Automobilismo d'epoca

WWW.AUTOMOBILISMODEPOCA.IT AUTOMOBILISMOD’EPOCA GIUGNO '22 ISSN 1723-4549 p.i.14/06/2022 gCLASSIC TRADERh Euro 7,00 in Italia - Mensile - Anno 20 - N. 6 - Giugno 2022 120 OCCASIONI DA NON PERDERE! Lo stileBertone per i giovani 50° FIAT X1/9 Attualità Il Museo “segreto” Alfa Romeo Eventi • I concorsi d’eleganza a Villa d’Este e Trieste • F1 storiche a Montecarlo • Bergamo Historic GP La supercar dei record Jaguar XJ 220 Popolare tutto dietro Skoda MB 1000 Sport • Alfa Romeo Alfetta GT-GTV da pista e da Rally • Campioni di ieri: Pedro Rodriguez e Joseph Siffert

Coordinamento tecnico ALBERTO ORIGGI Servizio grafico SABRINA BRAMBILLA Stampa: TIBER Spa - Brescia Distributore: SO.DI.P., via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (Milano), tel. 02/660301 Distributore per l’estero: SO.DI.P. SpA, Via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel +3902/66030400, FAX +3902/66030269 e-mail: sies@siesnet.it www.siesnet.it Poste Italiane Spa Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, LO/MI Per abbonamenti e arretrati: vedi pagina interna © Copyright 2022 Sportcom Srl - Milano Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono. Registrazione del Tribunale di Milano n.394 del 23/06/2003 - Registrazione al R.O.C. n. 56401 SPORTCOM S.R.L. via Felice Orrigoni, 4 - 21100 Varese tel. 02/99770101 Amministratore unico Noemi Tedeschi E COMEDI S.r.l. via Don Luigi Sturzo 7 - 20016 Pero (MI) tel. 02-38085297 - fax 02-38010393 E-mail: info@comedi.it Internet: www.comedi.it PER LA PUBBLICITÀ SU C AUTOMOBILISMO D’EPOCA via Don Luigi Sturzo, 7 - 20016 Pero (MI) tel. 02/38.085.1 - fax 02/38.01.03.93 www.automobilismodepoca.it redazione@automobilismodepoca.it Sommario ANNO 20 - NUMERO 6 - GIUGNO 2022 AUTOMOBILISMOD’EPOCA.IT | GIUGNO2022 2 LETTERE E CONSULENZA LEGALE 4 FATTI&NOTIZIE 6 UN CAFFÈ CON… 12 STORIA DEL DESIGN 14 LE RUOTE DEL TEMPO 16 CONCORSO D’ELEGANZA CITTÀ DI TRIESTE 18 CONCORSO D’ELEGANZA VILLA D’ESTE 24 IL MUSEO “SEGRETO” DELL’ALFA ROMEO 30 SKODA MB 1000 38 18 Direttore responsabile FEDERICO ALIVERTI Direttore ALBERTO PASI Hanno collaborato ANTONIO BIASIOLI – DANILO CASTELLARIN MICHELE DI MAURO - ATTILIO FACCONI ALBERTO GEROSA - ROBERTO MANIERI DARIO MELLA - GIACOMO MONTANARI EUGENIO MOSCA - FEDERICO SIGNORELLI RODOLFO SOLERA Fotografie ACTUALFOTO - MASSIMO CAMPI CARLO CARUGATI - MICHELE DI MAURO LUCA DANILO ORSI - ENRICO SCHIAVI ARCHIVI GIPIMOTOR/BRM/PORSCHE/SKODA

AUTOMOBILISMOD’EPOCA.IT |GIUGNO2022 3 FIAT X1/9 46 JAGUAR XJ 220 56 ALFA ROMEO ALFETTA GT GR.2 ANDRUET 64 ALFA ROMEO ALFETTA GTV GR.2 AUTOVAMA 72 ALFA ROMEO ALFETTA GTV 2000 L RESTOMOD 76 CAMPIONI DI IERI / PEDRO RODRIGUEZ E JO SIFFERT 80 GRAND PRIX DE MONACO HISTORIQUE 92 BERGAMO HISTORIC GRAN PRIX 98 ELENCO PROVE & RIEVOCAZIONI 108 AGENDA D’EPOCA 116 GLI ANNUNCI DI CLASSIC TRADER 123 I LISTINI DELLE AUTO DA COLLEZIONE 134 30 24 64 38 56 92

