Quando hai la partita iva, diventi un “intoccabile” | Se ti multano e sequestrano il mezzo, puoi richiedere lo sblocco automatico del fermo

Quando hai la partita iva, diventi un “intoccabile” | Se ti multano e sequestrano il mezzo, puoi richiedere lo sblocco automatico del fermo

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Il fermo può colpire anche chi ha Partita IVA, ma se il mezzo è indispensabile per lavorare puoi chiedere sospensione o annullamento: la chiave è dimostrarlo.

L’idea dell’“intoccabile” fa effetto, ma la realtà è più precisa: avere la Partita IVA non ti rende immune da multe, fermi o provvedimenti sul veicolo. Quello che cambia è un dettaglio enorme, che per chi lavora su strada può fare la differenza tra continuare a fatturare o restare fermo: se il mezzo è strumentale all’attività puoi chiedere che il fermo venga bloccato prima che diventi definitivo, oppure sospeso, presentando le prove giuste nei tempi giusti.

Il punto è che non parliamo di una scappatoia valida per tutti, ma di una tutela collegata all’utilizzo concreto del veicolo. Se hai un furgone per consegne, un mezzo di lavoro indispensabile per raggiungere clienti o trasportare attrezzature, puoi giocarti la carta dell’indispensabilità. Se invece l’auto non è essenziale, il fermo si applica normalmente, come a chiunque altro.

Fermo amministrativo e Partita IVA: quando puoi davvero fermare il fermo

Il fermo amministrativo può colpire anche veicoli intestati a soggetti con Partita IVA. La differenza è che, se il veicolo è strumentale all’attività di impresa o professionale, puoi chiedere all’Agenzia delle Entrate-Riscossione l’annullamento o la sospensione del provvedimento dimostrando che senza quel mezzo non puoi lavorare. È un passaggio concreto: non basta dire “mi serve”, serve documentarlo.

Il momento più importante è quello del preavviso. Entro 30 giorni dal preavviso puoi muoverti per evitare che il fermo venga iscritto al PRA. È in quella finestra che la richiesta ha il suo peso maggiore, perché ti consente di intervenire prima che il blocco diventi un ostacolo reale sulla circolazione e sulla gestione del mezzo.

Il “trucco” è nelle prove: quali documenti servono e l’alternativa della rateizzazione

Per far valere l’indispensabilità del veicolo devi presentare documenti che la rendano credibile e verificabile: ad esempio iscrizione alla Camera di Commercio, documentazione dell’attività e prove operative come fatture o elementi che mostrino che quel mezzo è usato per consegne, interventi o servizi legati direttamente al lavoro. Più la dimostrazione è concreta, più la richiesta ha senso e più diventa difficile trattarla come una scusa generica.

Se invece il veicolo non è essenziale, il fermo scatta regolarmente. In quel caso resta un’altra strada: puoi chiedere la sospensione del fermo avviando un piano di rateizzazione e pagando la prima rata. È la soluzione pratica per chi non riesce a saldare subito, ma vuole tornare operativo senza restare bloccato, perché a quel punto il mezzo smette di essere un peso fermo e torna a essere lo strumento con cui lavori.