Uso e manutenzione: Alfa Romeo GT Junior 1300

Uso e manutenzione: Alfa Romeo GT Junior 1300

CERCALogin / RegistratiEditLog outxLog inricordamirecupera passwordRegistrati a Automobilismodepoca.itEDITORIALENEWSBELLISSIMEGUIDA ACQUISTOSPORTTECNICAIO E LA MIA AUTOGALLERYVIDEOUso e manutenzione: Alfa Romeo GT Junior 130036 Immagini24/03/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:Per nome e cilindrata era la sportiva “economica”, ma piacque a tutti e divenne la più amata dagli alfisti (la è tuttora). Potente ma affidabile, la manutenzione è alla portata di molti e i ricambi si trovano facilmenteIl modelloL’auto del servizioCome va su stradaScheda tecnicaSnella, compatta, elegante, sportiva. E accessibile ad un pubblico giovane, o almeno così la pensava la Casa costruttrice. È l’Alfa Romeo GT Junior 1300, la coupé che l’Alfa presenta al mercato nel 1966, in un periodo ancora fiorente dell’economia italiana. Le prestazioni sono quanto di meglio si possa trovare fra le 1300 dell’epoca. Il motore è l’ultima evoluzione del famoso bialbero inaugurato con la Giulietta, raggiunge in questa versione a due carburatori doppio corpo l’invidiabile potenza di 103 CV-SAE, senza nulla perdere in fatto di robustezza e affidabilità. La velocità massima è di oltre 170 km/h, di tutto rispetto anche fra le sportive di cilindrata maggiore. Al successo concorre la seducente linea disegnata da Bertone; un contributo importante lo dà un giovane Giorgio Giugiaro, in forze al carrozziere piemontese. Nasce così nel 1963 la Giulia Sprint Gt, fortunata serie di coupé che si susseguiranno in svariate versioni e cilindrate fino al 1976. Dopo la Sprint GT (che monta il motore 1.6) arrivano la Giulia Sprint Gt Veloce, la già citata 1300 Junior (affiancata poi dalla GT 1600 Junior), le versioni di cubatura maggiore (1750 Veloce e 2000), e le supersportive GTA, versioni corsaiole e vincenti.Le versioni della JuniorL’Alfa Romeo GT in versione 1.3 viene lanciata sul mercato nel 1966. Molto simile alla Giulia Sprint Gt, se ne differenzia esternamente solo per la calandra (la Junior ha una sola cromatura orizzontale), il disegno delle coppe ruote e la scritta posteriore. L’auto è sottoposta nel corso degli anni a continue migliorie. In particolare nel 1969 con frizione a comando idraulico, barra stabilizzatrice anche al retrotreno, limitatore di frenata sulle ruote posteriori, pneumatici più larghi 165×14 a richiesta (al posto dei 155×15), pannelli in materiale fonoassorbente per migliorare il comfort. All’interno si rinnova il cruscotto, ora con le due gobbe che inglobano il tachimetro ed il contagiri.Nel 1971 si adottano gli aggiornamenti già introdotti nella versione 1750 GT che ringiovaniscono il modello: il frontale viene “allargato” spostando ai margini i due fanali e collocando gli indicatori di direzione sotto; altre modifiche sono il doppio circuito frenante, l’alternatore al posto della dinamo, la pedaliera incernierata in alto. E, particolare non trascurabile, scompare il tipico “scalino”, ovvero lo spazio fra il cofano motore e la lamiera della calandra.Nel 1972 le due versioni 1300 e 1600 vengono unificate, entrambe sono denominate Junior e si distinguono solo per il motore di diversa cilindrata. Nel 1974 l’ultimo restyling, con nuova calandra a quattro fari e griglia ad elementi cromati come nella 2000. Una vettura sempre al passo con i tempi, apprezzata per la linea indovinata e l’ottima meccanica, da vera Alfa Romeo. L’Alfa Romeo GT 1300 Junior è una vettura bella e piacevole, tra le preferite dagli alfisti. La carrozzeria è la sua parte più delicata, può essere intaccata dalla ruggine. In fase d’acquisto è bene controllare i sottoporta e i passaruota, il fondo dell’abitacolo e il vano bagagli. La manutenzione non è particolarmente impegnativa, anche se proprio dalla puntualità con cui è fatta dipende la durata della meccanica. Il motore è robusto, se ben curato supera i 150.000 km senza inconvenienti. La reperibilità dei ricambi è ottima.Il modelloL’auto del servizioCome va su