18 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | GIUGNO2022 L’incantevole Piazza Unità d’Italia ha fatto da cornice alla seconda edizione del Concorso di Eleganza “Città di Trieste”. Un evento organizzato da ACI Storico e da A.A.V.S. (Associazione Amatori Veicoli Storici) con il patrocinio della Regione Friuli-Venezia Giulia e di ACI Trieste mirato a promuovere gli splendori della città insieme alla storia dell’automobilismo. Disposte ad ampio raggio sul tappeto rosso hanno fatto bella mostra 21 esemplari di vetture che ben rappresentavano la storia e l’evoluzione dell’auto dal 1910 al 1979. Un campionario molto interessante, suddiviso per categorie di decenni, che ha messo in risalto le caratteristiche, le forme, l’anima sportiva e da turismo delle automobili con una attenzione parUn bel successo l’iniziativa di Trieste con l’esposizione di auto molto interessanti, ammirate dal numeroso pubblico. Incoronata come Best of Show la Ferrari 212/225 Le Mans Touring del 1951. Nello stesso weekend del 20-22 maggio si è svolta anche la Mitteleuropean Race così che Piazza Unità d’Italia è stata invasa dalle auto d’epoca DI ATTILIO FACCONI – FOTO DI CARLO CARUGATI ticolare all’evoluzione del design per poi eleggere la più bella del reame o meglio “Best of Show”. Il pubblico sempre numeroso ha ammirato e fotografato le vetture in concorso sia sotto il sole lucente, sia con le suggestive luci notturne della piazza divenendo in parte protagonista del concorso con la possibilità di votare, inquadrando il QR ed eleggere così la propria prescelta. Questa soluzione ha registrato oltre 2.000 visualizzazioni provenienti da oltre 30 Paesi. La Giuria composta da esperti è stata presieduta da Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’Automobile Club d’Italia e di ACI Storico, che ha attribuito i premi d’onore ai vincitori delle sette classi di età. Festa grande CONCORSO D’ELEGANZA “CITTÀ DI TRIESTE”

IN BELLA MOSTRA Sopra, alcune delle auto in concorso esposte nella stupenda cornice di Piazza Unità d’Italia a Trieste; in primo piano la Marion Bobcat 4C 40 HP del 1911. A sinistra, il Presidente ACI Angelo Sticchi Damiani mentre premia la Ferrari 212/225 Le Mans Touring del 1951, l’esemplare incoronato con il titolo di “Best of Show”.

24 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | GIUGNO2022 La più importante sfilata per auto d’epoca, paragonabile a quella americana di Pebble Beach, ha radunato il top di collezionisti, esperti, restauratori e personalità chiamati ad eleggere il meglio tra cinquanta capolavori. Premio assoluto ad una rarissima Bugatti 57 S carrozzata dalla parigina Vanvooren nel 1937 DI ALBERTO PASI – FOTO DI LUCA DANILO ORSI Red carpet CONCORSO D’ELEGANZA VILLA D’ESTE

DA TOGLIERE IL FIATO Sopra il titolo, la 710 SS del 1929, iscritta nella categoria delle Mercedes dotate con compressore. In questa pagina la Bugatti 57 S, Best Show quest’anno.

