Roma, montate le famigerate “Strisce Rosa”: qui gli uomini non possono parcheggiare | Scelta in favore dell’equità tra i sessi

Roma, montate le famigerate “Strisce Rosa”: qui gli uomini non possono parcheggiare | Scelta in favore dell’equità tra i sessi

Parcheggio rosa @automobilismodepoca

A Roma arrivano i parcheggi rosa: stalli dedicati alle donne in gravidanza e ai genitori con bimbi fino a due anni, con le prime aree previste proprio in Campidoglio, vicino a Piazzale Caffarelli.

Chi si muove in auto nella Capitale sta iniziando a notare un nuovo segno sull’asfalto e sulla segnaletica verticale. Accanto a strisce bianche e blu compaiono stalli evidenziati ad hoc, pensati per rendere più semplice la vita a chi affronta il traffico con il pancione o con un bambino molto piccolo. Non è una semplice scelta estetica, ma una misura che rientra nelle politiche di sostegno alla genitorialità e di pari opportunità.

Secondo quanto comunicato da Roma Capitale, in Campidoglio saranno realizzate due aree di sosta rosa nei pressi di Piazzale Caffarelli, riservate alle donne in gravidanza e ai genitori con figli fino a due anni che siano dipendenti o consigliere dell’amministrazione. È un segnale che parte dal cuore istituzionale della città, ma che si inserisce in un quadro più ampio, previsto dal Codice della Strada e già recepito da Roma Servizi per la Mobilità, dove le “strisce rosa” sono definite come stalli riservati a donne incinte e a tutti i genitori che viaggiano con bimbi sotto i due anni.

Che cosa sono gli stalli rosa e perché nascono in Campidoglio

Alla base di questa scelta c’è il riconoscimento di una fragilità concreta. Una donna al termine della gravidanza o un genitore che deve continuamente montare e smontare il seggiolino, tirare fuori il passeggino, prendere in braccio un bambino che piange vive il parcheggio in modo molto diverso da chi scende dall’auto leggero e senza carichi. Ogni metro in più da percorrere, ogni marciapiede affollato diventano una piccola salita in più.

Per questo Roma Capitale ha deciso di partire proprio dal Campidoglio, con posti dedicati a chi lavora ogni giorno nelle sedi istituzionali e si trova a conciliare impegni di aula, riunioni, commissioni e maternità o paternità. Gli stalli rosa nelle vicinanze di Piazzale Caffarelli diventano così un laboratorio concreto: mostrano che l’attenzione alle esigenze di chi ha figli piccoli può iniziare dagli stessi palazzi dove si scrivono le regole per tutta la città.

Strisce rosa @comunediroma, automobilismodepoca

Non un privilegio, ma un aiuto pensato per chi è più in difficoltà

La provocazione sul fatto che “gli uomini non possono parcheggiare” nasconde una questione più profonda: non si tratta di escludere un genere, ma di dare una corsia preferenziale a chi, in quel momento della vita, affronta uno sforzo maggiore. Gli stalli rosa sono infatti pensati non solo per le donne incinte, ma anche per tutti i genitori che viaggiano con bambini al di sotto dei due anni, a prescindere dal fatto che alla guida ci sia una madre o un padre.

Il messaggio è chiaro: l’equità non significa trattare tutti allo stesso modo in ogni situazione, ma riconoscere i bisogni specifici e intervenire lì dove una semplice sosta può diventare complicata e rischiosa. Avere posti più vicini agli ingressi, alle rampe, agli ascensori non è un capriccio, ma un modo per ridurre il tempo passato in mezzo al traffico con un bimbo in braccio o nella pancia. Se rispettate da chi non ne ha diritto, le “strisce rosa” in Campidoglio e nel resto della città possono diventare un piccolo ma concreto segno di civiltà quotidiana, in cui lo spazio pubblico viene ripensato anche a misura di gravidanza e prime tappe della crescita.