Alfa Romeo Alfetta GTV 2000: per famiglie veloci
Shop- Abbonati, acquista le prove, i libri, le versioni digitaliFord Capri, la coupé che fa battere il cuore agli appassionati dei SeventiesAlla macchina anglo-tedesca è dedicata la copertina di Automobilismo d’epoca di Luglio, dove si parla tra le altreanche di Citroën 2Cv, Alfa Romeo Spider Touring, Aston Martin DB7. E poi i resoconti degli eventi di maggio e giugnoArea Automobilismo dEpocaRegistratiSocialContatta la redazioneAutomobilismo d Epocaautomobilismodepoca@edisport.itSegnala problemi webwebmaster.moto@edisport.itArretrati e assistenzaassistenza.clienti@edisport.itin edicolaFCA HeritageTutto newsFino al 31 ottobreIl volante come simbolo di un nuovo corso del Museo NicolisIn mostra una collezione di 100 volanti di Formula 1 recentemente acquisita dal già ricchissimo museo veroneseGuiderà l’esposizione verso una nuova dimensione di “impresa museale”170Coppa ugo baroneAnche Ickx e Vaccarella alla “Svolte di Popoli Classica”Torna l’evento dedicato alle auto storiche, sotto forma di concorso dinamico. La manifestazione si disputeràall’interno del programma della famosa gara di Velocità in salita e vedrà la presenza dei due grandi campioni0RM Sotheby’sAston Martin DP215, la prima oltre i 300 km/h a Le MansAll’asta a Monterey l’ultimo fine settimana di agosto l’ultima di quattro auto realizzate per il Development Projectvoluto da John Wyer. Derivata dalla DB4 GT, con lei in catalogo d’asta anche una Ferrari GTO e una Ford GT401310Terza edizioneLa bellezza Alfa Romeo premiata anche in SvizzeraBest in show del “Concorso di eleganza elvetico” è stata una Alfa Romeo 6C Mille Miglia carrozzatadallo specialista locale Hermann Graber. Ottimo il parterre di iscritti per un evento giovane ma molto promettente0ChiudiAlla 1000 Miglia del futuro soltanto auto certificate dal Registro omonimo
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Ford Capri, la coupé che fa battere il cuore agli appassionati dei SeventiesAlla macchina anglo-tedesca è dedicata la copertina di Automobilismo d’epoca di Luglio, dove si parla tra le altreanche di Citroën 2Cv, Alfa Romeo Spider Touring, Aston Martin DB7. E poi i resoconti degli eventi di maggio e giugnoArea Automobilismo dEpocaRegistratiSocialContatta la redazioneAutomobilismo d Epocaautomobilismodepoca@edisport.itSegnala problemi webwebmaster.moto@edisport.itArretrati e assistenzaassistenza.clienti@edisport.it
Ford Capri, la coupé che fa battere il cuore agli appassionati dei SeventiesAlla macchina anglo-tedesca è dedicata la copertina di Automobilismo d’epoca di Luglio, dove si parla tra le altreanche di Citroën 2Cv, Alfa Romeo Spider Touring, Aston Martin DB7. E poi i resoconti degli eventi di maggio e giugno
Ford Capri, la coupé che fa battere il cuore agli appassionati dei SeventiesAlla macchina anglo-tedesca è dedicata la copertina di Automobilismo d’epoca di Luglio, dove si parla tra le altreanche di Citroën 2Cv, Alfa Romeo Spider Touring, Aston Martin DB7. E poi i resoconti degli eventi di maggio e giugno
Ford Capri, la coupé che fa battere il cuore agli appassionati dei SeventiesAlla macchina anglo-tedesca è dedicata la copertina di Automobilismo d’epoca di Luglio, dove si parla tra le altreanche di Citroën 2Cv, Alfa Romeo Spider Touring, Aston Martin DB7. E poi i resoconti degli eventi di maggio e giugno
Ford Capri, la coupé che fa battere il cuore agli appassionati dei Seventies
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Alla macchina anglo-tedesca è dedicata la copertina di Automobilismo d’epoca di Luglio, dove si parla tra le altreanche di Citroën 2Cv, Alfa Romeo Spider Touring, Aston Martin DB7. E poi i resoconti degli eventi di maggio e giugno
