Automobilismo d'epoca

81 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |GIUGNO2022 Gli anni che vannodai Sessanta allametà dei Settanta sono ricordati comeunperiodod’oroper le gareSport del CampionatoMondialeMarche, dove Ferrari, Ford, Cobra, Porsche, Lola, Alfa Romeo e Matra scrivono pagine leggendarie. In quegli stessi anni la Formula 1, che assieme alla Sport-Prototipo è la categoria più seguita dagli appassionati, intraprende un percorso nel quale la figura “romantica” del gentleman driver ereditata dagli anni 50 va scomparendo, sostituita da una più estesa professionalità. Il cambiamento, che nel tempo finirà per coinvolgere tutto lo sport automobilistico, avviene grazie soprattutto agli introiti portati da munifici sponsor, per i quali la popolarità di cui godono i Gran Premi e le gare di durata diventa un remunerativo veicolo pubblicitario. Tutto ciò, però, è possibile grazie alla personalità dei piloti che, con le loro gesta, infiammano la passione della gente e riempiono le tribune degli autodromi. Pedro Rodriguez e Joseph Siffert sono tra i protagonisti di quegli anni. Messicano il primo, svizzero il secondo, apparentemente sembrano avere poco in comune. E invece le loro carriere iniziano e sbocciano inmodo analogo finendo per incrociarsi, prima da avversari, poi da compagni di squadra. Accade nel 1970 quando entrambi fanno parte della Scuderia di JohnWyer, il sanguigno team manager britannico che porta in gara nel Mondiale Marche le Porsche 917. Il Campionato Mondiale Marche è un misto tra velocità e durata. Ci sono corse basate su di una determinata distanza da coprire, come ad esempio la 1000 Kmdi Monza, del Nürburgring e quella di Brands Hatch, accanto ad altre che hanno un numero di ore di corsa prestabilito, dove è l’orologio a decretarne l’inizio e la fine. Tra queste le più famose sono le 24 Ore di Le Mans e Daytona e la 12 Ore di Sebring. Per vincerle non basta avere una macchina competitiva e in grado di sopportare le sollecitazioni di gare così lunghe, ma occorre avere piloti veloci e nello stesso tempo resistenti alla fatica, uomini in grado di mantenere alta la concentrazione lungo tutto l’arco del turno di guida, sia di giorno come alla luce dei fari. Per questo motivo l’equipaggio di una Sport-ProtoSEMPRE IN LOTTA 1000 km di Monza 1971: all'ingresso della Parabolica è in testa la Porsche 917 K di RodriguezOliver davanti alla vettura gemella di Siffert-Bell. In terza posizione vediamo la Ferrari 512 S/M di Parkes-Bonnier della Scuderia Filipinetti. A lato, Pedro Rodriguez (a sinistra) e Jo Siffert (a destra), due eccelsi piloti sempre in lotta fra loro anche come compagni di team.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTQ3ODg3Nw==