Automobilismo d'epoca

67 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |MAGGIO 2023 “Date ad un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un’automobile; sicuramente la farà rossa” sosteneva Enzo Ferrari. Se poi il bambino in questione non fosse dotato di particolari doti artistiche o di una coordinazione mano-occhio miracolosa, le probabilità che finirebbe col disegnare una Mazda 323 saranno piuttosto elevate. Come tutte le hot hatch degli anni 90, anche la rarissima – e poco conosciuta – 323 GTR si affida ad uno stile squadrato come una credenza, con una spolverata eccessiva di semplicità sfociata in una forma trapezoidale non proprio indimenticabile. Per salvare la giapponesina due volumi dall’anonimato – e distinguerla dalla più mansueta GTX – la Mazda decise di montare tre aggressive prese d’aria sul cofano, cerchi in lega da 15 pollici al posto di quelli da 14’’, paraurti più vistosi, uno spoiler vagamente più accennato e grossi fendinebbia. Peccato per i passaruota rimasti sottili come delle decorazioni di pasta sfoglia. “Benissimo” direte voi, “ma non abbiamo ancora capito cosa sia una Mazda 323 GTR”, e a ragion veduta, visto che i parcheggi dei centri commerciali non è che pullulino di 323 GTR. L’agguerrita due volumi è l’equivalente nipponico di Lancia Delta Integrale e Ford Escort Cosworth, una “homologation special” nata perché la sua controparte da competizione potesse correre nei Rally. Dopo la soppressione del brutale Gruppo B i riflettori si spostarono sul Gruppo A, un campionato competitivo, relativamente libero in quanto a modifiche e che richiedeva tanti, tanti soldi. Mazda sviluppa la 323 appositamente per questa categoria e a partire dalla metà degli anni 80 schiera la 323 4WD – l’antenata della GTX – con un 1.6 litri B6T (che troveremo poi sulla MX-5 in forma aspirata) sovralimentato per ottenere all’incirca 250 CV. I risultati, nonostante un deficit di potenza rispetto alla concorrenza e un cambio molto fragile, sono discreti: tra il 1986 e il 1989, la 323 raccoglie una manciata di vittorie, alcuni podi e svariati piazzamenti a punti, anche se lo strapotere Lancia è inattaccabile. Con l’arrivo della più potente GTX non cambia molto dal punto di vista dei successi, né con l’ancor più aggressiva GTR, dato che i fondi scarseggiano dopo il 1991, investiti per consegnare alla storia la Mazda 787B vincitrice della 24 Ore di Le Mans. TRAZIONE SUPER Un suggestivo scatto dall’alto della 323 GTR, impegnata ad affrontare uno dei numerosi tornanti che portano al Passo Crocedomini. Nonostante l’asfalto sia reso più scivoloso dal fogliame e da tracce di neve la trazione resta superba, e la Mazda riesce a sfruttare egregiamente i CV del suo quattro cilindri turbo, in questo caso leggermente elaborato.

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