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in edicolaFCA HeritageTutto newsFino al 31 ottobreIl volante come simbolo di un nuovo corso del Museo NicolisIn mostra una collezione di 100 volanti di Formula 1 recentemente acquisita dal già ricchissimo museo veroneseGuiderà l’esposizione verso una nuova dimensione di “impresa museale”170Coppa ugo baroneAnche Ickx e Vaccarella alla “Svolte di Popoli Classica”Torna l’evento dedicato alle auto storiche, sotto forma di concorso dinamico. La manifestazione si disputeràall’interno del programma della famosa gara di Velocità in salita e vedrà la presenza dei due grandi campioni0RM Sotheby’sAston Martin DP215, la prima oltre i 300 km/h a Le MansAll’asta a Monterey l’ultimo fine settimana di agosto l’ultima di quattro auto realizzate per il Development Projectvoluto da John Wyer. Derivata dalla DB4 GT, con lei in catalogo d’asta anche una Ferrari GTO e una Ford GT401310Terza edizioneLa bellezza Alfa Romeo premiata anche in SvizzeraBest in show del “Concorso di eleganza elvetico” è stata una Alfa Romeo 6C Mille Miglia carrozzatadallo specialista locale Hermann Graber. Ottimo il parterre di iscritti per un evento giovane ma molto promettente0Chiudi
in edicolaFCA HeritageTutto newsFino al 31 ottobreIl volante come simbolo di un nuovo corso del Museo NicolisIn mostra una collezione di 100 volanti di Formula 1 recentemente acquisita dal già ricchissimo museo veroneseGuiderà l’esposizione verso una nuova dimensione di “impresa museale”170Coppa ugo baroneAnche Ickx e Vaccarella alla “Svolte di Popoli Classica”Torna l’evento dedicato alle auto storiche, sotto forma di concorso dinamico. La manifestazione si disputeràall’interno del programma della famosa gara di Velocità in salita e vedrà la presenza dei due grandi campioni0RM Sotheby’sAston Martin DP215, la prima oltre i 300 km/h a Le MansAll’asta a Monterey l’ultimo fine settimana di agosto l’ultima di quattro auto realizzate per il Development Projectvoluto da John Wyer. Derivata dalla DB4 GT, con lei in catalogo d’asta anche una Ferrari GTO e una Ford GT401310Terza edizioneLa bellezza Alfa Romeo premiata anche in SvizzeraBest in show del “Concorso di eleganza elvetico” è stata una Alfa Romeo 6C Mille Miglia carrozzatadallo specialista locale Hermann Graber. Ottimo il parterre di iscritti per un evento giovane ma molto promettente0Chiudi
Fino al 31 ottobreIl volante come simbolo di un nuovo corso del Museo NicolisIn mostra una collezione di 100 volanti di Formula 1 recentemente acquisita dal già ricchissimo museo veroneseGuiderà l’esposizione verso una nuova dimensione di “impresa museale”170Coppa ugo baroneAnche Ickx e Vaccarella alla “Svolte di Popoli Classica”Torna l’evento dedicato alle auto storiche, sotto forma di concorso dinamico. La manifestazione si disputeràall’interno del programma della famosa gara di Velocità in salita e vedrà la presenza dei due grandi campioni0RM Sotheby’sAston Martin DP215, la prima oltre i 300 km/h a Le MansAll’asta a Monterey l’ultimo fine settimana di agosto l’ultima di quattro auto realizzate per il Development Projectvoluto da John Wyer. Derivata dalla DB4 GT, con lei in catalogo d’asta anche una Ferrari GTO e una Ford GT401310Terza edizioneLa bellezza Alfa Romeo premiata anche in SvizzeraBest in show del “Concorso di eleganza elvetico” è stata una Alfa Romeo 6C Mille Miglia carrozzatadallo specialista locale Hermann Graber. Ottimo il parterre di iscritti per un evento giovane ma molto promettente0
Fino al 31 ottobreIl volante come simbolo di un nuovo corso del Museo NicolisIn mostra una collezione di 100 volanti di Formula 1 recentemente acquisita dal già ricchissimo museo veroneseGuiderà l’esposizione verso una nuova dimensione di “impresa museale”170Coppa ugo baroneAnche Ickx e Vaccarella alla “Svolte di Popoli Classica”Torna l’evento dedicato alle auto storiche, sotto forma di concorso dinamico. La manifestazione si disputeràall’interno del programma della famosa gara di Velocità in salita e vedrà la presenza dei due grandi campioni0RM Sotheby’sAston Martin DP215, la prima oltre i 300 km/h a Le MansAll’asta a Monterey l’ultimo fine settimana di agosto l’ultima di quattro auto realizzate per il Development Projectvoluto da John Wyer. Derivata dalla DB4 GT, con lei in catalogo d’asta anche una Ferrari GTO e una Ford GT401310Terza edizioneLa bellezza Alfa Romeo premiata anche in SvizzeraBest in show del “Concorso di eleganza elvetico” è stata una Alfa Romeo 6C Mille Miglia carrozzatadallo specialista locale Hermann Graber. Ottimo il parterre di iscritti per un evento giovane ma molto promettente0