30 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | GIUGNO2022 godersela! È ora di INFORMALE La collezione segreta è ospitata in una palazzina dell'ex Centro Direzionale Alfa Romeo di Arese. I locali, attigui a quelli del Museo, hanno l'aspetto “informale” di un grande deposito, ma questo ne accresce il fascino. Oltre alle vetture e ai materiali provenienti dal vecchio Centro Stile, vi sono conservati anche i pannelli espositivi del vecchio allestimento del Museo, anch'essi sottoposti a vincolo di tutela del Ministero dei Beni Culturali. Sopra, in primo piano, la Sport Prototipo SE048 Gruppo 5 del 1989. La vettura, che non ha mai corso, monta il V10 da 3,5 litri e circa 620 CV destinato pure alla 164 ProCar. COLLEZIONE SEGRETAMUSEO ALFA ROMEO

31 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |GIUGNO2022 Il Museo Alfa Romeo di Arese è una delle rare perle ancora esistenti del periodo d’oro dello storico motorismo milanese. È oramai una sorta di cattedrale nel deserto, un deserto affollato fatto di centri commerciali, di tanto fatturato e poca passione, ultimo baluardo di un’autentica città industriale da ventimila dipendenti, in un capoluogo che un tempo pulsava di automobilismo e che ora, dal Portello a Lambrate ad Arese, vede i suoi “gioielli” di famiglia gradualmente riconvertirsi in altro. Ma il Museo è ancora lì, nelle storiche palazzine grigie del vecchio Centro Direzionale. Ed è più bello che mai. Per questo, quindi, vanno apprezzati con ancor maggiore consapevolezza la sua storia, la sua struttura, la sua collocazione e, ovviamente, il patrimonio che custodisce. E vale sempre la pena tornare a farci un salto, sicuri di trovare spunti sempre nuovi, tanto e tale è il materiale conservato ed esposto. Perché parliamo di materiale? Perché le auto, ad Arese, sono solo una parte dell’inestimabile collezione archiviata dalla Casa nei suoi 112 anni di vita. Vi raccontiamo quindi la nostra ultima passeggiata attraverso la grande storia di Alfa Romeo, che equivale a dire la grande storia dell’automobile. Aperta al pubblico in occasione dei 110 anni della Casa, nel 2020, a causa della pandemia la Collezione Segreta di Arese non ha finora goduto dell’attenzione che merita. Ora, cadute le restrizioni sanitarie, è il momento migliore per pianificare una visita TESTO E FOTO DI MICHELE DI MAURO

38 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | GIUGNO2022 ORIGINALE Non difetta in personalità estetica la MB 1000, presentando volumi equilibrati, parabrezza e lunotto panoramici, abbondanza di cromature. Questo esemplare è del 1966. Comoda per quattro persone e dignitosamente insonorizzata, ha prestazioni oneste in rapporto alla cilindrata. SKODAMB 1000

39 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |GIUGNO2022 Nel 1964 debutta la prima Skoda a motore posteriore, una soluzione tecnica che utilizzerà fino al 1990. È una berlina tre volumi popolare ma esteticamente ricercata, che nasce con la collaborazione della Renault. Ha diverse soluzioni interessanti e troverà buona accoglienza anche fuori dai suoi confini DI ALBERTO PASI – FOTO ARCHIVIO SKODA Ci sono due momenti chiave nella storia della Skoda. Il primo riguarda il periodo subito dopo la guerra, il secondo una precisa svolta tecnica. In entrambi i casi i fatti hanno avuto un ruolo determinante nella continuità di vita della Casa Cecoslovacca. Quindi andiamo con ordine in questo racconto. Dobbiamo tornare indietro nel tempo, precisamente al 9 maggio 1945, ultimo giorno di guerra, quando gli stabilimenti della Skoda aPilsene a Jungbunzlau (poi ribattezzata in slavoMladaBoleslav) furono parzialmente distrutti da un bombardamento aereo. Tutto ciò non fu sufficiente a cancellare l’azienda che infatti riprese progressivamente la sua attività in tempo di pace, attuando una lenta ma costante ricostruzione. Alle elezioni del 1948 per il rinnovo del Parlamento, vinse il Partito Comunista che tra le prime sue iniziativenazionalizzò laSkoda investendoparecchioper la sua rinascita, tanto che la produzione venne estesa nei primi anni Cinquanta anche agli autocarri e agli autobus grazie all’assistenza tecnica della Saviem, una consociata della Renault. La prima volta

