14 APRILE 1932: LA CITROËN C6 G, CHIAMATA “ROSALIE II”, PERCORRE 100000 KM IN UN SOLO MESE E BATTE 90 RECORD

14 APRILE 1932: LA CITROËN C6 G, CHIAMATA “ROSALIE II”, PERCORRE 100000 KM IN UN SOLO MESE E BATTE 90 RECORD

Quello di Citroën con l’Italiaè unlegame forte, che affonda le sue radicinegli anni Ventidello scorso secolo quandoAndre Citroen, ilfondatoredella Marca, decide di creare unasua sede italiana, a Milanonell’ottobre del 1924. All’epoca lavelocità, l’inventiva, la potenza industrialeerano concetti esaltanti, il movimentofuturistaentrava nella sua seconda fase e le automobili, sempre più lontane dal concetto di “carrozze senza cavalli”, erano impiegate ingare di velocità,resistenza,durata, dall’esito spesso tragico. André Citroën, seppur precursore dei suoi tempi,non amava quel tipo di exploit, perché le sue erano autoper tutti i giorni, per famiglie e lavoratori:sicure, affidabili, comode e pratiche, non erano progettate per diventare deibolidilanciati a velocità folle da incauti guidatori. Per dimostrarel’affidabilità, lasoliditàe lasicurezzadei suoi veicoli, Andre Citroen utilizzava infatti iniziative ditutt’altro genere: aveva ideato le “Carovane Citroën” con cui portava i suoi nuovi modelli nelle piazze per far toccare con mano la loro robustezza; aveva attraversato ildeserto del Saharacon leB2 semicingolate; si preparava infine ad arrivarefino in Cina(con C4 e C6) proprio per dimostrare laproverbiale sicurezzae resistenza delle sue automobili. L’obiettivo di queste imprese non era quindi certamente quello di raggiungerepure prestazionidi velocità.Tuttavia, con leRosalie, Citroen poté dimostrare che le sue vetture avevanoanche questecaratteristiche.

Quello di Citroën con l’Italiaè unlegame forte, che affonda le sue radicinegli anni Ventidello scorso secolo quandoAndre Citroen, ilfondatoredella Marca, decide di creare unasua sede italiana, a Milanonell’ottobre del 1924. All’epoca lavelocità, l’inventiva, la potenza industrialeerano concetti esaltanti, il movimentofuturistaentrava nella sua seconda fase e le automobili, sempre più lontane dal concetto di “carrozze senza cavalli”, erano impiegate ingare di velocità,resistenza,durata, dall’esito spesso tragico. André Citroën, seppur precursore dei suoi tempi,non amava quel tipo di exploit, perché le sue erano autoper tutti i giorni, per famiglie e lavoratori:sicure, affidabili, comode e pratiche, non erano progettate per diventare deibolidilanciati a velocità folle da incauti guidatori. Per dimostrarel’affidabilità, lasoliditàe lasicurezzadei suoi veicoli, Andre Citroen utilizzava infatti iniziative ditutt’altro genere: aveva ideato le “Carovane Citroën” con cui portava i suoi nuovi modelli nelle piazze per far toccare con mano la loro robustezza; aveva attraversato ildeserto del Saharacon leB2 semicingolate; si preparava infine ad arrivarefino in Cina(con C4 e C6) proprio per dimostrare laproverbiale sicurezzae resistenza delle sue automobili. L’obiettivo di queste imprese non era quindi certamente quello di raggiungerepure prestazionidi velocità.Tuttavia, con leRosalie, Citroen poté dimostrare che le sue vetture avevanoanche questecaratteristiche.