Fino al 31 ottobreIl volante come simbolo di un nuovo corso del Museo NicolisIn mostra una collezione di 100 volanti di Formula 1 recentemente acquisita dal già ricchissimo museo veroneseGuiderà l’esposizione verso una nuova dimensione di “impresa museale”170
Il volante come simbolo di un nuovo corso del Museo Nicolis
In mostra una collezione di 100 volanti di Formula 1 recentemente acquisita dal già ricchissimo museo veroneseGuiderà l’esposizione verso una nuova dimensione di “impresa museale”
Coppa ugo baroneAnche Ickx e Vaccarella alla “Svolte di Popoli Classica”Torna l’evento dedicato alle auto storiche, sotto forma di concorso dinamico. La manifestazione si disputeràall’interno del programma della famosa gara di Velocità in salita e vedrà la presenza dei due grandi campioni0
Anche Ickx e Vaccarella alla “Svolte di Popoli Classica”
Torna l’evento dedicato alle auto storiche, sotto forma di concorso dinamico. La manifestazione si disputeràall’interno del programma della famosa gara di Velocità in salita e vedrà la presenza dei due grandi campioni
RM Sotheby’sAston Martin DP215, la prima oltre i 300 km/h a Le MansAll’asta a Monterey l’ultimo fine settimana di agosto l’ultima di quattro auto realizzate per il Development Projectvoluto da John Wyer. Derivata dalla DB4 GT, con lei in catalogo d’asta anche una Ferrari GTO e una Ford GT401310
Aston Martin DP215, la prima oltre i 300 km/h a Le Mans
All’asta a Monterey l’ultimo fine settimana di agosto l’ultima di quattro auto realizzate per il Development Projectvoluto da John Wyer. Derivata dalla DB4 GT, con lei in catalogo d’asta anche una Ferrari GTO e una Ford GT40
Terza edizioneLa bellezza Alfa Romeo premiata anche in SvizzeraBest in show del “Concorso di eleganza elvetico” è stata una Alfa Romeo 6C Mille Miglia carrozzatadallo specialista locale Hermann Graber. Ottimo il parterre di iscritti per un evento giovane ma molto promettente0
Best in show del “Concorso di eleganza elvetico” è stata una Alfa Romeo 6C Mille Miglia carrozzatadallo specialista locale Hermann Graber. Ottimo il parterre di iscritti per un evento giovane ma molto promettente
Alla 1000 Miglia del futuro soltanto auto certificate dal Registro omonimo
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NewsAlfa Romeo Alfetta GTV 2000: per famiglie veloci31 March 2003Quattro posti veri e un grande bagagliaio. Ma anche prestazioni d’eccezione
assicurate dal potente motore bialbero in alluminio e da un assetto innovativo,
col cambio in blocco col differenziale. Il tutto nell’involucro di una
raffinata linea firmata Giugiaro.La GTVQuattro posti veri e un grande bagagliaio.
Ma anche prestazioni d’eccezione
assicurate dal potente motore bialbero in alluminio e da un assetto innovativo,
col cambio in blocco col differenziale. Il tutto nell’involucro di una
raffinata linea firmata Giugiaro.
Ecco una breve storia dell’Alfa Romeo Alfetta Gt, una sportiva di razza
“bocciata” solo dalla crisi energetica che travagliò l’Europa
della metà degli
Anni Settanta.
Gli interni
L’abitacolo poteva essere arricchito con la selleria in pelle, un optjonal
presente sulla vettura di questo servizio. Il lavoro veniva eseguito
artigianalmente, esemplare per esemplare, dalla ditta Lanzoni di Milano
(viale
Certosa, 115), che operava per conto dell’Alfa Romeo e che ancora oggi
può
essere un punto di riferimento per chi vuole mettere a nuovo gli interni
di una
GTV.
Coda originale
La coda dell’Alfetta GTV è caratterizzata da gruppi ottici a sviluppo
orizzontale disposti su due livelli; la scritta cromata Alfa Romeo sotto
la
battuta del portellone caratterizza la versione due litri.Il gruppo ottico
posteriore venne modificato nel 1980 con il lancio della GTV 6 2.5.
Aggressiva e decisamente sportiva
L’Alfetta GT è uno straordinario esempio delle capacità del designer torinese
Giorgietto Giugiaro al quale l’Alfa Romeo assegnò il difficile tema di
sviluppare dall’autotelaio della berlina una sportiva vera ma a quattro
posti.
