Hamilton, svelato il motivo della mancata qualifica a Las Vegas | La macchina non c’entrava niente (anzi)

Hamilton, svelato il motivo della mancata qualifica a Las Vegas | La macchina non c’entrava niente (anzi)

Hamilton in uno scatto IG @automobilismodepoca

L’eliminazione in Q1 a Las Vegas ha fatto discutere per ore, ma il vero responsabile non era la Ferrari: è stata la pioggia battente a cambiare tutto.

Il fine settimana di Lewis Hamilton a Las Vegas è diventato uno dei temi più caldi del paddock. L’eliminazione in Q1, un evento rarissimo per un pilota del suo calibro, ha generato dubbi e ipotesi di ogni tipo: assetto sbagliato, problemi di gomme, errori di guida. In realtà, la ragione è molto più semplice e arriva direttamente dalle immagini e dalle ricostruzioni della serata. Non c’entrava la macchina, non c’entrava il team: a tradire il sette volte campione del mondo è stato il meteo.

La pioggia battente caduta durante la sessione ha creato un asfalto ingannevole, scivoloso e imprevedibile. Hamilton si è trovato costretto a lottare più contro l’acqua che contro i cronometri, in una situazione in cui ogni curva diventava un rischio e ogni correzione un esercizio di equilibrio. Le condizioni sono peggiorate giro dopo giro, cancellando progressivamente la possibilità di migliorare il tempo e lasciandolo intrappolato nella parte bassa della classifica.

La ricostruzione riportata da Sky Sport

Sky Sport ha evidenziato come il traffico e le condizioni estreme dell’asfalto abbiano inciso pesantemente sulla prestazione del pilota inglese. Hamilton ha cercato di aspettare il momento giusto per tentare il giro decisivo, ma l’acquazzone ha stravolto ogni strategia. Le gomme non riuscivano più a entrare nella finestra ideale di temperatura, l’asfalto non garantiva grip e il margine di errore si è azzerato. Anche una piccola sbavatura diventava sufficiente per perdere decimi preziosi.

Il team ha confermato che la vettura era nelle condizioni ottimali per affrontare la qualifica, ma la forza della pioggia ha annullato ogni possibile vantaggio tecnico. La sessione è stata un susseguirsi di sorprese e difficoltà, culminate nell’impossibilità di Hamilton di trovare un giro pulito con un livello minimo di aderenza.

Hamilton e il flop in Ferrari @automobilismodepoca

Perché la pioggia ha stravolto i valori in pista

Il circuito di Las Vegas, con il suo tracciato cittadino e i lunghi rettilinei, è particolarmente sensibile alle variazioni di grip. L’acqua accumulata ha trasformato settori normalmente veloci in vere trappole. Ogni accelerazione doveva essere dosata, ogni frenata anticipata, e anche i piloti più esperti hanno faticato a interpretare una pista completamente diversa da quella provata nelle sessioni asciutte.

Per Hamilton, abituato a gestire situazioni complesse, la sfida si è rivelata insuperabile: la pioggia ha neutralizzato il potenziale della Ferrari e ha cambiato radicalmente la lettura della qualifica. L’eliminazione in Q1 non è stata il risultato di un errore o di un problema tecnico, ma la conseguenza diretta di un meteo che ha fatto emergere solo chi, per tempismo o fortuna, è riuscito a chiudere un giro prima del diluvio. Un episodio che ricorda quanto, in Formula 1, una variabile apparentemente banale possa ribaltare ogni certezza.