Automobilismo d'epoca

81 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |FEBBRAIO 2023 L’idea del Gran Prix Cortina nasce quando l’ingegnere Giovanni Lurani Cernuschi, Conte di Calvenzano ed ex pilota automobilistico, nel 1958 ha l’idea di creare una monoposto addestrativa per giovani piloti. Si chiama Formula Junior e Monza è l’autodromo dove l’idea prende piede. Viene ora da chiedersi quale comunanza di intenti potesse esserci tra due località così diverse come Monza e Cortina, fra l’altro per competizioni riservate a monoposto che uno non si aspetterebbe di trovare in una località turistica di montagna. La ragione va cercata nel fatto che la Coppa d’Oro delle Dolomiti non si correva più per il subentrato divieto di organizzare gare di velocità su strada su tutto il territorio nazionale. La Formula Junior poteva perciò diventare l’occasione per riportare a Cortina una competizione in grado di richiamare auto interessanti, piloti e un folto pubblico. L’idea è di far correre queste piccole monoposto d›inverno su di un circuito innevato e ghiacciato, in un periodo durante il quale le gare in pista non si disputavano proprio per le avverse condizioni climatiche. E Cortina è vista come la sede ideale per avere risonanza mediatica. È a Milano che l›idea prende forma su iniziativa di MarcelloGiambertone, uomo introdottonelmondo dello sport automobilistico, dove è segretario della Scuderia Madunina e manager del campione di Formula 1 Juan Manuel Fangio. A lui DUEANNI CONLEMONOPOSTO Nella foto in basso, CorradoManfredini acclamato vincitore della prima edizione che si svolse nel gennaio 1959. Oggi gare come il Gran Prix Cortina si corrono ancora, non più conmonoposto come nel '59 e nel ‘60 (foto in alto), ma con vetture da Rally o Kart. È il TrofeoNeve&Ghiaccio. si era rivolta la F.I.S.A. (Federazione Italiana Sport Automobilistico) su invito della Federazione Svedese dell’automobile per chiedere se fosse possibile organizzare in Italia, conmacchine e piloti italiani, una gara su neve e ghiaccio come si svolgeva da loro. L’obiettivo era confrontare la scuola motoristica e di pilotaggio nordica con la nostra, che in quegli anni stava dominando il mondo dell’automobilismo agonistico ai massimi livelli. A Giambertone l’idea piace e piace anche ai costruttori. Forte del consenso ottenuto, Giambertone propone l’iniziativa al cav. Bruno Bredo, presidente dell’AziendaAutonoma di Cortina d’Ampezzo. Bredo coinvolge l’Automobile Club di Belluno, già organizzatore della Coppa d’Oro delle Dolomiti e Ascanio Palchetti, uomo convalide entrature nellaCortina che conta. Insomma, la gara si farà. Il luogo scelto è in località Campo dove il terreno alterna tratti pianeggianti a dei saliscendi, aumentando le difficoltà di guida. La pista viene disegnata a forma di doppia “esse”, in ciò scostandosi dagli analoghi tracciati svedesi che sono degli ovali pianeggianti. La prima edizione si disputa il 17 e 18 gennaio 1959 e prevede più manche a eliminazione con possibilità di recuperare piloti eliminati in base ai risultati e ai tempi da loro ottenuti nellemanche precedenti. Dopo la selezione iniziale, la garaprosegue con una semifinale su 12 giri, seguita dalla finalissima su 15 che decreterà il vincitore. Si svolge con il regolamento della Formula Junior, con la sola eccezione di poter trarre d’impaccio un pilota fermo permettendogli di ripartire con l’aiuto di una spinta da parte dei commissari di pista o di qualche spettatore. Il regolamento, inoltre, per consentire al pubblico una più facile riconoscibilità, assegna ai piloti italiani un numero di gara pari e agli stranieri uno dispari. Personaggi e protagonisti Accanto allo specialista di questo tipo di gare, l’austriaco Otto Mathé, ci sono Corrado Manfredini, Gino Munaron, Nino Crivellari, Roberto Lippi, Lorenzo Bandini, Gastone Zanarotti, Bruno Gavazzoli, Dino Montevago soprannominato il “medico

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