Lo stilista risolse il compito studiando una linea a cuneo con il lunotto
“affondato” tra i montanti del padiglione, così da ottenere spazio
abbondante
sia per i passeggeri sia per i bagagli. Per il frontale furono elaborate
diverse ipotesi, una delle quali prevedeva palpebre a griglia sopra i fanali.
Nel taglio del cofano si può ancora vedere lo “smanco” provocato
dall’eliminazione delle palpebre laterali, mentre alla parte centrale
prominente, diventata motivo stilistico, è “appesa” la classica
calandra Alfa
Romeo. Oltre che per la linea, l’Alfetta GT si distingueva anche
per la
raffinata impostazione meccanica, da vera sportiva, come tutte le Alfa
Romeo.La TurbodeltaCosì Mauro Pregliasco racconta l’Alfa
Romeo Alfetta GTV Turbodelta gruppo 4 con
cui ha disputato la stagione 1980 cogliendo, nel Rally del Danubio, in
Romania
valevole per il Campionato Europeo, l’unico successo ottenuto dalla coupè
sovralimentata del Biscione.
Per andare forte con quell’auto era indispensabile un feeling particolare,
del
pilota e dei tecnici. Per la sua difficile messa a punto (non dimentichiamo
che
l’abbinamento del turbo con l’alimentazione a carburatori ha avuto pochissime
altre espressioni in campo sportivo), ma anche per la particolare tecnica
di
guida, poco istintiva, indispensabile per gestire il ritardato arrivo della
potenza alle ruote motrici e la mancanza di freno motore, accentuata dal
fatto
che il regime di giri scendeva molto lentamente anche dopo aver tolto il
gas.
La Turbodelta gruppo 4 poteva contare su una potenza di 270 cavalli, ma
è stata
sempre afflitta da problemi meccanici. In particolare è sempre mancato
un
adeguato scambiatore di calore, il che determinava sensibili cali di potenza
in
presenza di temperature esterne elevate. Più volte il cofano è stato modificato
con enormi prese d’aria per cercare di abbassare la temperatura.
Pregliasco (nella foto a sinistra) è così legato a questa vettura che qualche
anno fa ha rinunciato a cederla per la bellezza di 250.000 dollari a un
giapponese e attualmente la utilizza in competizioni per auto storiche.Libri, ClubI club Alfa Romeo
Le vetture Alfa Romeo contano moltissimi appassionati sia in Italia, sia
all’estero. Il club dei fans più importante è il RIAR (Registro Italiano
Alfa
Romeo), che ha l’appoggio della Casa ed è federato ASI. Il club fornisce
assistenza agli appassionati che intraprendono un restauro ed è attivo
nell’organizzare raduni. L’indirizzo è: Registro Italiano Alfa Romeo, Centro
direzionale-Direzione Promozione Immagine, 20020 Arese (Milano), telefono
02/93929421. Più specifico è invece il Club Alfetta GT e GTV che ha sede
in via
Lago di Albano 26, a Foligno (Perugia).© RIPRODUZIONE RISERVATA
NewsAlfa Romeo Alfetta GTV 2000: per famiglie veloci31 March 2003
Quattro posti veri e un grande bagagliaio. Ma anche prestazioni d’eccezione
assicurate dal potente motore bialbero in alluminio e da un assetto innovativo,
col cambio in blocco col differenziale. Il tutto nell’involucro di una
raffinata linea firmata Giugiaro.La GTVQuattro posti veri e un grande bagagliaio.
Ma anche prestazioni d’eccezione
assicurate dal potente motore bialbero in alluminio e da un assetto innovativo,
col cambio in blocco col differenziale. Il tutto nell’involucro di una
raffinata linea firmata Giugiaro.
Ecco una breve storia dell’Alfa Romeo Alfetta Gt, una sportiva di razza
“bocciata” solo dalla crisi energetica che travagliò l’Europa
della metà degli
Anni Settanta.
Gli interni
L’abitacolo poteva essere arricchito con la selleria in pelle, un optjonal
presente sulla vettura di questo servizio. Il lavoro veniva eseguito
artigianalmente, esemplare per esemplare, dalla ditta Lanzoni di Milano
(viale
Certosa, 115), che operava per conto dell’Alfa Romeo e che ancora oggi
può
essere un punto di riferimento per chi vuole mettere a nuovo gli interni
di una
GTV.
Coda originale
La coda dell’Alfetta GTV è caratterizzata da gruppi ottici a sviluppo
orizzontale disposti su due livelli; la scritta cromata Alfa Romeo sotto
la
battuta del portellone caratterizza la versione due litri.Il gruppo ottico
posteriore venne modificato nel 1980 con il lancio della GTV 6 2.5.
