Automobilismo d'epoca 04-2018

112 N ella seconda metà degli anni ’90 non era facile rinverdire il marchio Alfa Romeo. Dopo la 155, vista dagli Alfisti come una Tempra travestita, serviva una vettura in- novativa, capace di reinterpretare in chia- ve moderna la tradizione rappresentata dalle Giulia, Giulietta e Alfetta, e con un motore di qualità e temperamento, da ve- ra Alfa Romeo. Con questi propositi, al Salone di Franco- forte del settembre 1997 la Casa presen- ta al pubblico la nuova berlina a tre volumi dalla linea sportiva e personale: la “156”. Il nuovo modello cattura subito l’attenzio- ne, gli ordini superano le aspettative, le ri- viste specializzate l’apprezzano. La 156 è eletta Auto dell’anno 1998: di essa colpi- sce la linea, ben proporzionata, armonio- sa e modellata ma anche aggressiva. Riu- scito il frontale: lo scudetto si impone rom- pendo la linea del paraurti, mentre ai lati si aprono le prese d’aria orizzontali su cui ri- saltano i due caratteristici baffi. L’aggres- sività è accentuata dalle nervature che partono dallo scudetto e si uniscono ai montanti del parabrezza delineando una V sul cofano motore. Le fiancate sono ben modellate con linea di cintura alta e a cu- neo. Le maniglie delle porte anteriori so- no esterne in metallo in stile retrò; quelle delle porte posteriori sono nascoste nelle cornici dei finestrini: vista di fianco l’au- to assomiglia a un coupé. La carrozzeria è costruita secondo criteri aerodinamici: il parabrezza è inclinato di 62 gradi, i vetri laterali sono a filo della carrozzeria, il pa- diglione si raccorda a lunotto e coda se- condo linee morbide, la coda corta e alta completa l’andamento a cuneo. Ne deriva un ottimo Cx (0,31) con una sezione fron- tale molto contenuta. È una linea funzio- nale e capace di esprimere al tempo stes- so l’aggressività e l’eleganza delle miglio- | MANUALE D’USO | Alfa Romeo 156 (1997-2003) Faccia da coupé La linea è il pezzo forte di quest’auto, che però può contare anche su qualità dinamiche e motori (specie il 2.0 e il V6) da vera Alfa. Che rendono sopportabile una certa complessità nella manutenzione D I U MBERTO L ACCHETTI - F OTO S IMONA C AVALLARI ri Alfa Romeo. Da una carrozzeria del genere è natura- le aspettarsi riscontri prestazionali frut- to di una meccanica di prim’ordine. E la 156 non delude le aspettative. Le novità tecniche non mancano, a cominciare dal- le sospensioni anteriori a quadrilateri al- ti, specifiche per questo modello: offrono un’ottima tenuta laterale e grazie all’ele- vata flessibilità consentono di assorbire le asperità senza inficiare la tenuta di strada. Le sospensioni posteriori sono di tipo Mc Pherson evoluto (di impronta Fiat): il si- stema è costituito da un puntone longitu- dinale e due bracci trasversali di lunghez- za diversa che in curva generano un effet- to autosterzante. Anche la scocca con ele- vata resistenza torsionale favorisce la te- nuta di strada. In frenata ci sono ABS e ri- partitore elettronico di frenata (EBD). È una vera berlina sportiva, con buoni con- tenuti tecnici come si addice a un’Alfa Ro-

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