Sembra nata ieri, tanto è moderna e sbarazzina, eppure la X1/9 giunge quest’anno al giro di boa del mezzo secolo. Bella e possibile, è ad oggi l’unica Fiat mai prodotta con motore centrale: una formula da sportiva senza compromessi che ci riporta agli anni coraggiosi della nostra industria automobilistica TESTO E FOTO DI MICHELE DI MAURO 50 Il coraggio fa FIAT X1/9 1300 (1972) - 1300 SERIE SPECIALE (1976)

56 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | GIUGNO2022 FLUIDA Le forme sono studiate per avere il giusto mix tra family feeling ed efficienza aerodinamica. È infatti una delle prime stradali a utilizzare i flussi d'aria sottoscocca e l'effetto Venturi per generare carico aerodinamico. Il Cx è di 0,36. Sotto, l'esemplare di pre-serie telaio 0004, prodotto nel marzo 1991. La targa fa ironicamente riferimento a un Ford Transit usato per testare in incognito il motore. JAGUAR XJ 220

57 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |GIUGNO2022 L’orgoglio è quello “ferito” della Jaguar più performante e ambiziosa di sempre, arrivata in produzione privata del suo nobile propulsore V12 in favore di un V6. Il pregiudizio, quello dei tanti che, soprattutto per questa ragione, scelgono all’epoca di non perfezionarne l’acquisto. Rendendo oggi la XJ 220 una classica ancor più rara DI MICHELE DI MAURO Orgoglio e pregiudizio

La sorpresa arriva l’8 novembre 1975, a Bastia: alla partenza del 19° Tour de Corse, gara internazionale valida per il Campionato Mondiale Rally, l’Autodelta schiera un’inedita versione dell’Alfetta GT. Il coupé Alfa Romeo aveva fatto il suo debutto agonistico nel mese di febbraio dello stesso anno al Rally di Costa Brava, in Spagna, ma per quanto sulla carta e dai test effettuati apparisse come una possibile grande protagonista, aveva denunciato inevitabili e comprensibili difetti di gioventù, soprattutto in termini di affidabilità. Per di più la squadra capitanata dall’ingegner Carlo Chiti, avvezza alle competizioni di velocità in circuito, aveva ben poca dimestichezza con le logiche rallistiche, che richiedevano una preparazione molto specifica delle auto e una accuratissima organizzazione sul campo. Ciononostante erano già arrivati risultati notevoli, il più entusiasmante la doppietta all’Elba con Ballestrieri e Pittoni. Quella che però si appresta a prendere il via in Corsica è un’Alfetta GT molto differente dalle altre sorelle, probabilmente la più curata di tutte le 9 costruite, sicuramente la più sofisticata: è dotata del motore con testa a 16 valvole ed alimentazione ad iniezione Spica accreditato di oltre 230 CV, già visto sulle Alfetta Gruppo 2 berlina impiegate in precedenza nelle gare di Velocità e in un secondo tempo anche nei Rally. Ci sono dunque a disposizione oltre una ventina di CV in più rispetto al solito propulsore a carburatori con testa stretta a CavalloPazzo Lo spirito di ALFA ROMEO ALFETTA GT GR. 2 ANDRUET RITROVATA E RESTAURATA L’Alfetta GT ritratta qui sotto, impegnata con Andruet sulle strette stradine della Corsica, è la stessa che presentiamo in queste pagine, riportata al suo antico splendore dopo svariate traversie e passaggi di proprietà. Sopra, le Alfetta GT pronte per il loro primo Rally, il Costa Brava del ’75.