Aggressiva e decisamente sportiva
L’Alfetta GT è uno straordinario esempio delle capacità del designer torinese
Giorgietto Giugiaro al quale l’Alfa Romeo assegnò il difficile tema di
sviluppare dall’autotelaio della berlina una sportiva vera ma a quattro
posti.
Lo stilista risolse il compito studiando una linea a cuneo con il lunotto
“affondato” tra i montanti del padiglione, così da ottenere spazio
abbondante
sia per i passeggeri sia per i bagagli. Per il frontale furono elaborate
diverse ipotesi, una delle quali prevedeva palpebre a griglia sopra i fanali.
Nel taglio del cofano si può ancora vedere lo “smanco” provocato
dall’eliminazione delle palpebre laterali, mentre alla parte centrale
prominente, diventata motivo stilistico, è “appesa” la classica
calandra Alfa
Romeo. Oltre che per la linea, l’Alfetta GT si distingueva anche
per la
raffinata impostazione meccanica, da vera sportiva, come tutte le Alfa
Romeo.La TurbodeltaCosì Mauro Pregliasco racconta l’Alfa
Romeo Alfetta GTV Turbodelta gruppo 4 con
cui ha disputato la stagione 1980 cogliendo, nel Rally del Danubio, in
Romania
valevole per il Campionato Europeo, l’unico successo ottenuto dalla coupè
sovralimentata del Biscione.
Per andare forte con quell’auto era indispensabile un feeling particolare,
del
pilota e dei tecnici. Per la sua difficile messa a punto (non dimentichiamo
che
l’abbinamento del turbo con l’alimentazione a carburatori ha avuto pochissime
altre espressioni in campo sportivo), ma anche per la particolare tecnica
di
guida, poco istintiva, indispensabile per gestire il ritardato arrivo della
potenza alle ruote motrici e la mancanza di freno motore, accentuata dal
fatto
che il regime di giri scendeva molto lentamente anche dopo aver tolto il
gas.
La Turbodelta gruppo 4 poteva contare su una potenza di 270 cavalli, ma
è stata
sempre afflitta da problemi meccanici. In particolare è sempre mancato
un
adeguato scambiatore di calore, il che determinava sensibili cali di potenza
in
presenza di temperature esterne elevate. Più volte il cofano è stato modificato
con enormi prese d’aria per cercare di abbassare la temperatura.
Pregliasco (nella foto a sinistra) è così legato a questa vettura che qualche
anno fa ha rinunciato a cederla per la bellezza di 250.000 dollari a un
giapponese e attualmente la utilizza in competizioni per auto storiche.Libri, ClubI club Alfa Romeo
Le vetture Alfa Romeo contano moltissimi appassionati sia in Italia, sia
all’estero. Il club dei fans più importante è il RIAR (Registro Italiano
Alfa
Romeo), che ha l’appoggio della Casa ed è federato ASI. Il club fornisce
assistenza agli appassionati che intraprendono un restauro ed è attivo
nell’organizzare raduni. L’indirizzo è: Registro Italiano Alfa Romeo, Centro
direzionale-Direzione Promozione Immagine, 20020 Arese (Milano), telefono
02/93929421. Più specifico è invece il Club Alfetta GT e GTV che ha sede
in via
Lago di Albano 26, a Foligno (Perugia).© RIPRODUZIONE RISERVATA
Quattro posti veri e un grande bagagliaio. Ma anche prestazioni d’eccezione
assicurate dal potente motore bialbero in alluminio e da un assetto innovativo,
col cambio in blocco col differenziale. Il tutto nell’involucro di una
raffinata linea firmata Giugiaro.La GTVQuattro posti veri e un grande bagagliaio.
Ma anche prestazioni d’eccezione
assicurate dal potente motore bialbero in alluminio e da un assetto innovativo,
col cambio in blocco col differenziale. Il tutto nell’involucro di una
raffinata linea firmata Giugiaro.
Ecco una breve storia dell’Alfa Romeo Alfetta Gt, una sportiva di razza
“bocciata” solo dalla crisi energetica che travagliò l’Europa
della metà degli
Anni Settanta.
Gli interni
L’abitacolo poteva essere arricchito con la selleria in pelle, un optjonal
presente sulla vettura di questo servizio. Il lavoro veniva eseguito
artigianalmente, esemplare per esemplare, dalla ditta Lanzoni di Milano
(viale
Certosa, 115), che operava per conto dell’Alfa Romeo e che ancora oggi
può
essere un punto di riferimento per chi vuole mettere a nuovo gli interni
di una
GTV.