stradaScheda tecnicaTutto su:alfa romeo gt juniorSocialIn edicola Automobilismo d’Epoca di novembreA partire da domani, il nuovo numero. In copertina, la BMW 1600 GT: progetto Glas, disegno Pietro FruaSfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Uso e manutenzione: Alfa Romeo GT Junior 130036 Immagini24/03/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:Per nome e cilindrata era la sportiva “economica”, ma piacque a tutti e divenne la più amata dagli alfisti (la è tuttora). Potente ma affidabile, la manutenzione è alla portata di molti e i ricambi si trovano facilmenteIl modelloL’auto del servizioCome va su stradaScheda tecnicaSnella, compatta, elegante, sportiva. E accessibile ad un pubblico giovane, o almeno così la pensava la Casa costruttrice. È l’Alfa Romeo GT Junior 1300, la coupé che l’Alfa presenta al mercato nel 1966, in un periodo ancora fiorente dell’economia italiana. Le prestazioni sono quanto di meglio si possa trovare fra le 1300 dell’epoca. Il motore è l’ultima evoluzione del famoso bialbero inaugurato con la Giulietta, raggiunge in questa versione a due carburatori doppio corpo l’invidiabile potenza di 103 CV-SAE, senza nulla perdere in fatto di robustezza e affidabilità. La velocità massima è di oltre 170 km/h, di tutto rispetto anche fra le sportive di cilindrata maggiore. Al successo concorre la seducente linea disegnata da Bertone; un contributo importante lo dà un giovane Giorgio Giugiaro, in forze al carrozziere piemontese. Nasce così nel 1963 la Giulia Sprint Gt, fortunata serie di coupé che si susseguiranno in svariate versioni e cilindrate fino al 1976. Dopo la Sprint GT (che monta il motore 1.6) arrivano la Giulia Sprint Gt Veloce, la già citata 1300 Junior (affiancata poi dalla GT 1600 Junior), le versioni di cubatura maggiore (1750 Veloce e 2000), e le supersportive GTA, versioni corsaiole e vincenti.Le versioni della JuniorL’Alfa Romeo GT in versione 1.3 viene lanciata sul mercato nel 1966. Molto simile alla Giulia Sprint Gt, se ne differenzia esternamente solo per la calandra (la Junior ha una sola cromatura orizzontale), il disegno delle coppe ruote e la scritta posteriore. L’auto è sottoposta nel corso degli anni a continue migliorie. In particolare nel 1969 con frizione a comando idraulico, barra stabilizzatrice anche al retrotreno, limitatore di frenata sulle ruote posteriori, pneumatici più larghi 165×14 a richiesta (al posto dei 155×15), pannelli in materiale fonoassorbente per migliorare il comfort. All’interno si rinnova il cruscotto, ora con le due gobbe che inglobano il tachimetro ed il contagiri.Nel 1971 si adottano gli aggiornamenti già introdotti nella versione 1750 GT che ringiovaniscono il modello: il frontale viene “allargato” spostando ai margini i due fanali e collocando gli indicatori di direzione sotto; altre modifiche sono il doppio circuito frenante, l’alternatore al posto della dinamo, la pedaliera incernierata in alto. E, particolare non trascurabile, scompare il tipico “scalino”, ovvero lo spazio fra il cofano motore e la lamiera della calandra.Nel 1972 le due versioni 1300 e 1600 vengono unificate, entrambe sono denominate Junior e si distinguono solo per il motore di diversa cilindrata. Nel 1974 l’ultimo restyling, con nuova calandra a quattro fari e griglia ad elementi cromati come nella 2000. Una vettura sempre al passo con i tempi, apprezzata per la linea indovinata e l’ottima meccanica, da vera Alfa Romeo. L’Alfa Romeo GT 1300 Junior è una vettura bella e piacevole, tra le preferite dagli alfisti. La carrozzeria è la sua parte più delicata, può essere intaccata dalla ruggine. In fase d’acquisto è bene controllare i sottoporta e i passaruota, il fondo dell’abitacolo e il vano bagagli. La manutenzione non è particolarmente impegnativa, anche se proprio dalla puntualità con cui è fatta dipende la durata della meccanica. Il motore è robusto, se ben curato supera i 150.000 km senza inconvenienti. La reperibilità dei ricambi è ottima.Il modelloL’auto del servizioCome va su stradaScheda tecnicaTutto