Abbiamo trascorso una giornata con l’Alfetta GT Gruppo 2 protagonista in Corsica nel 1975 con J.C. Andruet, chiamato “Cavallo Pazzo” perché indomito e capace di imprese memorabili come il leggendario Capo Sioux. Il prestigioso motore 16 valvole è ancora in lavorazione, ma il fascino che emana questo vettura c’è già tutto DI RODOLFO SOLERA – FOTO PIERPAOLO ROMANO doppia accensione di derivazione GTAm. Finalmente l’Alfetta GT, omologata in Gruppo 2, è diventata un’arma da assoluto, comunque capace di competere con le più prestanti Gruppo 4 come le Lancia Stratos, pur se non ancora allo stesso livello. Alla guida c’è poi Jean Claude Andruet, il “Cavallo Pazzo” cui si devono imprese leggendarie. E difatti il campione francese vince due prove speciali davanti alle squadre Lancia e Renault, le grandi duellanti, e anche se alla fine si deve accontentare di un pur magnifico terzo posto assoluto avendo dovuto pagare oltre 7 minuti per un’uscita di strada e un errore di cronometraggio, ha ampiamente dimostrato sulle strette, tortuose e viscide stradine còrse il vero valore della nuova arma dell’Alfa Romeo. La conferma di ciò la si ha al successivo Rally du Var, dove sempre Andruet mette in riga la Stratos di Darniche in 6 prove speciali consecutive prima di doversi fermare col cambio rotto. Il Rally Lyon-Charbonnières di marzo ’76, conclusosi con un ritiro questa volta con Guy Fréquelin alla guida, è però per l’Alfetta GT 16 valvole la conclusione della carriera rallistica. L’ingegner Chiti ha deciso infatti incredibilmente di stoppare l’esperienza coi rally almeno per il momento, in attesa di tempi migliori emaggiore disponibilità di budget. Ma la bella #0010030 non ci sta a scomparire: sopravvive ad altre mille peripezie ed ora è qui che ci delizia con le sue forme rotonde e generose.

72 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | GIUGNO2022 È l’ambiente preferito da questa GTV, la più nota tra quelle che sono state impegnate nella Velocità. Gestita dalla fiorentina Autovama, è sempre stata pilotata con brillanti risultati da Amerigo Bigliazzi, in coppia con i migliori del suo tempo DI RODOLFO SOLERA – FOTO ENRICO SCHIAVI Mi garba la pista VELOCE E ROBUSTA È proprio lei, la fantastica Alfetta GTV Autovama che ha spesso surclassato i mostri sacri dell’Euroturismo nel ’76 e ’77. Non dava tregua perché andava forte e arrivava sempre in fondo, mentre le altre rompevano. Oggi calca ancora le piste nella livrea che l’ha resa famosa, quella della 24 Ore di Spa 1976. ALFA ROMEO ALFETTA GTV GR. 2 AUTOVAMA

73 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |GIUGNO2022 Nonostante i diversi tentativi fatti sull’onda del grande successo popolare dei Rally negli anni 70, era evidente che la vera vocazione dell’ingegner Chiti e quindi dell’Autodelta non fosse per quella specialità, quanto piuttosto per le gare di Velocità. La stessa parabola sportiva dell’Alfetta, così breve e condotta a singhiozzo e sempre con grande sofferenza, è la dimostrazione pratica e lampante di questa semplice verità. L’Alfetta berlina è stata portata in gara nel 1973, prima alla 500 Kmdi Matrop Park, in Svezia, e poi alla 4 Ore di Zandvoort, pilotata in entrambi i casi da Carlo Facetti e Rolf Stommelen. Non si può dire che queste partecipazioni siano state all’insegna del successo, perché l’auto, pur dimostrando ottime potenzialità, non ha terminato nessuna delle due gare per guai alla trasmissione. L’anno successivo ha debuttato nei Rally al San Martino di Castrozza, comportandosi bene, così come nei successivi appuntamenti della stagione. Si trattava tuttavia di sperimentazioni in attesa dell’omologazione della Alfetta GT. Nel 1975 l’impegno ufficiale con la nuova coupé è positivo, ma alla fine dell’anno arriva lo stop e con i Rally si chiude. Le Alfetta GT Gruppo 2 vengono allora adattate ai nuovi regolamenti del ’76 e convertite per la Velocità. Alla 24 Ore di Spa di quell’anno, prova valida per il Campionato Europeo Turismo, sono presenti tre Alfetta GT Autodelta e un’altra preparata sempre in Autodelta, ma semi-privata e iscritta dalla Autovama, storica concessionaria Alfa Romeo di Firenze. Il rapporto tra l’Autovama e l’Autodelta è molto stretto, anche questa concessionaria come l’analoga Scar Autostrada è quasi una dépendence che l’ingegner Chiti, sempre molto legato alla sua terra d’origine, utilizza spesso come base logistica per gli impegni agonistici in Toscana. Alla fine il risultato è a dir poco eccezionale: dopo la BMW3.0 CSL si classifica al secondo posto assoluto l’Alfetta GT di Andruet-Dini, che ovviamente vince alla grande la Seconda Divisione, quella riservata alle auto fino a 2.000 cc. Ma l’affermazione delle piccole coupé Alfa Romeo è globale: occupano dal secondo al quarto posto in classifica generale umiliando le Ford Capri e le Opel Commodore. La numero 31, l’Alfetta GTV di Bigliazzi-Zeccoli-Crespin, arriva sesta assoluta. Neanche due mesi dopo, alla 500 Km di Vallelunga, settima prova dell’Europeo Turismo, questa stessa macchina vince addirittura l’assoluto, pilotata dall’accoppiata Bigliazzi-Dini, davanti all’altra Alfetta GTV di Ciardi-Belli.

