Ultim’ora: è morta la BMW più amata dagli italiani | Aveva più aura di una Ferrari, costava meno di una Volvo
BMW @automobilismodepoca
La roadster BMW Z4 è arrivata al capolinea: la produzione chiuderà con una Final Edition a tiratura limitata, ultimo saluto a una delle sportive più desiderate del mercato italiano.
Per anni è stata il sogno “raggiungibile” di tanti appassionati: due posti secchi, cofano lungo, trazione posteriore e quel fascino un po’ esibizionista che sembrava rubato ai marchi più blasonati. In concessionaria non era certo un’auto economica, ma il prezzo d’attacco restava lontano dalle supercar da poster, rendendola la via d’accesso ideale a un certo modo di intendere la guida sportiva. In molti la consideravano una piccola status symbol, capace di farsi notare più di vetture molto più costose.
Oggi quel capitolo si chiude. La Casa tedesca ha deciso di fermare definitivamente le linee dedicate alla sua spider di punta, seguendo il trend che sta pensionando tanti modelli a benzina nati per il piacere di guida puro. Prima dello stop, però, è stato concesso un ultimo giro di pista a questa icona: una serie speciale Final Edition che ne celebra lo stile e concentra tutti gli elementi che l’hanno resa così amata.
L’ultima danza: cosa rende speciale la Z4 Final Edition
L’edizione d’addio non è un semplice pacchetto estetico. La carrozzeria sfoggia una verniciatura Forze Matt Black, un nero opaco che esalta le proporzioni classiche da roadster, abbinato al pacchetto M Highgloss Shadowline con dettagli scuri e aggressivi. I cerchi dedicati, l’impianto frenante M Sport verniciato in rosso lucido e le finiture specifiche trasformano le ultime unità in pezzi da collezione, pensati più per restare nella storia del marchio che per finire anonimamente tra le auto usate.
Dentro l’abitacolo il tema è lo stesso: sedili sportivi M in pelle Vernasca e Alcantara, cuciture rosse a contrasto che attraversano plancia e tunnel, volante M rivestito in Alcantara con ulteriori dettagli rossi, soglie d’ingresso esclusive. La Final Edition sarà disponibile con tutti i motori in gamma, dalla sDrive20i da 197 cavalli fino alla variante da 340 cavalli con sei cilindri in linea, l’ultima espressione di un modo “analogico” di vivere la guida che le nuove elettriche faticano a replicare.

Perché questa spider aveva “più aura di una Ferrari e costava meno di una Volvo”
Al di là delle schede tecniche, il vero segreto di questa BMW era la percezione. Con il cofano aperto, la posizione di guida rasoterra e il logo sul muso, dava a chi la guidava una sensazione di esclusività che molti associano ai marchi delle supercar. Allo stesso tempo, il listino – pur impegnativo – la collocava in una fascia in cui si trovano anche berline e SUV premium di marchi generalisti: il paradosso di un’auto con più aura di una Ferrari e un prezzo paragonabile (se non inferiore) a quello di certe Volvo di grossa cilindrata.
Per gli italiani è stata per oltre vent’anni la scorciatoia perfetta verso il mondo delle cabrio sportive: abbastanza comoda per uscire la sera, abbastanza scenografica per trasformare ogni parcheggio in una piccola passerella. Ora il suo addio racconta anche il cambiamento dei tempi: normative più dure, corsa all’elettrico, domanda che si sposta verso SUV e crossover. La BMW Z4 esce di scena con una Final Edition pensata per chi non vuole rassegnarsi subito a questo nuovo mondo: pochi esemplari, tanto carattere e l’ultima occasione per portarsi in garage una spider che, nel cuore di molti, valeva ben più del suo prezzo di listino.