su:alfa romeo gt juniorSocialIn edicola Automobilismo d’Epoca di novembreA partire da domani, il nuovo numero. In copertina, la BMW 1600 GT: progetto Glas, disegno Pietro FruaSfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Uso e manutenzione: Alfa Romeo GT Junior 130036 Immagini24/03/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:Per nome e cilindrata era la sportiva “economica”, ma piacque a tutti e divenne la più amata dagli alfisti (la è tuttora). Potente ma affidabile, la manutenzione è alla portata di molti e i ricambi si trovano facilmenteIl modelloL’auto del servizioCome va su stradaScheda tecnicaSnella, compatta, elegante, sportiva. E accessibile ad un pubblico giovane, o almeno così la pensava la Casa costruttrice. È l’Alfa Romeo GT Junior 1300, la coupé che l’Alfa presenta al mercato nel 1966, in un periodo ancora fiorente dell’economia italiana. Le prestazioni sono quanto di meglio si possa trovare fra le 1300 dell’epoca. Il motore è l’ultima evoluzione del famoso bialbero inaugurato con la Giulietta, raggiunge in questa versione a due carburatori doppio corpo l’invidiabile potenza di 103 CV-SAE, senza nulla perdere in fatto di robustezza e affidabilità. La velocità massima è di oltre 170 km/h, di tutto rispetto anche fra le sportive di cilindrata maggiore. Al successo concorre la seducente linea disegnata da Bertone; un contributo importante lo dà un giovane Giorgio Giugiaro, in forze al carrozziere piemontese. Nasce così nel 1963 la Giulia Sprint Gt, fortunata serie di coupé che si susseguiranno in svariate versioni e cilindrate fino al 1976. Dopo la Sprint GT (che monta il motore 1.6) arrivano la Giulia Sprint Gt Veloce, la già citata 1300 Junior (affiancata poi dalla GT 1600 Junior), le versioni di cubatura maggiore (1750 Veloce e 2000), e le supersportive GTA, versioni corsaiole e vincenti.Le versioni della JuniorL’Alfa Romeo GT in versione 1.3 viene lanciata sul mercato nel 1966. Molto simile alla Giulia Sprint Gt, se ne differenzia esternamente solo per la calandra (la Junior ha una sola cromatura orizzontale), il disegno delle coppe ruote e la scritta posteriore. L’auto è sottoposta nel corso degli anni a continue migliorie. In particolare nel 1969 con frizione a comando idraulico, barra stabilizzatrice anche al retrotreno, limitatore di frenata sulle ruote posteriori, pneumatici più larghi 165×14 a richiesta (al posto dei 155×15), pannelli in materiale fonoassorbente per migliorare il comfort. All’interno si rinnova il cruscotto, ora con le due gobbe che inglobano il tachimetro ed il contagiri.Nel 1971 si adottano gli aggiornamenti già introdotti nella versione 1750 GT che ringiovaniscono il modello: il frontale viene “allargato” spostando ai margini i due fanali e collocando gli indicatori di direzione sotto; altre modifiche sono il doppio circuito frenante, l’alternatore al posto della dinamo, la pedaliera incernierata in alto. E, particolare non trascurabile, scompare il tipico “scalino”, ovvero lo spazio fra il cofano motore e la lamiera della calandra.Nel 1972 le due versioni 1300 e 1600 vengono unificate, entrambe sono denominate Junior e si distinguono solo per il motore di diversa cilindrata. Nel 1974 l’ultimo restyling, con nuova calandra a quattro fari e griglia ad elementi cromati come nella 2000. Una vettura sempre al passo con i tempi, apprezzata per la linea indovinata e l’ottima meccanica, da vera Alfa Romeo. L’Alfa Romeo GT 1300 Junior è una vettura bella e piacevole, tra le preferite dagli alfisti. La carrozzeria è la sua parte più delicata, può essere intaccata dalla ruggine. In fase d’acquisto è bene controllare i sottoporta e i passaruota, il fondo dell’abitacolo e il vano bagagli. La manutenzione non è particolarmente impegnativa, anche se proprio dalla puntualità con cui è fatta dipende la durata della meccanica. Il motore è robusto, se ben curato supera i 150.000 km senza inconvenienti. La reperibilità dei ricambi è ottima.Il modelloL’auto del servizioCome va su stradaScheda tecnicaTutto su:alfa romeo gt junior