76 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | GIUGNO2022 C’è restomod e restomod. Se oltre all’inventiva in gioco c’è anche la competenza tecnica e la ricerca della precisa funzionalità, allora il risultato finale è ben diverso dall’ordinario. E tutto da scoprire DI RODOLFO SOLERA – FOTO DI ENRICO SCHIAVI dell’ingegnere La visione SVILUPPO POSSIBILE L’estetica è accattivante, con poche concessioni allo stile ma tesa all’efficacia delle soluzioni adottate. La meccanica è modificata inmodo profondo per raggiungere prestazioni di livello molto alto. Questa interpretazione unica e personale dell'Alfetta GTV 2000 L è una interessante dimostrazione delle potenzialità di sviluppo del coupéAlfa Romeo, rimaste purtroppo quasi inesplorate. ALFA ROMEO ALFETTA GTV 2000 L RESTOMOD

77 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |GIUGNO2022 C’era un tempo in cui le Alfetta in generale, e in particolare le GT, avevano raggiunto il punto più basso del loro valore commerciale, non proprio vicino allo zero ma quasi. Ormai fuori produzione, superate dai tempi e falcidiate dalla corrosione delle lamiere, erano scivolate lentamente nel dimenticatoio, salvo alcune rare eccezioni per lo più limitate alle 2.5 V6. Ma le prime 1800 e le successive 2000 pareva proprio che non le volesse nessuno. Eppure c’era chi non avevamai smesso di amarle, nemmeno in quel tempo buio. Come per esempioMichael Micik, grande appassionato del coupé di casa Alfa Romeo ed amico-estimatore di Automobilismo d’Epoca, a cui ha già prestato più volte le sue auto per dei servizi dedicati. Oltre che competente collezionista, Micik è anche a tutti gli effetti un professionista nel mondo dell’auto d’epoca: è ingegnere meccanico, attualmente responsabile d’officina pressoMaserati Classiche per la certificazione delle auto prodotte fino al 2000. Di Alfetta GT ne possiede diverse, tra tutte questamolto particolare, sulla quale una trentina di anni fa ha dato sfogo alla sua passione e alla sua creatività di stampo ingegneristico. Prima l’originalità La sua grintosissima Alfetta GTV 2000 LMicik comincia a pensarla inconsciamente nel 1989, quando decide di acquistarne il rottame per davvero pochi soldi. E’ dell’80, una delle ultime prodotte di quella serie. All’epoca Micik è in Germania, terra di alfisti sfegatati propensi per natura ad ogni tipo di elaborazione, facilitati anche dalle maggiori possibilità di intervento che il Codice della strada tedesco consente rispetto a quello italiano. Ma il desiderio dell’elaborazione non è immediato, all’inizio l’intenzione è semplicemente di recuperare un esemplare altrimenti destinato a rottamazione sicura. Per questo il giovane Micik trascorre in officina il sabato e la domenica, da solo, a smontare pazientemente l’Alfetta, catalogarne i pezzi e intervenire per il loro recupero o per la loro sostituzione. Ripristina completamente la meccanica e la ciclistica, mentre per la sabbiatura della scocca, la lattoneria e la verniciatura si avvale della collaborazione di una carrozzeria specializzata. Dopo un anno e mezzo di duro lavoro la GTV è pronta, blu pervinca come quando è nata, restaurata nel rispetto dell’originalità.

