Devo lasciare passare una bicicletta che aspetta sulle strisce pedonali? La risposta non è così scontata | Ecco chi ha la precedenza

Devo lasciare passare una bicicletta che aspetta sulle strisce pedonali? La risposta non è così scontata | Ecco chi ha la precedenza

Strisce pedonali @pexels, automobilismodepoca

Davanti a una bici ferma sulle strisce non vale l’istinto ma le regole: la precedenza cambia del tutto se il ciclista è in sella o sceso a piedi, e conta anche la segnaletica.

Capita a molti automobilisti: si arriva piano verso un attraversamento, lo sguardo scorre sul marciapiede e, invece del solito pedone, compare una bicicletta. A volte il ciclista è già sulla zebra, altre è fermo al bordo del marciapiede, con la ruota anteriore quasi in mezzo alla carreggiata. In un attimo ci si chiede che cosa sia giusto fare: frenare e farlo passare comunque, oppure proseguire perché “tanto non è un pedone”.

La situazione è meno banale di quanto sembri, perché il Codice della Strada distingue nettamente tra chi attraversa a piedi e chi resta in sella. Le strisce pedonali, per definizione, sono uno spazio riservato al transito dei pedoni, a cui i veicoli devono dare precedenza rallentando o fermandosi all’occorrenza. La bicicletta, invece, è un veicolo a tutti gli effetti: quando viene guidata, rientra nelle regole dei velocipedi e non in quelle di chi cammina.

Quando il ciclista diventa pedone (e la precedenza è obbligatoria)

Il punto chiave è semplice: il diritto alla precedenza piena sulle strisce scatta solo se chi attraversa è considerato pedone. Per il ciclista questo avviene quando scende dalla bici, la conduce a mano e si comporta come chiunque stia camminando sul passaggio pedonale. In quel momento il veicolo “sparisce” e resta solo la persona, che beneficia degli stessi diritti e tutele di chi non ha alcun mezzo al seguito.

Se davanti al cofano c’è una persona a piedi, anche con la bici al fianco, non ci sono dubbi: bisogna rallentare e, se necessario, fermarsi per lasciarla passare, esattamente come si farebbe con qualsiasi altro pedone. In caso di attraversamento ciclabile affiancato alle strisce – riconoscibile dai riquadri bianchi dedicati alle due ruote – il discorso cambia ancora: su quel tratto il ciclista può restare in sella e, se la segnaletica lo prevede, godere comunque della precedenza rispetto ai veicoli che sopraggiungono.

Bici @pexels, automobilismodepoca

Quando è in sella sulle strisce: prudenza sì, ma la precedenza non è automatica

La zona grigia nasce quando chi va in bici decide di attraversare restando seduto e pedalando sulle strisce pedonali “pure”, cioè senza attraversamento ciclabile dedicato. In questo caso non sta più circolando come pedone, ma come veicolo: la giurisprudenza ricorda che le zebra non sono il luogo naturale per il transito in sella e che, in caso di incidente, al ciclista può essere attribuita una parte importante di responsabilità proprio perché non ha condotto la bici a mano.

Per chi guida l’auto, però, questo non significa avere mano libera. Davanti a una bici che si avvicina alle strisce è comunque obbligatorio moderare la velocità, prepararsi a fermarsi e evitare manovre improvvise: l’obbligo di prudenza resta, a maggior ragione quando sono coinvolti utenti più vulnerabili come ciclisti e pedoni. La risposta, alla fine, è meno schematica di quanto si pensi: se chi attraversa è a piedi va sempre lasciato passare, se è in sella la precedenza “automatica” non c’è, ma chi guida ha comunque il dovere di fare di tutto per evitare il rischio di investimento, leggendo la situazione con buon senso e qualche metro di anticipo.