede Gethin su McLaren.

72 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | FEBBRAIO 2023 Il primo appuntamento del Campionato Internazionale Sport Prototipi 1968 è a Daytona, in Florida, per la tradizionale 24 Ore. È sabato 3 febbraio, e il panorama si presenta molto differente rispetto a quello visto l’anno precedente. I grossi prototipi fino a 7 litri di cilindrata infatti non ci sono più, banditi dal nuovo regolamento varato dalla CSI (Commission Sportive International, diventata FISA nel 1979, a sua volta scomparsa nel 1993 allorché le sue competenze sono passate direttamente alla FIA) che ha decretato la scomparsa di quei “mostri” che tanto avevano entusiasmato negli anni delle leggendarie battaglie Ferrari-Ford, delle prestazioni alate del terzo incomodo Chapparal, delle belle Lola di Eric Broadley. Con la maratona di Daytona si inaugura l’era dei Prototipi fino a 3 litri e delle Sport fino a 5 litri. Un cambiamento che in realtà lascia perplessi gli addetti ai lavori, preoccupati per la temuta defezione del pubblico e per niente contenti di portare in gara delle macchine troppo simili a delle Formula 1 “matrimoniali”, secondo la definizione di Enzo Ferrari. Inoltre le Sport da 5 litri secondo il nuovo regolamento devono essere prodotte in almeno 50 esemplari, uno sforzo finanziario in quel momento troppo oneroso per la maggior parte dei costruttori. Fatto sta che a Daytona lo scenario appare completamente rivoluzionato, e anche i contendenti sono cambiati. Inizia una nuova fase Il battesimo delle rinnovate 33 per la stagione 1968 avviene alla 24 Ore di Daytona. La trasferta è difficile e sofferta, ma conferma che la nuova 33/2 è una macchina veloce e affidabile, un netto passo avanti rispetto alla vettura dell’anno precedente. L’arrivo in parata voluto da Carlo Chiti è solo la premessa di un anno che si rivelerà di grandi soddisfazioni di Rodolfo Solera – foto Actualfoto e Museo Alfa Romeo Al traguardo in filaper3 24OREDI DAYTONA1968 agonistica, conmolti punti di interesse nonostante i pronostici sfavorevoli della vigilia. L’incognita Campionato A Daytona dunque si va per conoscere da vicino i nuovi protagonisti e per capire come potrà evolvere un Campionato che fino all’anno prima aveva richiamato l’attenzione di moltissimi appassionati e persino della stampa generalista. Primo attore è la Porsche, di cui si vocifera essere pronto un nuovo Prototipo di 3.000 cc accreditato di una potenza massima intorno ai 370 CV. Ma le attese sono deluse, perché lo squadrone tedesco si presenta con quattro coupé 907 2.200 cc, equipaggiate con la nuova unità a 8 cilindri accreditata di 270 CV a 8.600 giri per un peso totale di 600 kg. È una scelta strategica che premia la durata alla distanza, una dote proverbiale in casa Porsche a cui si vuole affidare la possibilità di vittoria. Ci sono però anche le Alfa Romeo 33/2, che si presentano in una veste completamente rinnovata rispetto al 1967. Dopo un anno di esperienza con risultati altalenanti, l’ingegner Chiti ha sviluppato una vettura molto evoluta rispetto alla precedente, cercando di correggere le pecche evidenti che hanno impedito alla piccola sportiva milanese di prendere il comando nella classe 2.000, in cui le auto di Zuffenhausen dominano in maniera incontrastata.

73 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |FEBBRAIO 2023 33 INPARATAEGTA L’arrivo in parata delle tre 33/2 ufficiali al termine delle 24 ore di gara a Daytona ’68: la n. 20 è di VaccarellaSchutz (quinta assoluta e prima della Categoria Prototipi fino a 2.000 cc), la n. 23 di Andretti-Bianchi (sesta assoluta) e la n. 22 di Casoni-Biscaldi (settima assoluta). Segue a ruota la GTA superstite di CellaZeccoli, classificata al ventesimo posto.