80 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | GIUGNO2022 Due tra i piloti più forti di sempre si trovano compagni di squadra in F1 e nelle gare di durata. Sono all’apice della carriera e danno luogo a sfide memorabili, ma il destino è in agguato. Entrambi perdono la vita nel 1971 a pochi mesi uno dall’altro, privando il motosport di due veri campioni DI DARIO MELLA – FOTO ACTUALFOTO – ARCHIVI BRM E PORSCHE Campioni per sempre PEDRO RODRIGUEZ E JOSEPH SIFFERT

81 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |GIUGNO2022 Gli anni che vannodai Sessanta allametà dei Settanta sono ricordati comeunperiodod’oroper le gareSport del CampionatoMondialeMarche, dove Ferrari, Ford, Cobra, Porsche, Lola, Alfa Romeo e Matra scrivono pagine leggendarie. In quegli stessi anni la Formula 1, che assieme alla Sport-Prototipo è la categoria più seguita dagli appassionati, intraprende un percorso nel quale la figura “romantica” del gentleman driver ereditata dagli anni 50 va scomparendo, sostituita da una più estesa professionalità. Il cambiamento, che nel tempo finirà per coinvolgere tutto lo sport automobilistico, avviene grazie soprattutto agli introiti portati da munifici sponsor, per i quali la popolarità di cui godono i Gran Premi e le gare di durata diventa un remunerativo veicolo pubblicitario. Tutto ciò, però, è possibile grazie alla personalità dei piloti che, con le loro gesta, infiammano la passione della gente e riempiono le tribune degli autodromi. Pedro Rodriguez e Joseph Siffert sono tra i protagonisti di quegli anni. Messicano il primo, svizzero il secondo, apparentemente sembrano avere poco in comune. E invece le loro carriere iniziano e sbocciano inmodo analogo finendo per incrociarsi, prima da avversari, poi da compagni di squadra. Accade nel 1970 quando entrambi fanno parte della Scuderia di JohnWyer, il sanguigno team manager britannico che porta in gara nel Mondiale Marche le Porsche 917. Il Campionato Mondiale Marche è un misto tra velocità e durata. Ci sono corse basate su di una determinata distanza da coprire, come ad esempio la 1000 Kmdi Monza, del Nürburgring e quella di Brands Hatch, accanto ad altre che hanno un numero di ore di corsa prestabilito, dove è l’orologio a decretarne l’inizio e la fine. Tra queste le più famose sono le 24 Ore di Le Mans e Daytona e la 12 Ore di Sebring. Per vincerle non basta avere una macchina competitiva e in grado di sopportare le sollecitazioni di gare così lunghe, ma occorre avere piloti veloci e nello stesso tempo resistenti alla fatica, uomini in grado di mantenere alta la concentrazione lungo tutto l’arco del turno di guida, sia di giorno come alla luce dei fari. Per questo motivo l’equipaggio di una Sport-ProtoSEMPRE IN LOTTA 1000 km di Monza 1971: all'ingresso della Parabolica è in testa la Porsche 917 K di RodriguezOliver davanti alla vettura gemella di Siffert-Bell. In terza posizione vediamo la Ferrari 512 S/M di Parkes-Bonnier della Scuderia Filipinetti. A lato, Pedro Rodriguez (a sinistra) e Jo Siffert (a destra), due eccelsi piloti sempre in lotta fra loro anche come compagni di team.