Coda originale
La coda dell’Alfetta GTV è caratterizzata da gruppi ottici a sviluppo
orizzontale disposti su due livelli; la scritta cromata Alfa Romeo sotto
la
battuta del portellone caratterizza la versione due litri.Il gruppo ottico
posteriore venne modificato nel 1980 con il lancio della GTV 6 2.5.
Aggressiva e decisamente sportiva
L’Alfetta GT è uno straordinario esempio delle capacità del designer torinese
Giorgietto Giugiaro al quale l’Alfa Romeo assegnò il difficile tema di
sviluppare dall’autotelaio della berlina una sportiva vera ma a quattro
posti.
Lo stilista risolse il compito studiando una linea a cuneo con il lunotto
“affondato” tra i montanti del padiglione, così da ottenere spazio
abbondante
sia per i passeggeri sia per i bagagli. Per il frontale furono elaborate
diverse ipotesi, una delle quali prevedeva palpebre a griglia sopra i fanali.
Nel taglio del cofano si può ancora vedere lo “smanco” provocato
dall’eliminazione delle palpebre laterali, mentre alla parte centrale
prominente, diventata motivo stilistico, è “appesa” la classica
calandra Alfa
Romeo. Oltre che per la linea, l’Alfetta GT si distingueva anche
per la
raffinata impostazione meccanica, da vera sportiva, come tutte le Alfa
Romeo.La TurbodeltaCosì Mauro Pregliasco racconta l’Alfa
Romeo Alfetta GTV Turbodelta gruppo 4 con
cui ha disputato la stagione 1980 cogliendo, nel Rally del Danubio, in
Romania
valevole per il Campionato Europeo, l’unico successo ottenuto dalla coupè
sovralimentata del Biscione.
Per andare forte con quell’auto era indispensabile un feeling particolare,
del
pilota e dei tecnici. Per la sua difficile messa a punto (non dimentichiamo
che
l’abbinamento del turbo con l’alimentazione a carburatori ha avuto pochissime
altre espressioni in campo sportivo), ma anche per la particolare tecnica
di
guida, poco istintiva, indispensabile per gestire il ritardato arrivo della
potenza alle ruote motrici e la mancanza di freno motore, accentuata dal
fatto
che il regime di giri scendeva molto lentamente anche dopo aver tolto il
gas.
La Turbodelta gruppo 4 poteva contare su una potenza di 270 cavalli, ma
è stata
sempre afflitta da problemi meccanici. In particolare è sempre mancato
un
adeguato scambiatore di calore, il che determinava sensibili cali di potenza
in
presenza di temperature esterne elevate. Più volte il cofano è stato modificato
con enormi prese d’aria per cercare di abbassare la temperatura.
Pregliasco (nella foto a sinistra) è così legato a questa vettura che qualche
anno fa ha rinunciato a cederla per la bellezza di 250.000 dollari a un
giapponese e attualmente la utilizza in competizioni per auto storiche.Libri, ClubI club Alfa Romeo
Le vetture Alfa Romeo contano moltissimi appassionati sia in Italia, sia
all’estero. Il club dei fans più importante è il RIAR (Registro Italiano
Alfa
Romeo), che ha l’appoggio della Casa ed è federato ASI. Il club fornisce
assistenza agli appassionati che intraprendono un restauro ed è attivo
nell’organizzare raduni. L’indirizzo è: Registro Italiano Alfa Romeo, Centro
direzionale-Direzione Promozione Immagine, 20020 Arese (Milano), telefono
02/93929421. Più specifico è invece il Club Alfetta GT e GTV che ha sede
in via
Lago di Albano 26, a Foligno (Perugia).© RIPRODUZIONE RISERVATA
Quattro posti veri e un grande bagagliaio. Ma anche prestazioni d’eccezione
assicurate dal potente motore bialbero in alluminio e da un assetto innovativo,
col cambio in blocco col differenziale. Il tutto nell’involucro di una
raffinata linea firmata Giugiaro.
Quattro posti veri e un grande bagagliaio. Ma anche prestazioni d’eccezione
assicurate dal potente motore bialbero in alluminio e da un assetto innovativo,
col cambio in blocco col differenziale. Il tutto nell’involucro di una
raffinata linea firmata Giugiaro.
Quattro posti veri e un grande bagagliaio. Ma anche prestazioni d’eccezione
assicurate dal potente motore bialbero in alluminio e da un assetto innovativo,
col cambio in blocco col differenziale. Il tutto nell’involucro di una
raffinata linea firmata Giugiaro.
La GTVQuattro posti veri e un grande bagagliaio.
Ma anche prestazioni d’eccezione
assicurate dal potente motore bialbero in alluminio e da un assetto innovativo,
col cambio in blocco col differenziale. Il tutto nell’involucro di una
raffinata linea firmata Giugiaro.
