Automobilismo d'epoca 4-2021

15 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |APRILE 2021 I l restauro è un processo volto a so- stituire parti rovinate o mancanti per rendere il veicolo fruibile nel suo sta- to originario e si spinge oltre la con- servazione. Le aree restaurate devono fondersi con il veicolo, restando tuttavia distinguibili ad un’ispezione più appro- fondita. Ciò è diverso dalla riparazione, che indi- ca l’adattamento, il rinnovamento o la so- stituzione di componenti prevalentemen- te meccaniche esistenti o mancanti. L’au- toveicolo è un bene deperibile per sua na- tura e in un veicolo storico le riparazioni struttura e l’aspetto originali. Tali modifi- che sono differenziate per rilevanza stori- ca e classificate come di seguito: modifi- che nel periodo (esistono documentazio- ne e conferme che il loro completamen- to sia avvenuto nel periodo d’uso); modi- fiche del tipo del periodo (apportate anni dopo, ma coerenti con il periodo); modi- fiche fuori periodo (non coerenti con l’o- riginale, anche con riguardo alla tecnolo- gia). Queste ultime potrebbero incidere sul valore del veicolo. Tutte le modifiche dovrebbero essere re- versibili e si raccomanda di conservare in- sieme al veicolo qualsiasi parte originale importante rimossa in corso d’opera, per consentire un’utilizzazione successiva e per servire come testimonianza della loro esistenza e fabbricazione all’origine. Partendo dal principio fondamentale se- condo il quale la sostanza originale anda- ta perduta non può essere recuperata, pri- ma di effettuare un restauro bisogna pri- vilegiare le misure conservative mirate a fermare, o almeno ritardare, il danno e il deterioramento esistenti. Il trattamento conservativo deve essere gestito in modo da non mettere a rischio il valore storico o materiale dell’oggetto. Esso deve cercare di minimizzare qualsia- si alterazione della sostanza storica, delle parti e dei materiali. Le misure conserva- tive hanno l’obiettivo di consolidare i ma- teriali e stabilizzare la condizione attua- sono spesso contemplate già nel proget- to iniziale e fanno parte della sua storia. Il punto è eseguirle con ricambi originali o con ricostruzioni coerenti con i disegni originali. Qualsiasi cambiamento e modi- fica ad un veicolo, che siano stati appor- tati nell’arco della sua vita ordinaria e che abbiano mutato le condizioni dello stato in cui fu originariamente consegnato, co- stituiscono una testimonianza della storia del veicolo e dovrebbero essere preser- vati in quanto tali. Di conseguenza, non è sempre necessario riportare il veicolo all’aspetto ed alle caratteristiche tecniche della data di costruzione. I componenti e i materiali usati per so- stituire parti originarie dovrebbero esse- re identificati con delle marcature perma- nenti, per distinguerli dalla sostanza sto- rica. Questa definizione indica qualsia- si cambiamento e modifica avvenuti nel periodo d’uso di un veicolo, stabilito dal- la FIVA per convenzione in 15 anni, tran- ne eccezioni (per esempio, il periodo a ca- vallo tra una guerra mondiale si prolunga a 20 anni). Si dovrebbe dare la preceden- za a materiali e tecniche di lavoro storica- mente accurati, a meno che essi non pos- sano più essere impiegati per ragioni di si- curezza, mancanza di reperibilità o nor- mative specifiche. Qualsiasi modifica ad un veicolo stori- co resasi necessaria dovrebbe essere in- tegrata in modo discreto e rispettare la ANTEGUERRA E ANNI ‘60 Le auto d’epoca spesso hanno subìto modifiche più o meno coerenti con la loro epoca. Saperle riconoscere e saperne valutare la portata è fondamentale, che sia l’auto un’anteguerra (in apertura) o degli anni ‘60 (sopra). Il corretto punto di partenza di ogni restauro.

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