Automobilismo d'epoca 4-2021

102 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | APRILE 2021 STORIE “Q uando ho visto per la prima volta questo cir- cuito, che non conosce- vo, sono rimasto sorpre- so. L’inclinazione della curve è tremen- da, soprattutto guardando dal basso. So- no stato subito assalito dalla curiosità di sapere cosa si prova a percorrerle in ve- locità” . Parola di Carlos Sainz sr., non pro- prio un novellino. Siamo nel 2012, in una calda giornata di maggio, sul vecchio auto- dromodi Sitges-Terramar, nei pressi di Bar- cellona, in Catalogna. Pur dall’alto dei suoi due titoli mondiali Rally e della vittoria alla Dakar del 2010 (le altre due vittorie verran- nodopo, nel 2018 e nel 2020), il grande pilo- ta spagnolo non nasconde il comprensibile timore reverenziale che quelle sopraeleva- te da 60 gradi di pendenza incutono al solo sguardo. Pensare di percorrerle oggi, nelle condizioni in cui si trovano, con l’asfalto e L’Autodromo Terramar, ovale con altissime sopraelevate vicino Barcellona, costruito nel 1922 ospitò una sola gara importante, poi fallì. Eppure c’è ancora, intatto nella sostanza, straordinario sito archeologico, set fotografico e soggetto di marketing D I R ODOLFO S OLERA FELICI DI STARE LASSÙ il calcestruzzo che si sgretola, i rami degli alberi che si affacciano alla sommità fino a toccarle, la totale mancanza di protezioni e con un’auto da pista moderna capace di oltre 500 Cv non è cosa da poco. Ma sicco- me “È l’uomo che dà anima al motore”, se- condo un mantra Red Bull & Audi, entram- bi sponsor dell’impresa, non ci si può tirare indietro, anzi, l’entusiasmo arriva amille. E l’uomo, anzi gli uomini, perché nella vicen- da è coinvolto anche Miguel Molina, il pi- lota spagnolo in quel tempo impegnato nel DTM proprio con Audi, accettano con en- tusiasmo la sfida: battere il record sul giro stabilitonel lontano 1923 da Louis Zborow- sky in 45,8”, alla media di 157,2 km/h. Ver- rebbe da dire: “E che ci vuole?”, dopo tut- to si tratta di girare al volante di una Audi R8 LMS e non di un’ansimanteMiller con le ruote da bicicletta. Niente di più sbagliato. Il record è battuto, anche se soltanto di 3” o poco più, ma a detta dello stesso Sainz, au- tore del “tempone”, la più grande difficoltà è stata riuscire a tenere diritta la macchina che volava e rimbalzava di qua e di là, tali erano le condizioni della pista. Novant’an- ni non sono passati invano, e nonostante alcuni interventi di pulizia e sistemazione, quello che era un velocissimo e ultra mo- derno circuito è diventato un sito archeo- logico, bellissimo ma per forza di cose de- teriorato. I ruggenti anni ‘20 Per rivivere la vicenda dell’Autodromo di Terramar dall’inizio, dobbiamo a questo punto riavvolgere il nastro della Storia e fare un deciso salto all’indietro nel tempo, e precisamente all’inizio degli anni ’20 del Novecento. Siamo nella Spagna della fine dellaGrandeGuerra, alla quale il Paese ibe- rico non ha direttamente partecipatoma di

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