80 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | FEBBRAIO 2023 Potrebbe sembrare fuori luogo organizzare una corsa in circuito con vetture monoposto in una località come la conca ampezzana. Eppure accadde nell’inverno di tanti anni fa, su fondo di neve e ghiaccio. Inaugurando in Italia un nuovo genere di gare di Dario Mella UnGranPremio aCortina! FORMULAJUNIOR PRIMI PASSI Lo spettacolo offerto dai protagonisti, fatto di controsterzi e sbandate più omeno volontarie, fu la chiave del successo di questamanifestazione, che contribuì ad accrescere l'interesse verso la Formula Junior che all'epocamuoveva i primi passi.

81 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |FEBBRAIO 2023 L’idea del Gran Prix Cortina nasce quando l’ingegnere Giovanni Lurani Cernuschi, Conte di Calvenzano ed ex pilota automobilistico, nel 1958 ha l’idea di creare una monoposto addestrativa per giovani piloti. Si chiama Formula Junior e Monza è l’autodromo dove l’idea prende piede. Viene ora da chiedersi quale comunanza di intenti potesse esserci tra due località così diverse come Monza e Cortina, fra l’altro per competizioni riservate a monoposto che uno non si aspetterebbe di trovare in una località turistica di montagna. La ragione va cercata nel fatto che la Coppa d’Oro delle Dolomiti non si correva più per il subentrato divieto di organizzare gare di velocità su strada su tutto il territorio nazionale. La Formula Junior poteva perciò diventare l’occasione per riportare a Cortina una competizione in grado di richiamare auto interessanti, piloti e un folto pubblico. L’idea è di far correre queste piccole monoposto d›inverno su di un circuito innevato e ghiacciato, in un periodo durante il quale le gare in pista non si disputavano proprio per le avverse condizioni climatiche. E Cortina è vista come la sede ideale per avere risonanza mediatica. È a Milano che l›idea prende forma su iniziativa di MarcelloGiambertone, uomo introdottonelmondo dello sport automobilistico, dove è segretario della Scuderia Madunina e manager del campione di Formula 1 Juan Manuel Fangio. A lui DUEANNI CONLEMONOPOSTO Nella foto in basso, CorradoManfredini acclamato vincitore della prima edizione che si svolse nel gennaio 1959. Oggi gare come il Gran Prix Cortina si corrono ancora, non più conmonoposto come nel '59 e nel ‘60 (foto in alto), ma con vetture da Rally o Kart. È il TrofeoNeve&Ghiaccio. si era rivolta la F.I.S.A. (Federazione Italiana Sport Automobilistico) su invito della Federazione Svedese dell’automobile per chiedere se fosse possibile organizzare in Italia, conmacchine e piloti italiani, una gara su neve e ghiaccio come si svolgeva da loro. L’obiettivo era confrontare la scuola motoristica e di pilotaggio nordica con la nostra, che in quegli anni stava dominando il mondo dell’automobilismo agonistico ai massimi livelli. A Giambertone l’idea piace e piace anche ai costruttori. Forte del consenso ottenuto, Giambertone propone l’iniziativa al cav. Bruno Bredo, presidente dell’AziendaAutonoma di Cortina d’Ampezzo. Bredo coinvolge l’Automobile Club di Belluno, già organizzatore della Coppa d’Oro delle Dolomiti e Ascanio Palchetti, uomo convalide entrature nellaCortina che conta. Insomma, la gara si farà. Il luogo scelto è in località Campo dove il terreno alterna tratti pianeggianti a dei saliscendi, aumentando le difficoltà di guida. La pista viene disegnata a forma di doppia “esse”, in ciò scostandosi dagli analoghi tracciati svedesi che sono degli ovali pianeggianti. La prima edizione si disputa il 17 e 18 gennaio 1959 e prevede più manche a eliminazione con possibilità di recuperare piloti eliminati in base ai risultati e ai tempi da loro ottenuti nellemanche precedenti. Dopo la selezione iniziale, la garaprosegue con una semifinale su 12 giri, seguita dalla finalissima su 15 che decreterà il vincitore. Si svolge con il regolamento della Formula Junior, con la sola eccezione di poter trarre d’impaccio un pilota fermo permettendogli di ripartire con l’aiuto di una spinta da parte dei commissari di pista o di qualche spettatore. Il regolamento, inoltre, per consentire al pubblico una più facile riconoscibilità, assegna ai piloti italiani un numero di gara pari e agli stranieri uno dispari. Personaggi e protagonisti Accanto allo specialista di questo tipo di gare, l’austriaco Otto Mathé, ci sono Corrado Manfredini, Gino Munaron, Nino Crivellari, Roberto Lippi, Lorenzo Bandini, Gastone Zanarotti, Bruno Gavazzoli, Dino Montevago soprannominato il “medico

