Biscotto in Formula 1? Kimi Antonelli risponde alle accuse di favoreggiamento | Sbriciolato ogni sospetto
Kimi Antonelli @wikicommons, automobilismodepoca
Kimi Antonelli rompe il silenzio dopo il caos del GP del Qatar: nessun “biscotto” per Lando Norris, solo un errore in curva e accuse che il rookie Mercedes definisce ingiuste e dolorose.
Per giorni il sorpasso di Lando Norris su Kimi Antonelli negli ultimi giri del Gran Premio del Qatar è stato dipinto come un favore studiato a tavolino, un presunto aiuto al britannico nella lotta mondiale con Max Verstappen. I social hanno fatto il resto: video rallentati, teorie, sospetti, fino a trasformare un singolo episodio di gara in un processo pubblico al giovane pilota Mercedes.
Antonelli, finito nel mirino con insulti e persino minacce, ha deciso di rispondere punto per punto, spiegando che quel sorpasso è nato da un suo errore in staccata, non da un accordo segreto. Come ricostruito da un noto quotidiano sportivo, l’italiano ha ribadito che, se davvero avesse voluto far passare Norris, lo avrebbe fatto in modo molto più semplice e ben prima dell’ultimo giro, senza rischiare di buttare via un risultato importante per sé e per il team.
Il sorpasso di Norris, l’errore di Kimi e il “biscotto” che non c’è
La sequenza incriminata è ormai nota: Antonelli è in lotta per il quarto posto, la sua Mercedes è sotto pressione e la McLaren di Norris gli arriva addosso nei giri finali. In ingresso curva il rookie va largo, sbaglia il punto di corda, perde trazione e lascia spazio alla vettura arancione, che si infila e scappa. In quell’attimo, dai box Red Bull arriva il giudizio velenoso: “l’ha fatto passare apposta”, parole che alimentano il sospetto di un presunto favore al rivale di Verstappen.
Antonelli questa ricostruzione la respinge con forza. Ricorda che era in piena lotta per il podio e che la Mercedes è ancora in bagarre per il secondo posto Costruttori: non avrebbe alcun senso “sparecchiare il tavolo” per aiutare un avversario. A parlare non sono solo le sue sensazioni, ma anche i dati: dalle telemetrie emerge chiaramente la correzione in ritardo e la perdita di aderenza che hanno aperto la porta a Norris. Un errore da debuttante, sì, ma pur sempre errore, non un biscotto preparato a freddo.

Dalle minacce alle scuse: come Antonelli ha sbriciolato ogni sospetto
Intanto, fuori dalla pista, il clima si è fatto pesante. Nel giro di poche ore il profilo social di Antonelli è stato travolto da minacce e insulti, al punto che il pilota ha scelto di oscurare l’immagine e rallentare la sua presenza online. La stessa Red Bull, dopo le prime allusioni, è stata costretta a fare marcia indietro con un comunicato ufficiale: il sorpasso di Norris è frutto di un errore, non di un patto nascosto, e le parole pronunciate a caldo sono state definite “sbagliate”.
È in questo contesto che le dichiarazioni di Kimi assumono il peso di una resa dei conti: niente vittimismo, ma la volontà di difendere la propria integrità sportiva. Il rookie riconosce l’errore in pista, ma non accetta l’etichetta di traditore del Mondiale. E, alla fine, tra telemetrie, scuse ufficiali e la sua versione dei fatti, il presunto “biscotto” si sgretola come un normale biscotto da box: friabile, rumoroso sui social, ma incapace di resistere alla verità dei numeri e di chi, a 19 anni, si trova già a combattere contro i pregiudizi del circus.