92 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | GIUGNO2022 Per gli appassionati delle F1 di un tempo è il paradiso delle emozioni. Una tre giorni, dal 13 al 15 maggio scorso, che ha permesso di rivedere in azione le vetture che hanno fatto la storia sul circuito “salotto” della Formula 1 DI ALBERTO PASI – FOTO LUCA DANILO ORSI F1 La Scala della 13° GRAND PRIX DE MONACO HISTORIQUE

93 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |GIUGNO2022 GRANDE SHOW La partenza della Serie G (F1 del 1981-’85). Scattano in testa tre Lotus del teamChromecars Racing, nell’ordine la 87B del 1982, la 92 del 1983 e la 88B del 1981, la rivoluzionaria monoposto a doppio telaio che la FISA escluse dal Mondiale per non essere in linea coi regolamenti. Le prime due sono ex Nigel Mansell. Ha vinto MarcoWerner con la 87B, 18 giri alla media di 121,01 km/h. Giro veloce di Mark Hazell suWilliams FW08C in 1’33”081 a 129,06 km/h. In alto, i primi tre della Serie E (F1 del 1973-’76): Stuart Hall (McLaren M23 ex Peter Revson, 17 giri alla media di 129,67 km/h),MarcoWeimer (Lotus 76 ex Ronnie Peterson) e Michael Lyons (McLaren M26 ex James Hunt).

98 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT | GIUGNO2022 BERGAMO HISTORIC GRAN PRIX 2022 L’ABBRACCIO DEL PUBBLICO In mattinata e durante le pause tra le manche, il numeroso pubblico si è riversato in Piazza della Cittadella, che funge da paddock, per ammirare da vicino i gioielli a quattro e due ruote presenti. In alto, nel tondo: la MG K3 del 1933 di Duchet.

99 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |GIUGNO2022 Bergamo ritrova la suamanifestazione con grande entusiasmo. La 15° rievocazione del “Circuito delle Mura” ha visto la partecipazione di molte belle auto e noi abbiamo partecipato con due gioielli firmati Alfa Romeo e BMW DI EUGENIO MOSCA – FOTO DI MASSIMO CAMPI Le migliaia di persone che abbiamo visto, da un osservatorio privilegiato (l’abitacolo delle due vetture che illustriamo a parte), assiepate lungo i quasi 3 km del “Circuito delleMura” e nel paddock di Piazza della Cittadella e Colleaperto, hanno decretato il successo della 15° edizione del Bergamo Historic Gran Prix, che ha riacceso imotori dopodue anni di stop “obbligato”. Così come gli schieramenti dei partecipanti,molti dei quali provenienti dall’estero: ben70 vetture, suddivisenelle categorie Anteguerra/monoposto e GTS, e 60moto. A conferma che dopo lo stop forzato globale causa pandemia, c’è grande voglia di tornare a godersi i propri gioielli amotore, ma soprattutto a condividere questo piacere insieme a tanti altri appassionati. A misura di appassionato E in questo senso lamanifestazione bergamasca, che in un contesto affascinante propone il suo mix fatto di mezzi prestigiosi ma sempre mantenendo il clima famigliare, si conferma ideale. Come sintetizza bene l’ospite d’onore di questa edizione: l’ex pilota di Formula 1 Bruno Giacomelli, che non si è risparmiato al volante di una Alfa RomeoGT 1300 da competizione. “Non è la prima volta che vengo al Bergamo Historic Gran Prix e qui ci torno sempre volentieri - ha confermato il campione bresciano -, perché è un evento senza tanti fronzoli ma ben organizzato, dove si respira passione, con tante auto emotomolto belle e una grande cornice di pubblico. Perciò conSimone Tacconi, l’organizzatore, siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Poimi ha puremesso a disposizione unamacchina divertentissima. Sono davvero soddisfatto. Mi piacciono le manifestazioni di questo tipo, dove non c’è da correre, si è rilassati e ci si gode la giornata”. Infatti va dato atto all’organizzatore Simone Tacconi e al suo manipolo di fedelissimi, guidati per la logistica da Luca Lozza, di aver creato un evento davvero coinvolgente e dall’anima genuina. a tutto gas! Ripartenza

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