“Lo sa perchè l’abbiamo fermata?” | Non rispondere così: scatta il controllo preventivo su tutto l’abitacolo
Posto di blocco @automobilismodepoca
Alla domanda «Lo sa perchè l’abbiamo fermata?» la reazione sbagliata può trasformare un normale posto di blocco in un controllo preventivo su tutto l’abitacolo, con verifiche molto più approfondite.
Essere fermati dalla pattuglia è un’esperienza che mette in agitazione anche l’automobilista più prudente. Lampeggianti, paletta, richiesta di accostare: bastano pochi istanti perché il cuore acceleri e la mente inizi a ripercorrere gli ultimi chilometri. Quando l’agente si avvicina al finestrino e pronuncia la frase «Lo sa perchè l’abbiamo fermata?», molti guidatori entrano in allarme e rischiano di peggiorare la situazione con la risposta.
Quella domanda, all’apparenza banale, non è un semplice modo per rompere il ghiaccio. È una formula che mette alla prova la calma e la lucidità di chi è alla guida. Una risposta impulsiva, magari nervosa o troppo loquace, può insospettire gli agenti e far scattare un controllo preventivo su tutto l’abitacolo, ben oltre la verifica di patente, carta di circolazione e assicurazione.
La frase che mette sotto pressione gli automobilisti
Nel momento in cui l’agente chiede «Lo sa perchè l’abbiamo fermata?», molti automobilisti si sentono come davanti a un esame. C’è chi prova a indovinare la violazione, chi si giustifica in anticipo, chi ammette subito di aver superato il limite di velocità o di aver avuto troppa fretta. È proprio questo meccanismo psicologico che può rivelarsi controproducente, perché offre agli agenti più elementi di valutazione di quanti sarebbero necessari.
Una frase pronunciata con leggerezza, ad esempio «Sì, lo so, andavo un po’ forte», può essere percepita come una vera ammissione, anche se detta per nervosismo. A quel punto, il controllo può estendersi dall’infrazione ipotizzata al resto del veicolo: documenti, condizioni dell’auto, oggetti presenti sui sedili o nei vani. Di fronte a un comportamento agitato o contraddittorio, diventa più probabile che si opti per un controllo preventivo su tutto l’abitacolo.

Le risposte da evitare per non peggiorare il posto di blocco
Per evitare di alimentare sospetti inutili, è importante sapere che cosa non dire. Risposte affrettate come «Sì, immagino perchè…» o confessioni spontanee su presunti errori di guida possono trasformare un controllo di routine in un accertamento approfondito. Il rischio è di fornire, senza volerlo, spunti per ulteriori verifiche, facendo apparire il proprio comportamento poco trasparente o eccessivamente difensivo agli occhi degli agenti.
L’atteggiamento più prudente è mantenere calma e rispetto, limitandosi a collaborare e ad ascoltare le indicazioni ricevute, senza aggiungere dettagli non richiesti. Consegnare i documenti, rispondere con frasi brevi e misurate, evitare giustificazioni superflue aiuta a mantenere il controllo entro i confini ordinari. La domanda «Lo sa perchè l’abbiamo fermata?» continuerà ad accompagnare i posti di blocco, ma essere consapevoli delle possibili conseguenze di una risposta impulsiva permette di ridurre la possibilità che scatti un controllo preventivo su tutto l’abitacolo.
