Automobilismo d'epoca 8/9-2018

EDITORIALE di FrancescoPelizzari Un fantasma si aggira per Milano nei caldi giorni d’estate. Si chiama LEZ. Brutto nome, vero? tan- to più perché è il solito acronimo inglese. In italia- no però sarebbe ancora più brutto: ZBE. Mamma mia! A noi appassionati di auto storiche poco im- porta la lingua: la LowEmission Zone, zona a bas- sa emissione, comporta il fatto che dal 1° genna- io prossimo il 75%del territorio della Cittàmetro- politana di Milano sarà inibito al traffico veicolare Euro 0 (fino a Euro 3 se amotore Diesel). Quindi: bando alle auto d’epoca! Come faremo? Si vedrà. Secondo noi ci saranno deroghe, in base ai soliti fatti: le auto d’epoca hanno uso hobbistico, solo la domenica o al massimo il sabato quando il resto del traffico dannoso cala moltissimo, per raduni fuori porta etc. Varie associazioni stanno facendo lobby da tempo in tal senso, confidando anche sul fatto che molti uomini politici sono anche appassionati. La questione, a nostro parere, è un’altra, e attiene alle politiche sul territorio. Sul sito del Comu- ne di Milano si legge che il provvedimento prende spunto dai risultati dell’Area C: l’inquinamen- to in centro città è calato. Cioé: se fermiamo le auto, lo smog diminuisce, perciò aumentiamo l’’e- stensione dell’area con il fermo e miglioreremo il risultato. Bella scoperta. Peccato cheMilano sia un neo, grossoma pur sempre neo, nella Pianura Padana, dove l’aria è fer- ma almeno 300 giorni l’anno ed è una delle zone più inquinate al mondo. Diminuire i gas in città è come cercare di riscaldare tre regioni con un calorifero. Peccato che negli anni siano nati in zo- na inceneritori come funghi, alcuni avviati anche senza la necessaria Valutazione di Impatto Am- bientale. Peccato che, invece di attuare una politica che diminuisca il traffico dalle autostrade che circondano Milano, di autostrade ne sono nate altre due (Pedemontana e BreBeMi), che tra l’altro sono vuote o fallite (così la collettività ne paga le spese due volte perché si sono mangiate una quantità mostruosa di terreno agricolo). Peccato, infine, che l’Unione Europea continui a in- fliggerci ricche multe per questi motivi. Con tutto ciò, continuiamo a berci queste cose. Qui la questione non sono le auto d’epoca (per le quali da queste pagine abbiamo più volte chiesto l’intervento del Governo che attui una legge quadro come si deve riconoscendo lo status storico e culturale dell’automobilismo italiano nel suo complesso). Amonte di tutto, la questione è che si continuano amettere cerotti più omeno gran- di a una situazione che chiaramente richiede altro tipo di misure. E si tira a campare, tutti noi. Il- ludendosi che il diserbante del vicino, che nemette a sacchi, non inquini l’acqua del nostro pozzo. il fantasma LEZ di Milano

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