Ecco una breve storia dell’Alfa Romeo Alfetta Gt, una sportiva di razza
“bocciata” solo dalla crisi energetica che travagliò l’Europa
della metà degli
Anni Settanta.
Gli interni
L’abitacolo poteva essere arricchito con la selleria in pelle, un optjonal
presente sulla vettura di questo servizio. Il lavoro veniva eseguito
artigianalmente, esemplare per esemplare, dalla ditta Lanzoni di Milano
(viale
Certosa, 115), che operava per conto dell’Alfa Romeo e che ancora oggi
può
essere un punto di riferimento per chi vuole mettere a nuovo gli interni
di una
GTV.
Coda originale
La coda dell’Alfetta GTV è caratterizzata da gruppi ottici a sviluppo
orizzontale disposti su due livelli; la scritta cromata Alfa Romeo sotto
la
battuta del portellone caratterizza la versione due litri.Il gruppo ottico
posteriore venne modificato nel 1980 con il lancio della GTV 6 2.5.
Aggressiva e decisamente sportiva
L’Alfetta GT è uno straordinario esempio delle capacità del designer torinese
Giorgietto Giugiaro al quale l’Alfa Romeo assegnò il difficile tema di
sviluppare dall’autotelaio della berlina una sportiva vera ma a quattro
posti.
Lo stilista risolse il compito studiando una linea a cuneo con il lunotto
“affondato” tra i montanti del padiglione, così da ottenere spazio
abbondante
sia per i passeggeri sia per i bagagli. Per il frontale furono elaborate
diverse ipotesi, una delle quali prevedeva palpebre a griglia sopra i fanali.
Nel taglio del cofano si può ancora vedere lo “smanco” provocato
dall’eliminazione delle palpebre laterali, mentre alla parte centrale
prominente, diventata motivo stilistico, è “appesa” la classica
calandra Alfa
Romeo. Oltre che per la linea, l’Alfetta GT si distingueva anche
per la
raffinata impostazione meccanica, da vera sportiva, come tutte le Alfa
Romeo.La TurbodeltaCosì Mauro Pregliasco racconta l’Alfa
Romeo Alfetta GTV Turbodelta gruppo 4 con
cui ha disputato la stagione 1980 cogliendo, nel Rally del Danubio, in
Romania
valevole per il Campionato Europeo, l’unico successo ottenuto dalla coupè
sovralimentata del Biscione.
Per andare forte con quell’auto era indispensabile un feeling particolare,
del
pilota e dei tecnici. Per la sua difficile messa a punto (non dimentichiamo
che
l’abbinamento del turbo con l’alimentazione a carburatori ha avuto pochissime
altre espressioni in campo sportivo), ma anche per la particolare tecnica
di
guida, poco istintiva, indispensabile per gestire il ritardato arrivo della
potenza alle ruote motrici e la mancanza di freno motore, accentuata dal
fatto
che il regime di giri scendeva molto lentamente anche dopo aver tolto il
gas.
La Turbodelta gruppo 4 poteva contare su una potenza di 270 cavalli, ma
è stata
sempre afflitta da problemi meccanici. In particolare è sempre mancato
un
adeguato scambiatore di calore, il che determinava sensibili cali di potenza
in
presenza di temperature esterne elevate. Più volte il cofano è stato modificato
con enormi prese d’aria per cercare di abbassare la temperatura.
Pregliasco (nella foto a sinistra) è così legato a questa vettura che qualche
anno fa ha rinunciato a cederla per la bellezza di 250.000 dollari a un
giapponese e attualmente la utilizza in competizioni per auto storiche.Libri, ClubI club Alfa Romeo
Le vetture Alfa Romeo contano moltissimi appassionati sia in Italia, sia
all’estero. Il club dei fans più importante è il RIAR (Registro Italiano
Alfa
Romeo), che ha l’appoggio della Casa ed è federato ASI. Il club fornisce
assistenza agli appassionati che intraprendono un restauro ed è attivo
nell’organizzare raduni. L’indirizzo è: Registro Italiano Alfa Romeo, Centro
direzionale-Direzione Promozione Immagine, 20020 Arese (Milano), telefono
02/93929421. Più specifico è invece il Club Alfetta GT e GTV che ha sede
in via
Lago di Albano 26, a Foligno (Perugia).© RIPRODUZIONE RISERVATA
Quattro posti veri e un grande bagagliaio.
Ma anche prestazioni d’eccezione
assicurate dal potente motore bialbero in alluminio e da un assetto innovativo,
col cambio in blocco col differenziale. Il tutto nell’involucro di una
raffinata linea firmata Giugiaro.
