Un segreto del successo Golf è l’estrema versatilità del progetto, a livello sia funzionale sia meccanico.
Inizialmente presentata in versione berlina due volumi a tre e cinque porte, due allestimenti, base ed “L”, due motorizzazioni (millecento e millecinque) e una vasta offerta di accessori e optional a integrare la scarna dotazione di serie,
col tempo la Golf diventa un autentico banco prova per rimodernare vecchi concetti automobilistici o per sperimentarne di totalmente nuovi.
Per la sola Golf prima serie si passa nel giro di qualche anno dal piccolo motore 1043 cc fino alla soglia dei 1800, passando per 1.3, 1.5 e 1.6 benzina, dai quali derivano i 1.5 e 1.6 diesel, accoppiati a cambi a quattro e cinque marce e tutte le carrozzerie immaginabili: tre e cinque porte, berlina tre volumi, cabriolet, van e pick-up.
Stampa e pubblico premiano il nuovo modello, che si fa notare soprattutto per design, tenuta di strada e qualità costruttiva, e che dopo un solo anno dalla presentazione irrompe sul mercato con una versione che fa capire quali siano le reali intenzioni dei vertici di Wolfsburg: è la
GTI, versione sportiva spinta dal motore 1600 da 110 CV trapiantato dall’Audi 80 GTE.
Una coraggiosa novità nel segmento delle compatte, capostipite di quello che nel decennio successivo diventerà un filone di successo, le famigerate “hot hatch” che spesso, oltre alla filosofia, dalla GTI erediteranno anche la sigla.
Dopo la presentazione, la casa delibera la produzione di
cinquemila esemplari, che vanno esauriti in appena due mesi; il fenomeno è ormai innescato. Dopo alcuni aggiornamenti di dettaglio, nell’autunno del 1978 arrivano per la Golf le prime vere novità: i paraurti in plastica rimpiazzano quelli in metallo, sottodimensionati e poco protettivi, e le GTI vengono dotate dell’econometro.
L’anno seguente a Ginevra debutta la Cabriolet, seguita a fine anno dalla tre volumi (battezzata Jetta) e dal cambio a cinque rapporti per la GTI.
Esattamente un anno dopo, nell’autunno 1980, un ulteriore restyling porta in dote nuovi fanali posteriori più grandi per la berlina e per tutte un abitacolo rinnovato, con nuovi sedili, pannelli porta e plancia, che ora sfoggia un nuovo quadro strumenti unico e più grande.
Contestualmente è rivista e razionalizzata la gamma motori e sono riorganizzati gli allestimenti, con l’estensione del cambio a cinque marce anche alle
versioni diesel da cui, assieme all’introduzione del pick-up Caddy,
arriva la più interessante novità del 1982.