24/03/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:Per nome e cilindrata era la sportiva “economica”, ma piacque a tutti e divenne la più amata dagli alfisti (la è tuttora). Potente ma affidabile, la manutenzione è alla portata di molti e i ricambi si trovano facilmente

24/03/2015Invia emailStampa articoloIl tuo nome:La tua email:L’email del destinatario:

Per nome e cilindrata era la sportiva “economica”, ma piacque a tutti e divenne la più amata dagli alfisti (la è tuttora). Potente ma affidabile, la manutenzione è alla portata di molti e i ricambi si trovano facilmente

Snella, compatta, elegante, sportiva. E accessibile ad un pubblico giovane, o almeno così la pensava la Casa costruttrice. È l’Alfa Romeo GT Junior 1300, la coupé che l’Alfa presenta al mercato nel 1966, in un periodo ancora fiorente dell’economia italiana. Le prestazioni sono quanto di meglio si possa trovare fra le 1300 dell’epoca. Il motore è l’ultima evoluzione del famoso bialbero inaugurato con la Giulietta, raggiunge in questa versione a due carburatori doppio corpo l’invidiabile potenza di 103 CV-SAE, senza nulla perdere in fatto di robustezza e affidabilità. La velocità massima è di oltre 170 km/h, di tutto rispetto anche fra le sportive di cilindrata maggiore. Al successo concorre la seducente linea disegnata da Bertone; un contributo importante lo dà un giovane Giorgio Giugiaro, in forze al carrozziere piemontese. Nasce così nel 1963 la Giulia Sprint Gt, fortunata serie di coupé che si susseguiranno in svariate versioni e cilindrate fino al 1976. Dopo la Sprint GT (che monta il motore 1.6) arrivano la Giulia Sprint Gt Veloce, la già citata 1300 Junior (affiancata poi dalla GT 1600 Junior), le versioni di cubatura maggiore (1750 Veloce e 2000), e le supersportive GTA, versioni corsaiole e vincenti.Le versioni della JuniorL’Alfa Romeo GT in versione 1.3 viene lanciata sul mercato nel 1966. Molto simile alla Giulia Sprint Gt, se ne differenzia esternamente solo per la calandra (la Junior ha una sola cromatura orizzontale), il disegno delle coppe ruote e la scritta posteriore. L’auto è sottoposta nel corso degli anni a continue migliorie. In particolare nel 1969 con frizione a comando idraulico, barra stabilizzatrice anche al retrotreno, limitatore di frenata sulle ruote posteriori, pneumatici più larghi 165×14 a richiesta (al posto dei 155×15), pannelli in materiale fonoassorbente per migliorare il comfort. All’interno si rinnova il cruscotto, ora con le due gobbe che inglobano il tachimetro ed il contagiri.Nel 1971 si adottano gli aggiornamenti già introdotti nella versione 1750 GT che ringiovaniscono il modello: il frontale viene “allargato” spostando ai margini i due fanali e collocando gli indicatori di direzione sotto; altre modifiche sono il doppio circuito frenante, l’alternatore al posto della dinamo, la pedaliera incernierata in alto. E, particolare non trascurabile, scompare il tipico “scalino”, ovvero lo spazio fra il cofano motore e la lamiera della calandra.Nel 1972 le due versioni 1300 e 1600 vengono unificate, entrambe sono denominate Junior e si distinguono solo per il motore di diversa cilindrata. Nel 1974 l’ultimo restyling, con nuova calandra a quattro fari e griglia ad elementi cromati come nella 2000. Una vettura sempre al passo con i tempi, apprezzata per la linea indovinata e l’ottima meccanica, da vera Alfa Romeo. L’Alfa Romeo GT 1300 Junior è una vettura bella e piacevole, tra le preferite dagli alfisti. La carrozzeria è la sua parte più delicata, può essere intaccata dalla ruggine. In fase d’acquisto è bene controllare i sottoporta e i passaruota, il fondo dell’abitacolo e il vano bagagli. La manutenzione non è particolarmente impegnativa, anche se proprio dalla puntualità con cui è fatta dipende la durata della meccanica. Il motore è robusto, se ben curato supera i 150.000 km senza inconvenienti. La reperibilità dei ricambi è ottima.Il modelloL’auto del servizioCome va su stradaScheda tecnicaTutto su:alfa romeo gt junior