Ecco una breve storia dell’Alfa Romeo Alfetta Gt, una sportiva di razza
“bocciata” solo dalla crisi energetica che travagliò l’Europa
della metà degli
Anni Settanta.
Gli interni
L’abitacolo poteva essere arricchito con la selleria in pelle, un optjonal
presente sulla vettura di questo servizio. Il lavoro veniva eseguito
artigianalmente, esemplare per esemplare, dalla ditta Lanzoni di Milano
(viale
Certosa, 115), che operava per conto dell’Alfa Romeo e che ancora oggi
può
essere un punto di riferimento per chi vuole mettere a nuovo gli interni
di una
GTV.
Coda originale
La coda dell’Alfetta GTV è caratterizzata da gruppi ottici a sviluppo
orizzontale disposti su due livelli; la scritta cromata Alfa Romeo sotto
la
battuta del portellone caratterizza la versione due litri.Il gruppo ottico
posteriore venne modificato nel 1980 con il lancio della GTV 6 2.5.
Aggressiva e decisamente sportiva
L’Alfetta GT è uno straordinario esempio delle capacità del designer torinese
Giorgietto Giugiaro al quale l’Alfa Romeo assegnò il difficile tema di
sviluppare dall’autotelaio della berlina una sportiva vera ma a quattro
posti.
Lo stilista risolse il compito studiando una linea a cuneo con il lunotto
“affondato” tra i montanti del padiglione, così da ottenere spazio
abbondante
sia per i passeggeri sia per i bagagli. Per il frontale furono elaborate
diverse ipotesi, una delle quali prevedeva palpebre a griglia sopra i fanali.
Nel taglio del cofano si può ancora vedere lo “smanco” provocato
dall’eliminazione delle palpebre laterali, mentre alla parte centrale
prominente, diventata motivo stilistico, è “appesa” la classica
calandra Alfa
Romeo. Oltre che per la linea, l’Alfetta GT si distingueva anche
per la
raffinata impostazione meccanica, da vera sportiva, come tutte le Alfa
Romeo.
Così Mauro Pregliasco racconta l’Alfa
Romeo Alfetta GTV Turbodelta gruppo 4 con
cui ha disputato la stagione 1980 cogliendo, nel Rally del Danubio, in
Romania
valevole per il Campionato Europeo, l’unico successo ottenuto dalla coupè
sovralimentata del Biscione.
Per andare forte con quell’auto era indispensabile un feeling particolare,
del
pilota e dei tecnici. Per la sua difficile messa a punto (non dimentichiamo
che
l’abbinamento del turbo con l’alimentazione a carburatori ha avuto pochissime
altre espressioni in campo sportivo), ma anche per la particolare tecnica
di
guida, poco istintiva, indispensabile per gestire il ritardato arrivo della
potenza alle ruote motrici e la mancanza di freno motore, accentuata dal
fatto
che il regime di giri scendeva molto lentamente anche dopo aver tolto il
gas.
La Turbodelta gruppo 4 poteva contare su una potenza di 270 cavalli, ma
è stata
sempre afflitta da problemi meccanici. In particolare è sempre mancato
un
adeguato scambiatore di calore, il che determinava sensibili cali di potenza
in
presenza di temperature esterne elevate. Più volte il cofano è stato modificato
con enormi prese d’aria per cercare di abbassare la temperatura.
Pregliasco (nella foto a sinistra) è così legato a questa vettura che qualche
anno fa ha rinunciato a cederla per la bellezza di 250.000 dollari a un
giapponese e attualmente la utilizza in competizioni per auto storiche.
I club Alfa Romeo
Le vetture Alfa Romeo contano moltissimi appassionati sia in Italia, sia
all’estero. Il club dei fans più importante è il RIAR (Registro Italiano
Alfa
Romeo), che ha l’appoggio della Casa ed è federato ASI. Il club fornisce
assistenza agli appassionati che intraprendono un restauro ed è attivo
nell’organizzare raduni. L’indirizzo è: Registro Italiano Alfa Romeo, Centro
direzionale-Direzione Promozione Immagine, 20020 Arese (Milano), telefono
02/93929421. Più specifico è invece il Club Alfetta GT e GTV che ha sede
in via
Lago di Albano 26, a Foligno (Perugia).
Contattacivia Don Luigi Sturzo, 7- 20016 Pero (Mi) – Tel. 02/380851- Fax 02/38010393 – E-mail:automobilismodepoca@edisport.it
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Automobilismodepoca.it – Quotidiano di informazione Reg. Trib. di Milano n.394 in data 23.06.2003
