Automobilismo d'epoca

19 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |AGOSTO-SETTEMBRE 2021 MAGNIFICA PATINA Così appare oggi la Ballot 3/8 LC #1006 con cui l’asso francese del tempo Jules Goux si impose nella 1^ edizione del Gran Premio d’Italia, disputata al circuito di Montichiari (BS) il 4 settembre 1921: con la sua magnifica patina del tempo. ri arrivando ad una distanza totale di ben 519 chilometri. L’Historic Racing Club Fa- scia d’Oro organizza da diversi anni la Ri- evocazione del circuito ma questa edizio- ne ha un sapore speciale proprio per via dell’importante tributo in onore del Gran Premio d’Italia, per il quale anche l’ASI ha voluto contribuire in modo da ripetere quell’incredibile evento del 1921. In quell’occasione, infatti, oltre alle com- petizioni automobilistiche (Gran Premio d’Italia, Gran Premio Vetturette, Gran Pre- mio Gentlemen e Chilometro Lanciato) si svolsero anche lo spettacolare Gran Pre- mio per gli aeroplani ed il Gran Premio delle Nazioni per le motociclette. Fu, a tutti gli effetti, una kermesse epocale per la quale si mobilitarono migliaia e miglia- ia di spettatori. Italia-Francia La griglia di partenza di quel primo Gran Premio d’Italia (valevole come quinta Cop- pa Florio) non fu certo delle più affollate… Sei vetture al via e tre al traguardo per un confronto diretto tra gli italiani della Fiat ed i francesi della Ballot. Furono i cugini d’Oltralpe ad avere la meglio, con due Bal- lot 3/8 LC davanti alla Fiat 801/402. Vinse Jules Goux seguito dal compagno di squa- dra JeanChassagne edaLouisWagner. Tut- ti avevano puntato sull’alfiere Fiat Pietro Bordino, costretto al ritiro al 16° giro (rot- tura della pompa dell’olio) ma con la sod- disfazione di aver segnato il giro veloce in 6’54”2 alla velocitàmedia di oltre 150 chilo- metri orari. Ritiro anche per il terzo pilota Fiat, Ugo Sivocci, e per la terza guida Bal- lot, Ralph De Palma. Il vincitore del Gran Premio completò i 30 giri in3ore 35minuti e 9 secondi a 144km/h di media: una prestazione comunque di ri- lievo per l’epoca ma soprattutto un risulta- to che la Ballot inseguiva da ben tre anni. Le sue prime auto da corsa, infatti, nacque- ro nell’immediato primo dopoguerra, con l’approdo in azienda del progettista fran- co-svizzero Ernest Henry già noto per aver realizzato le vincenti Peugeot L76 e 3L pri- ma degli eventi bellici. L’obiettivo dei fra- telli Ernest-Maurice ed Edouard Ballot era la partecipazione alla 500 Miglia di India- napolis che si sarebbe disputata nel 1919: un evento che avrebbe dato risalto e fama all’azienda francese per ripartire dalle ma- cerie lasciate dalla prima guerra mondiale. Così, a tempo di record, il 7 aprile del 1919 uscì dall’atelier Ballot la prima delle quat-

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