88 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | FEBBRAIO 2023 RALLY / SKODA130LR

89 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |FEBBRAIO 2023 La maggior parte degli appassionati di Rally ricorda il periodo del Gruppo B (1983-1986) come il dominio delle veloci auto da corsa che hanno raggiunto prestazioni incredibili per il loro tempo; ma proprio a causa dell’enorme potenza di questi “mostri” - che arrivano a toccare anche i 600 CV - si verificano una serie di gravi incidenti, tra cui quello mortale di Henri Toivonen e Sergio Cresto, che alla fine portano alla completa abolizione della categoria. Anche la Skoda 130 LR è nata nel Gruppo B, all’ombra di alcuni temibili modelli sovralimentati di noti produttori. Nonostante la potenza significativamente inferiore in confronto, la vettura cecoslovacca ha goduto di grande successo contro la concorNegli anni delle Gruppo B da Rally si fa strada questa Skoda, derivata da una tranquilla berlina da famiglia. Ha un motore di soli 1.300 cc aspirato da 130 CV, ma grazie al peso di poco superiore ai 700 kg è velocissima. Domina la sua classe, ma in più occasioni emerge nell’assoluta impensierendo i “mostri” con potenza quadrupla di Antonio Biasioli – foto Archivio Skoda e Biasioli La PICCOLA che non ti aspetti

96 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | FEBBRAIO 2023 vincente Formula ASI INPISTA

97 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |FEBBRAIO 2023 Abbiamo partecipato lo scorso novembre ad un evento ASI differente dal solito, capace di fondere la passione per le classiche e per i track-day schierando oltre 150 storiche incredibili con centinaia di appassionati. Nell’occasione si è svolta una seduta di omologazione per le auto da corsa testo e foto di Tommaso Ferrari INPARATA In apertura il bellissimo trittico che ha capeggiato la parata finale lungo il circuito di Varano: a sinistra una 124Abarth, accanto la sua aggressiva controparte da corsa e all'estrema destra una rara e vincenteAbarth 2000Sport Prototipo; dietro fa capolino una Abarth 1000Sport Prototipo.

AUTOMOBILISMO D’EPOCA - FEBBRAIO 2023 ISSN 1723-4549 p.i. 17/01/2023 CLASSIC TRADER 120 occasioni da non perdere! WWW.AUTOMOBILISMODEPOCA.IT ATTUALITÀ • Il MuseoNicolis EVENTI •MilanoAutoClassica • ASI in Pista a Varano SPORT • Campioni di ieri / HowdenGanley • Daytona 1968, la tripletta dell’Alfa Romeo 33/2 • Formula Junior / Gran Prix Cortina • Rally / “Biche” racconta la vittoria al Monte-Carlo 1973 • Rally / Skoda 130 LRGruppo B ANNI SESSANTA • Renault Dauphine Gordini • CitroënMéhari Euro 7,00 in Italia - Mensile - Anno 21 - N. 2 FEBBRAIO 2023 Porsche 968 Club Sport nel segno della leggerezza

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