Automobilismo d'epoca 11/12-2020

101 AUTOMOBILISMODEPOCA.IT |NOVEMBRE-DICEMBRE 2020 CARROZZERIA CASARO In apertura, i vincitori della Mille Miglia 2020 Andrea e Roberto Vesco, figlio e padre, sull’Alfa Romeo 6C 1750 SS Zagato del 1929, alla ripartenza dopo il controllo, nell’incantevole Piazza Del Popolo ad Ascoli Piceno. A fianco: sopra, i ferraresi Riccardo Sisti-Anna Gualandi, secondi assoluti su Lancia Lambda Spider Casaro del 1929 mentre transitano sul ponte veneziano a Desenzano del Garda (BS), poco dopo la partenza della corsa; sotto, i piacentini Gianmario Fontanella- Anna Maria Covelli, terzi assoluti su Lancia Lambda Casaro VII Serie del 1927, in transito nella suggestiva quattrocentesca Piazza del Popolo a Fermo. Storia d’Italia Nel mondo è accaduto qualche cosa di im- pensabile, che ha cancellato e modifica- to eventi sportivi e sociali, ma la “corsa più bella del mondo” ha preso il via in un insoli- tomese di ottobre. Non è la prima volta che la gara viene posticipata: accadde nella pri- ma edizione post bellica del 1947, come ab- biamo raccontatoedocumentatonel nume- ro di luglio scorso. Anche quella fu un’edi- zione coraggiosa e audace, come quest’ul- tima. Lo spostamento in calendario non ha avuto effetti sul percorso della 38^ edizione rievocativa, diviso in 4 tappe. Ferme restan- doBresciaeRomacomecardini,c’eranova- rie novità, mirate anche a riscoprire le no- stre innumerevoli bellezze architettoniche e paesaggistiche. Come tradizione anche quest’anno si è messa particolare attenzio- neailuoghilegatiacelebrazionirievocative. Dopo la partenza da viale Venezia, sono le località lacustri di Desenzano e Sirmio- ne a presentare ai partecipanti le immagi- ni del Lago di Garda in un’insolito vestito autunnale. A seguire, ecco la novità dell’at- traversamento del Castello di Villafranca di Verona, passato alla storia per “l’armi- stizio” dell’11 luglio 1859, che pose fine al- la II Guerra d’Indipendenza. Sono le bellez- ze architettoniche di Mantova a rapire gli sguardi degli equipaggi, mentre la sugge- stione dell’imbrunire e delle tenebre avvol- ge il Castello Estense di Ferrara quando ar- rivano le auto per la cena. Nella seconda frazione, superate le ram- pe del “Titano” a San Marino, segue il pas- saggio aUrbino. Quest’annopiù chemai di- viene un atto dovuto per ricordare il genio dell’urbinate Raffaello nel 500° dalla mor- te. Il transito nelle Marche tocca Fabriano, Fermo e Ascoli Piceno con il passaggio in Piazza del Popolo sul lastricato lucido di travertino, dove l’imponente Palazzo dei Capitani è stato oggetto di sguardi ammira- ti da parte degli equipaggi. La corsa passa anche da Amatrice, borgo distrutto dal ter- remoto del 2016, a cui la Mille Miglia ha vo- luto dare un messaggio di solidarietà. Lavisionedellemagnificenzedi Roma, sep- pur sottouncieloplumbeo, è stata il viatico alla terza frazione, denominata il “tappone” per la lunga risalita al nord. Nell’attraver- samento di Lazio e Toscana, la pioggia ha flagellato la corsa, immergendo i parteci- panti in un’atmosfera d’altri tempi, quando gli eroi della corsa si battevano anche con- tro gli elementi avversi. L’arrivo della terza tappa ha riportato le auto a Parma, “Capi- tale mondiale della Gastronomia Unesco”, quest’anno anche “Capitale Italiana della cultura”. La frazione conclusiva, illuminata dal tie- pido sole ottobrino, ha raggiunto per la pri-

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