Snella, compatta, elegante, sportiva. E accessibile ad un pubblico giovane, o almeno così la pensava la Casa costruttrice. È l’Alfa Romeo GT Junior 1300, la coupé che l’Alfa presenta al mercato nel 1966, in un periodo ancora fiorente dell’economia italiana. Le prestazioni sono quanto di meglio si possa trovare fra le 1300 dell’epoca. Il motore è l’ultima evoluzione del famoso bialbero inaugurato con la Giulietta, raggiunge in questa versione a due carburatori doppio corpo l’invidiabile potenza di 103 CV-SAE, senza nulla perdere in fatto di robustezza e affidabilità. La velocità massima è di oltre 170 km/h, di tutto rispetto anche fra le sportive di cilindrata maggiore. Al successo concorre la seducente linea disegnata da Bertone; un contributo importante lo dà un giovane Giorgio Giugiaro, in forze al carrozziere piemontese. Nasce così nel 1963 la Giulia Sprint Gt, fortunata serie di coupé che si susseguiranno in svariate versioni e cilindrate fino al 1976. Dopo la Sprint GT (che monta il motore 1.6) arrivano la Giulia Sprint Gt Veloce, la già citata 1300 Junior (affiancata poi dalla GT 1600 Junior), le versioni di cubatura maggiore (1750 Veloce e 2000), e le supersportive GTA, versioni corsaiole e vincenti.Le versioni della JuniorL’Alfa Romeo GT in versione 1.3 viene lanciata sul mercato nel 1966. Molto simile alla Giulia Sprint Gt, se ne differenzia esternamente solo per la calandra (la Junior ha una sola cromatura orizzontale), il disegno delle coppe ruote e la scritta posteriore. L’auto è sottoposta nel corso degli anni a continue migliorie. In particolare nel 1969 con frizione a comando idraulico, barra stabilizzatrice anche al retrotreno, limitatore di frenata sulle ruote posteriori, pneumatici più larghi 165×14 a richiesta (al posto dei 155×15), pannelli in materiale fonoassorbente per migliorare il comfort. All’interno si rinnova il cruscotto, ora con le due gobbe che inglobano il tachimetro ed il contagiri.Nel 1971 si adottano gli aggiornamenti già introdotti nella versione 1750 GT che ringiovaniscono il modello: il frontale viene “allargato” spostando ai margini i due fanali e collocando gli indicatori di direzione sotto; altre modifiche sono il doppio circuito frenante, l’alternatore al posto della dinamo, la pedaliera incernierata in alto. E, particolare non trascurabile, scompare il tipico “scalino”, ovvero lo spazio fra il cofano motore e la lamiera della calandra.Nel 1972 le due versioni 1300 e 1600 vengono unificate, entrambe sono denominate Junior e si distinguono solo per il motore di diversa cilindrata. Nel 1974 l’ultimo restyling, con nuova calandra a quattro fari e griglia ad elementi cromati come nella 2000. Una vettura sempre al passo con i tempi, apprezzata per la linea indovinata e l’ottima meccanica, da vera Alfa Romeo. L’Alfa Romeo GT 1300 Junior è una vettura bella e piacevole, tra le preferite dagli alfisti. La carrozzeria è la sua parte più delicata, può essere intaccata dalla ruggine. In fase d’acquisto è bene controllare i sottoporta e i passaruota, il fondo dell’abitacolo e il vano bagagli. La manutenzione non è particolarmente impegnativa, anche se proprio dalla puntualità con cui è fatta dipende la durata della meccanica. Il motore è robusto, se ben curato supera i 150.000 km senza inconvenienti. La reperibilità dei ricambi è ottima.

