“Non mi mancherete, addio” | Colpo di scena Hamilton: salutata la Ferrari più scarsa della storia (sperando nella nuova monoposto)
Hamilton @ferrari, automobilismodepoca
Lewis Hamilton chiude la stagione di Abu Dhabi con una sentenza durissima: questa generazione di monoposto non gli mancherà per niente, ora spera solo nella Ferrari che verrà.
Nella giornata media di Yas Marina, mentre Charles Leclerc si concede una carezza alla coppa del Mondiale che sogna da anni, Hamilton pensa soltanto a liberarsi di un peso: il 2025 e l’era delle vetture a effetto suolo. Davanti ai giornalisti il sette volte iridato ammette che non c’è “una sola cosa” che gli mancherà di queste auto e che non vede l’ora di girare pagina con le nuove regole tecniche.
È un addio simbolico non solo alla sua prima Ferrari deludente, ma a tutta una generazione definita “probabilmente la peggiore” che abbia mai guidato. Dal 2022 in avanti Hamilton ha accumulato più frustrazioni che podi: prima con la Mercedes in declino, poi con una Ferrari incapace di lottare davvero per il titolo, spesso spettatrice della sfida tra Norris, Verstappen e Piastri.
L’addio alla generazione “nefasta”: il mondiale visto dal fondo
Le parole di Hamilton arrivano al termine di una stagione che a Maranello vogliono soltanto dimenticare. Il 2025 è stato un susseguirsi di occasioni mancate, problemi cronici di passo gara, sviluppi che non hanno mai davvero colmato il gap con chi si giocava il Mondiale. In conferenza, l’inglese spiega che il pacchetto di regole introdotto nel 2022 non gli ha mai dato le sensazioni giuste e che l’“effetto suolo” lo ha fatto sentire più passeggero che protagonista.
Il concetto è chiaro: questa è, per lui, l’era più deludente della carriera. La definizione di “Ferrari più scarsa della storia” è uno slogan da bar, ma rende bene l’umore nell’ambiente: anni senza titoli, una monoposto nervosa, poco prevedibile, spesso tradita dall’affidabilità e dalla gestione gomme. Hamilton, abituato ai dominî Mercedes, ha trovato a Maranello una macchina che lo costringe troppo spesso a difendersi invece che attaccare, lontanissima dall’idea di “rossa” che aveva sognato prima di firmare.

Tutti gli occhi sulla nuova monoposto: il vero matrimonio inizia nel 2026
Guardando avanti, il messaggio del britannico è doppio: da un lato conferma la volontà di provarci almeno con la nuova generazione di vetture, dall’altro rende chiaro che servirà un cambio di passo profondo dentro la squadra. Hamilton parla di “reset”, di decisioni da prendere con le persone chiave in fabbrica, di ruoli da rivedere per ottimizzare davvero il lavoro di squadra. Parole che sanno di ultimatum gentile a Maranello.
Per i tifosi Ferrari, questo “non mi mancherete, addio” alla monoposto attuale suona quasi liberatorio: chiusa l’epoca delle auto che lui stesso definisce le peggiori, resta la speranza che la futura rossa 2026 sia finalmente all’altezza di un campione del suo calibro. Se la nuova monoposto saprà trasformare la frustrazione in velocità, allora il matrimonio tra Hamilton e la Ferrari potrà davvero iniziare; altrimenti, quelle frasi pronunciate ad Abu Dhabi sembreranno il primo capitolo di un addio molto più pesante di quello rivolto a una generazione di auto sbagliate.
