Automobilismo d'epoca

37 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |FEBBRAIO 2023 La Renault, dopo la Seconda guerra mondiale, ricomincia a produrre auto partendo da un’utilitaria che di più non si poteva; parliamo della 4 CV: una specie di Volkswagen Maggiolino a quattro porte con cilindrata ancora più ridotta. Nonostante questa impostazione del tutto tranquilla, non dimentica però di allestirne una versione destinata all’impiego sportivo: quella R1063 del 1951 capace, nel corso della Mille Miglia del 1954, di produrre quella scintilla di passione che portò Jean Rédélé che la stava guidando a dare vita in seguito alla Alpine. Non ci fu quindi da stupirsi se l’idea di fornire alla clientela una versione più brillante della sua erede, la Dauphine del 1956, era presente nella dirigenza della Renault fin dal giorno della presentazione. D’altronde la nuova utilitaria dimostra subito ottima stoffa in quanto, a fronte di quattro iscrizioni allaMilleMiglia del 28 e 29 aprile 1956, porta a casa i primi quattro posti della classe Turismo fino ad 1 litro di cilindrata con al volante Gilberte Thirion, Maurice Trintignan, Louis Rosier e Paul Frère. Siamo d’accordo che i piloti erano di alta ed altissima levatura, ma ciò non può togliere il giustomerito alla piccola Renault che, in seguito, fu spesso criticata per una tenuta di strada non eccezionale; evidentemente il suo comportamento sbarazzino non era per tutti un problema. Ed oltre a queste rosee premesse, a rendere ancora più appetibile l’operazione rispetto ai tempi della 4 CV, vi era la disponibilità di Amédée Gordini, lasciato libero dalla Simca vista l’impossibilità di continuare con il programma di competizioni nel quale le leggendarie Simca Gordini avevano così ben figurato. Un accordo in tal senso tra il “mago” di Bazzano (BO) naturalizzato francese e Pierre Dreyfus, amministratore delegato della Règie Renault, viene siglato già i primi giorni del 1957 e la prima Renault Dauphine portatrice della “cura” di Gordini vede la luce al Salone di Parigi il 16 ottobre 1957 con la denominazione di progetto R1091; esteticamente si distingueva per il profilo cromato sulle fiancate e per la scala tachimetrica portata a 150 km/h. In quell’anno era possibile ai giornalisti accreditati provare le novità sul circuito di Montlhéry alle porte di Pari-

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