Snella, compatta, elegante, sportiva. E accessibile ad un pubblico giovane, o almeno così la pensava la Casa costruttrice. È l’Alfa Romeo GT Junior 1300, la coupé che l’Alfa presenta al mercato nel 1966, in un periodo ancora fiorente dell’economia italiana. Le prestazioni sono quanto di meglio si possa trovare fra le 1300 dell’epoca. Il motore è l’ultima evoluzione del famoso bialbero inaugurato con la Giulietta, raggiunge in questa versione a due carburatori doppio corpo l’invidiabile potenza di 103 CV-SAE, senza nulla perdere in fatto di robustezza e affidabilità. La velocità massima è di oltre 170 km/h, di tutto rispetto anche fra le sportive di cilindrata maggiore. Al successo concorre la seducente linea disegnata da Bertone; un contributo importante lo dà un giovane Giorgio Giugiaro, in forze al carrozziere piemontese. Nasce così nel 1963 la Giulia Sprint Gt, fortunata serie di coupé che si susseguiranno in svariate versioni e cilindrate fino al 1976. Dopo la Sprint GT (che monta il motore 1.6) arrivano la Giulia Sprint Gt Veloce, la già citata 1300 Junior (affiancata poi dalla GT 1600 Junior), le versioni di cubatura maggiore (1750 Veloce e 2000), e le supersportive GTA, versioni corsaiole e vincenti.

L’Alfa Romeo GT in versione 1.3 viene lanciata sul mercato nel 1966. Molto simile alla Giulia Sprint Gt, se ne differenzia esternamente solo per la calandra (la Junior ha una sola cromatura orizzontale), il disegno delle coppe ruote e la scritta posteriore. L’auto è sottoposta nel corso degli anni a continue migliorie. In particolare nel 1969 con frizione a comando idraulico, barra stabilizzatrice anche al retrotreno, limitatore di frenata sulle ruote posteriori, pneumatici più larghi 165×14 a richiesta (al posto dei 155×15), pannelli in materiale fonoassorbente per migliorare il comfort. All’interno si rinnova il cruscotto, ora con le due gobbe che inglobano il tachimetro ed il contagiri.

Nel 1971 si adottano gli aggiornamenti già introdotti nella versione 1750 GT che ringiovaniscono il modello: il frontale viene “allargato” spostando ai margini i due fanali e collocando gli indicatori di direzione sotto; altre modifiche sono il doppio circuito frenante, l’alternatore al posto della dinamo, la pedaliera incernierata in alto. E, particolare non trascurabile, scompare il tipico “scalino”, ovvero lo spazio fra il cofano motore e la lamiera della calandra.

Nel 1972 le due versioni 1300 e 1600 vengono unificate, entrambe sono denominate Junior e si distinguono solo per il motore di diversa cilindrata. Nel 1974 l’ultimo restyling, con nuova calandra a quattro fari e griglia ad elementi cromati come nella 2000. Una vettura sempre al passo con i tempi, apprezzata per la linea indovinata e l’ottima meccanica, da vera Alfa Romeo. L’Alfa Romeo GT 1300 Junior è una vettura bella e piacevole, tra le preferite dagli alfisti. La carrozzeria è la sua parte più delicata, può essere intaccata dalla ruggine. In fase d’acquisto è bene controllare i sottoporta e i passaruota, il fondo dell’abitacolo e il vano bagagli. La manutenzione non è particolarmente impegnativa, anche se proprio dalla puntualità con cui è fatta dipende la durata della meccanica. Il motore è robusto, se ben curato supera i 150.000 km senza inconvenienti. La reperibilità dei ricambi è ottima.

SocialIn edicola Automobilismo d’Epoca di novembreA partire da domani, il nuovo numero. In copertina, la BMW 1600 GT: progetto Glas, disegno Pietro FruaSfoglia il numeroAbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

In edicola Automobilismo d’Epoca di novembreA partire da domani, il nuovo numero. In copertina, la BMW 1600 GT: progetto Glas, disegno Pietro FruaSfoglia il numero

A partire da domani, il nuovo numero. In copertina, la BMW 1600 GT: progetto Glas, disegno Pietro Frua

AbbonatiRivista cartaceaAbbonati alla versione cartacea di Automobilismo d’Epoca!Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Rivista su tabletScarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Scarica la versione per tablet e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Rivista per smartphoneScarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!

Scarica la versione per smartphone e leggi Automobilismo d’Epoca quando vuoi!